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Monitoraggio GDS Brico&Garden Dicembre 2021. L’analisi


Giro d’affari ancora in crescita per la GDS del bricolage. Lo attestano i dati GFK rilasciati fino al mese di ottobre, che vedono un incremento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, del 12,6%.

Una crescita decisamente positiva, quindi, che fa salire il valore della categoria distributiva a quasi 4, 4 miliardi di euro; un valore che sale ulteriormente prendendo in considerazione l’anno, dal novembre 2020 all’ottobre 2021, con una cifra che si attesta oltre i 5,2 miliardi di euro.

Un andamento che, nonostante le incertezze dovute alle problematiche materie, prime, trasporti, ecc, riflette opinioni e stati d’animo riscontrati anche presso i produttori. Complici molti fattori, peraltro già percepiti nello scorso 2020 (pandemia, detrazioni, smart working, ecc), quello che pare certo è che il trend degli italiani a spendere per la propria casa non si è arrestato, ma continua e presumibilmente proseguirà anche nei prossimi anni.

Ma quali sono i comparti merceologici che più hanno beneficiato di questa progressione? Anche se va detto che da gennaio a ottobre 2021, quasi tutte le categorie merceologiche hanno beneficiato di risultati positivi, sicuramente tra i risultati troviamo il comparto bagno, che continua a rappresentare la quota di mercato maggiore in termini di valore complessivo, seguito dal giardinaggio, vera e propria star di questi ultimi due anni, come abbiamo già avuto modo di approfondire nello Speciale Garden. Ma se la crescita di queste due categorie è ampiamente prevedibile, più sorprendente è l’aumento del 34% delle vendite nella categoria arredamento, seguito dal 22% del comparto Automotive. Bene anche i piccoli elettrodomestici con una crescita del 14% e del Tessile casa con un + 12%.

Nel primo caso, se è pur vero che il 2021 ha proseguito l’onda della modifica degli spazi di casa, seguiti alla nuova pratica dello smart working, è altrettanto appurato che i punti vendita, già da tempo, hanno riservato nuovi spazi a questo genere di merceologie, così come vanno sottolineate le posizioni distintive destinate ai prodotti dell’Automotive, collocati sempre più in zone strategiche dei punti vendita. Unica flessione, pur se solo di 1 punto percentuale, l’illuminazione.

Un graduale spostamento verso categorie più decorative o maggiormente legate al casalingo può essere interpretato come la necessità di rivedere un assortimento sempre più preso d’assedio dal graduale aumento della presenza di insegne grandi e più tecniche. Tuttavia, come sempre, si tratta di scelte, per un’insega che rivede in questo senso la propria offerta ce ne sono altre che, al contrario tornano ad inserire e/o implementare prodotti per la casa considerati più “hard”, come ad esempio, rivestimenti, pavimenti o porte.

Ovvio scriverlo, ma sempre più la geografia del bricolage giocherà una carta sempre più importante per le insegne che dovranno fare qualche riflessione in più su dove aprire e come. A maggior ragione se la tendenza verso dimensioni più contenute e cittadine saranno confermate nel tempo.

La rete del DIY nel 2021

Se nello scorso 2020, al netto delle nuove entrate, la rete del diy mostrava segni di sostanziale stabilità pur se con una forte flessione nell’affiliazione (12%), quest’anno la situazione si è normalizzata e anzi, nel 2021 il ritmo delle aperture è stato sostenuto. In totale ne contiamo 23 dei quali 20 a formula diretta e 13 in affiliazione; affiliazione che riprende un po’ di quota arrivando a 184 unità.

Analizzando l’ultimo semestre, va segnalato un significato rallentamento, considerando che le aperture sono state solo 9. Va però considerato che il semestre conta anche altre iniziative, da parte della rete GDS brico, tutte rivolte all’ammodernamento del parco negozi, con progetti di rebuilding o ampliamenti. In questo senso non va dimenticato il profondo lavoro che Bricocenter sta attuando sulla rete e che ha visto il rebuilding dei negozi di Falconara, Palermo, Curtatone, Venaria e Ascoli Piceno, solo nel 2021. Per il 2022, al momento sono in lista Lodi e Padova.

Complessivamente la rete passa da 795 punti vendita del 2020 agli 812 del 2021, considerando le due uscite di Bricosì e Brico Più Ikasa che, non avendo più 3 punti vendita a testa, escono dal monitoraggio.

Quest’anno il palmares delle aperture va sicuramente a Evoluzione Brico che nell’anno ha aggiunto alla sua aggregazione ben 8 realtà, tra punti vendita e nuovi associati. Nell’ultimo semestre sono 3 gli ingressi per un totale di 4 punti vendita, tra i quali il negozio di Zangrillo, noto grossista del settore. Seguono a pari merito Bricoman con 4 nuovi punti vendita, oltre ai lavori di ampliamento di Orbassano e Segrate, e Brico Ok sempre con 4 nuove aperture e gli ampliamenti di Tradate, Tavernerio e Jesolo. Per Bricoman segnaliamo l‘imminente apertura – il 16 marzo prossimo – di Assemini (CA), che rappresenta l’evoluzione di Elmas, ma soprattutto la sorprendente decisione di cambiare nome in TECNOMAT, il cui debutto sarà proprio in Sardegna.

3 i negozi nel 2020 di Bricofer (Terni, Zagarolo e Roma), così come 3 i centri dell’insegna Brikidea che nel 2020 non c’era ma era già presente nella rilevazione del 30 giugno, con i due 2 punti vendita in provincia di Bergamo e il terzo nell’area di Cremona.  3 anche gli ingressi nel corso dell’anno per il Gruppo FDT, con gli affiliati di Ardenno, Concesio e Sassoferrato.

A scendere sono 2 le aperture di Brico io con i negozi di Opera e San Cesareo cui si aggiunge, in questo primo scorcio del 2022, l’ingresso, in qualità di affiliato, di Brico+ – La Quattro, con i suoi 3 punti vendita. Una apertura anche per Leroy Merlin con il grande negozio di Ancona e saldo con un punto vendita in più per il Gruppo FDT.

Invece, chiudono con un saldo negativo le insegne Brico Casa con la chiusura del negozio presso il centro commerciale Appia Center a Teverola e Brico Plus, La Quattro, con la chiusura del negozio di Cuvio.

Cresca la superficie totale, ma di poco

Per quanto riguarda l’incremento della superficie totale, la rete nel 2021 aumenta del 2,4%. Maggiore rispetto al solo 1% dello scorso 2020 ma ben lontano dalle performance del 4,4% del 2019 e del 4,2% del 2018. Un segnale molto netto rispetto alle tendenze in fatto di sviluppo dei centri brico. Infatti, nonostante le aperture di grandi metrature si realizzino, va segnalato il minore slancio e, di fatto, il ripiegamento delle insegne di media metrature verso tagli più contenuti. Un fattore del tutto evidente se si considera che la media totale per punto vendita è passata dagli oltre 3.200 mq del 2019 agli attuali 2.824 mq., perdendo oltre 370 mq di media!

Del resto, a parte Bricoman che prosegue con un trend di aperture significativo, gli altri big box Obi, Leroy Merlin e Ottimax lo sviluppo è molto prudente. L’apertura di Leroy Merlin di Ancona del marzo 2021 è avvenuta dopo quasi un paio d’anni- settembre 2019 – da quella di Roma Salaria; Obi ha fatto notizia con Bolzano ma si tratta di un trasloco e di un affiliato, (marzo 2021) mentre l’ultima vera nuova apertura diretta risale anch’essa al dicembre del 2016 con di San Giuliano, mentre ricordiamo che per Ottimax i tempi sono decisamente più attuali con l’apertura di Catania del luglio 2019.

GDS Verde più vivace

Storicamente meno mossa rispetto alle insegne del bricolage, quest’anno la distribuzione organizzata rappresentata dai garden center ha fatto registrare l’aumento di 3 nuovi centri, rispettivamente 1 per Garden Team e 2 per Giardinia. Per contro AMA che qui consideriamo, anche se tratta sostanzialmente solo macchine – scende di 1 punto vendita, così come TuttoGiardino ( comprendendo sia quelli con insegna sia gli affiliati), portando così il totale dei centri analizzati a 415 unità.

Da segnalare l’operazione di rebuilding di Tuttogiardino che in quest’ultimo semestre ha visto l’ampliamento dei negozi di San Martino in Badia (BZ) e di Mattarello (TN). Per quest’ultimo si è trattato di un vero e proprio trasloco in una nuova sede di 1.500 mq.



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