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Monitoraggio GDS Brico&Garden Dicembre 2019. L’analisi


Che il 2019 fosse un anno vivace si era già intuito nel di giugno, dove avevamo già evidenziato l’importante numero di nuovi negozi che andavano ad aggiungersi alla rete della Gds del bricolage.

Ma se il saldo attivo del numero dei punti vendita del primo semestre è stato di 11 unità, è nella seconda parte dell’anno che il numero delle aperture è quasi raddoppiato con ben 20 tra nuovi insediamenti, affiliazioni e ingressi di nuove realtà nelle aggregazioni consortili.

Tra le novità l’ingresso del monitoraggio di Brico Casa di Deodato e, al contrario, la fuoriuscita di Brico Alfa che da 3 scende a 2 punti vendita e, quindi, non più analizzabile secondo i criteri del monitoraggio che, ricordiamo, analizzano un’insegna, a partire da 3 punti vendita.

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In attesa dei dati complessivi da parte degli analisti del settore, in particolare GFK che dava nei primi nove mesi della Gds del bricolage un giro d’affari di 3,5 miliardi di euro e un complessivo 2018 sui 4,6 miliardi, si può supporre che anche nel 2019 il risultato finale possa avvicinarsi alla soglia dei 5 miliardi di euro. Del resto, a parte i mesi primaverili di aprile e maggio, da tutti gli operatori della Gds definiti “problematici”, il resto dell’anno ha raccolto opinioni globalmente positive, con ripartenze rallentate nei mesi di gennaio – ma è mediamente il mese meno performante del bricolage – e anche di settembre/ottobre. In particolare, per quest’ultimo periodo la persistenza di un’elevata temperatura ne ha ridefinito gli acquisti, proseguendo la vendita di prodotti per il giardinaggio e rimandando quelli relativi al riscaldamento.

La Gds brico nel 2019

Entrando nel merito dell’analisi della rete, come abbiano avuto o modo di anticipare, il brillante risultato dell’anno – 31 unità in più – è stato sostenuto soprattutto da quelle che vengono definite aperture dirette, che sono state 27, mentre il saldo per la categoria affiliazione (considerando solo i franchising e non i nuovi arrivati all’interno delle organizzazioni consortili) é di soli 4 punti vendita. Una vera e propria “rivoluzione” rispetto ai risultati dello scorso 2018, quando i diretti aperti furono soltanto 3 a fronte delle 16 unità sotto la voce affiliati.

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In ogni caso il bilancio totale è decisamente positivo in fatto di aperture e il 2019, con un aumento in percentuale del 4,1% sul 2018, registra la migliore performance dal 2008, quando l’aumento della rete della Gds del bricolage fu di quasi 12 punti percentuali. Risultati addirittura migliori per i negozi a gestione diretta che aumentano del 4,8% mentre, come scritto sopra, l’affiliazione si attesta ad un +2% rispetto ai quasi 9 punti percentuali di crescita registrati nel 2018. Del resto, siamo ormai abituati alle oscillazioni di quest’ultima categoria che negli ultimi 10 anni ha avuto oscillazioni comprese tra un -12,3% del 2012 e un + 16,6% del 2015. Numeri che significativamente coincidono anche con gli effetti della seconda ondata della crisi economica e con il riavvio del PIL italiano, a partire proprio dal 2015.

Buone le performance anche in fatto di metrature, ovviamente. La crescita della superficie espositiva totale è del 4,4%, un buon dato superato solo dal 5,1% del 2015, anno record per quanto riguarda l’incremento della superficie media che passò dai 2.806 mq ai 3.190 con un aumento del 13,7%. Tuttavia, se l’effetto “prossimità”, dal 2016, si è fatto sentire con una progressiva diminuzione della superficie media, nell’ultimo 2019, complici le aperture di un Ottimax, Leroy Merlin, Obi e Bricoman, la superficie media ha subito un aumento del 5% rispetto allo scorso anno, arrivando a 3.212 mq. Inevitabile, considerando che le grandi superfici rappresentano, in mq, quasi il 62% rispetto ai mq espositivi totali, mentre in numero di punti vendita il 46,5%.

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Nonostante ciò, la progressiva tendenza verso metrature entro i 2000 mq continua a risultare maggioritaria, tant’è che sul totale dei 31 punti vendita aggiunti nel 2019, ben 20 sono compresi entro i 2.000 mq e i restanti 11 tra i 4.500 e gli 8.000 mq. Per quanto riguarda l’aspetto territoriale, molte le regioni hanno aumentato il numero dei negozi, anche se buona parte di esse è rimasta stabile, come: Valle d’Aosta, Liguria, Trentino Alto Adige, Umbria, Basilicata, Campania e Sardegna. Regina delle aperture la Lombardia con 9 negozi in più, seguita da Veneto e Sicilia con 6 nuovi punti vendita. Calabria e Toscana si attestano rispettivamente a + 5 e +4 negozi; infine Friuli- Venezia Giulia, Lazio e Puglia chiudono “la classifica” a + 2. Perdono 1 negozio Marche, Abruzzo e Molise, mentre maglia nera delle regioni della Gds del bricolage è il Piemonte con 2 unità in meno.

Fatte queste precisazioni di carattere regionale, a livello macro la situazione non cambia e mai come quest’anno le percentuali di ripartizione regionale sia per punti vendita sia per metri quadrati è stabile. Il Nord Italia saldamente in testa con il 50% dei negozi, percentuale aumenta va oltre il 56% se guardiamo alla metratura, a scendere Centro, Sud e Isole. Gli unici dati di piccola rilevanza sono una diminuzione dei metri quadrati della rete Sud e più marcatamente nelle Isole, ma parliamo di un solo punto percentuale.

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In conclusione, si può ben dire che nonostante l’elevato numero di aperture registrate quest’anno, le insegne non modificano sostanzialmente i loro piani di sviluppo, la prossimità continua il suo sviluppo e non si sono rilevati cambiamenti di particolare importanza nell’assetto della rete Gds brico mantenendo, di fatto, lo status quo sul territorio nazionale.

Le insegne nel 2019

Il 2019 si è aperto con due nuovi ingressi nella rilevazione. Si è trattato di Brico Casa di Deodato che è entrato nel monitoraggio dopo l’apertura del terzo negozio e l’insegna Brico Più Ikasa, già affiliato Evoluzione Brico, che è uscita dal Consorzio. Ha 3 punti vendita.

Al di là delle numerose aperture, l’anno passato può definirsi interessante per lo studio e le sperimentazioni/cambiamenti/variazioni che le insegne hanno apportato ai loro format/assortimenti/servizi. Indubbiamente l’esperimento più ardito l’ha fatto Leroy Merlin con l’apertura settembrina del negozio di Roma Salaria: metratura di poco inferiore al consueto, all’interno di un centro commerciale, su due piani, integrazione dello show room con il negozio classico, studio dell’assortimento. Si è trattato di un’opportunità – lo spazio – per un negozio che possiamo davvero dire cittadino. E’ ancora presto per raccogliere commenti ma sarà in ogni caso interessante vedere e capirne i risultati.

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Sempre per rimanere in casa Adeo, anche Bricoman va sicuramente segnalata per il suo costante lavoro sul format e gli assortimenti. Già Pero e ancor di più l’apertura di Cerro Maggiore hanno fatto fare un ulteriore passo avanti all’insegna verso il suo target dichiarato: il professionista. Che poi sia anche tanto frequentato dal privato non sposta gli obiettivi verso un assortimento più orientato al PRO, così come i servizi offerti. Non stupisce che sia lo spauracchio di rivendite edili e grandi ferramenta.

Meno vistose ma ugualmente interessanti sono le novità apportate dalle insegne più di prossimità. In particolare, Brico io ed Eurobrico (Bricolife). Quest’ultima insegna quest’anno è stata particolarmente attiva con l’apertura di due negozi, a Villanuova (BS) e il recente Cassola (Vi). Diversi gli elementi da segnalare, a cominciare dai percorsi in negozio, dall’esposizione del prodotto, dall’approfondimento degli assortimenti (vedi l’auto, l’elettroutensile, gli accessori, l’abbigliamento da lavoro, e alla nuova Domo House, solo per citarne alcuni): a nostro parere una delle insegne di prossimità che quando apre propone sempre qualcosa di nuovo e interessante, magari ispirandosi ad altri, come nel caso del banco vendita assistita, ma aggiungendo sempre un’interpretazione personale ed evolutiva.

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E, in effetti il banco vendita assistita (visto personalmente per la prima volta nel Bricofer Marconi, aperto nel 2016), è ormai diventato un must sempre più ripreso – giustamente – anche da altri. E’ il caso di Brico io che quest’anno si è distinto per aperture cittadine ed elementi innovativi. Su tutte la sperimentazione di Brico Selection, un corner di 400 mq all’interno dell’Ipercoop del centro commerciale Saraca di Milano. Ma non solo, ricordiamo l’introduzione in assortimento del grande elettrodomestico (poco comunicata ma c’è), il banco vendita assistita molto importante, l’introduzione del corner dedicato all’abbigliamento da lavoro (per la prima volta a Cremona) così come soluzioni più performanti in negozio, ad esempio l’illuminazione in determinati reparti e i pulsanti chiamata a disposizione dei clienti per richiamare l’addetto vendita. Una soluzione adottata anche nell’ultimo Brico OK di Parma, insegna che sta puntando sull’evoluzione tecnologica dei prodotti con la sua area “Power Revolution”, coinvolgendo, soprattutto, il mondo dell’elettroutensile, ben posizionato all’ingresso de punti vendita con un’esposizione molto comoda per il cliente e un invito a “montare, smontare, costruire, inventare”.

Anche Bricofer ha presentato l’annunciato shop in shop frutto dell’accordo con Conad e, a Frosinone, è stato implementato a fianco dell’altra insegna Todis, sempre facente parte del Gruppo PAC 2000A, la cooperativa di dettaglianti del Consorzio nazionale Conad. 200 i mq e 7.000 le referenze. Oltre a questo, l’insegna dell’elefante ha aperto ben 6 punti vendita e ne ha chiuso uno a Roma, oltre all’Ottimax di Afragola ma, soprattutto, l’intero gruppo sta affrontando un intenso periodo di assestamento e organizzazione a fronte degli importanti accadimenti che lo hanno visto protagonista degli ultimi due anni. In questo senso va letto l’annuncio del closing dell’operazione Self a inizio 2019, la chiusura della sede di Torino, l’aumento di capitale dello scorso mese di agosto e, al contempo, il recentissimo lancio del portale fornitori per l’ottimizzazione degli ordini e delle consegne ma anche l’ingresso in Confimprese e la parziale esternalizzazione della logistica.

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