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Il futuro della ferramenta e del fai-da-te secondo AECOC

Il futuro della ferramenta e del fai-da-te secondo AECOC

Il 27° Congresso AECOC sulla ferramenta e il fai-da-te ha riunito oltre 200 professionisti del settore per discutere le sfide e le opportunità che caratterizzano il mercato.

Al centro dell’evento, organizzato dall’Associazione Spagnola delle Imprese di Grande Consumo (AECOC), temi chiave come l’innovazione, la digitalizzazione, la sostenibilità e l’attrazione di talenti, fondamentali per il futuro dell’industria.

Le sfide del settore secondo AECOC

Jaime Mendoza, presidente del Comitato AECOC per la ferramenta e il bricolage e direttore di Coferdroza, ha aperto il Congresso sottolineando la necessità di una strategia solida per affrontare un mercato in continua evoluzione. “In un contesto di incertezza e cambiamenti accelerati, il nostro settore deve puntare su cinque pilastri fondamentali: sostenibilità, operazioni e logistica, digitalizzazione e tecnologia, omnicanalità e consumatori, oltre all’occupazione e ai talenti”, ha dichiarato Mendoza.

L’accento è stato posto in particolare sulla sostenibilità, considerata un asse prioritario della trasformazione del settore. L’attenzione dei consumatori verso modelli di consumo responsabili spinge le aziende a investire in soluzioni sostenibili, dalla decarbonizzazione della catena del valore alla gestione efficiente delle risorse.

L’impatto della digitalizzazione e dell’IA

Pablo Foncillas, consulente e docente di Business Innovation, ha evidenziato come l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione stiano ridefinendo il mercato. “Non sono le tecnologie a sconvolgere il mercato, ma il modo in cui i consumatori le adottano e le integrano nei loro comportamenti d’acquisto”, ha affermato Foncillas. La tendenza della “servification”, ossia la trasformazione dei prodotti in servizi, è stata identificata come un motore di crescita: il 90% delle aziende del settore che hanno adottato questo modello ha continuato a svilupparsi dopo la pandemia.

Tuttavia, Foncillas ha avvertito che l’uso intensivo della tecnologia non equivale automaticamente a una trasformazione digitale di successo. “Il 90% delle decisioni aziendali resta nelle mani dei professionisti. La tecnologia è un mezzo, non un fine”, ha concluso.

Scenario economico e prospettive di mercato

María Romero, partner e direttore economico di AFI, ha analizzato l’influenza del contesto geopolitico ed economico sul settore. La rielezione di Trump negli Stati Uniti e le politiche tariffarie potrebbero avere ripercussioni sul commercio internazionale e sull’inflazione nell’Eurozona. Anche i costi delle materie prime e dell’energia restano un fattore critico per le aziende del comparto.

Nonostante queste sfide, il settore mantiene una prospettiva positiva. “Il nostro Barometro dell’Industria indica che il 2024 è stato un anno solido per industria e distribuzione, e le previsioni per il 2025 rimangono ottimistiche”, ha dichiarato Mendoza.

L’innovazione come leva di crescita

Durante la tavola rotonda “L’innovazione come motore di differenziazione e crescita”, Carlos Martín, CEO di WD-40, e Abraham Vieito, manager di Unifersa, hanno ribadito l’importanza dell’innovazione per adattarsi a un mercato sempre più dinamico. A supporto di questa tesi, Pablo González, fondatore e CEO di Trivu, ha sottolineato che il talento e la formazione continua sono elementi chiave per garantire la competitività delle aziende.

Il dibattito “Pronti per il futuro del bricolage?”, che ha coinvolto Pablo de la Rica di AECOC e Francisco Campos di Leroy Merlin, ha messo in luce come i player del settore stiano adottando strategie omnicanale per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori.

A chiusura dell’evento, Mathias Lahon, responsabile del settore Ferramenta e Fai-da-te, ha consegnato gli attestati del 1° Expert Programme in Hardware and DIY Business. Il programma mira a fornire ai professionisti del settore competenze manageriali e strategiche per affrontare le sfide future, stimolando innovazione e talento.

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