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Spagna, il recupero della distribuzione DIY


Dopo aver accumulato perdite fino al 25,25%, il settore ha recuperato fortemente nel terzo e quarto trimestre, con una crescita rispettivamente del 18,7% e del 12,54%. Il 2020 chiude con un calo del fatturato dell’1,06%.

Il settore spagnolo della distribuzione del fai da te ha chiuso il 2020 con un calo dell’1,06% del fatturato, secondo i dati dell’ultimo barometro di AECOC. Si tratta del primo calo del fatturato del settore dal 2012, causato dall’impatto sugli stabilimenti delle misure adottate nella lotta al COVID-19.

Infatti, le perdite si sono accumulate nel primo semestre dell’anno, in coincidenza con l’inizio dello stato di allarme in Spagna, il confinamento della popolazione e la chiusura obbligatoria degli stabilimenti considerati non essenziali. In particolare, durante il primo trimestre dell’anno, il settore ha registrato un calo del 9,26%, mentre nel secondo trimestre dell’anno il calo è stato del 25,51%.

La seconda metà dell’anno, invece, è stata caratterizzata da una forte ripresa dell’intero settore. Nel terzo periodo dell’anno, il fatturato ha recuperato del 18,73%, mentre l’ultimo trimestre rispetto ai dati dell’anno precedente è cresciuto del 12,54%.

Nel dettaglio, il barometro AECOC mostra che la grande distribuzione ha limitato il calo del fatturato allo 0,94%, mentre il business dei negozi tradizionali di bricolage è sceso dell’1,51%.

“Il settore è riuscito a chiudere l’anno più difficile che si ricordi con un fatturato molto simile a quello del 2019, il che evidenzia la resilienza e la capacità di adattamento di tutti gli operatori, che hanno saputo rispondere a un contesto in costante evoluzione”, considera il responsabile dell’area bricolage di AECOC, Alejandro Lozano.

Il portavoce di AECOC sottolinea “la crescita delle vendite telematiche, che sono state fondamentali per raggiungere i consumatori nonostante le restrizioni di mobilità, in un settore tradizionalmente “fisico” e “lo sforzo fatto dai distributori per rispondere al grande aumento della domanda che è stato registrato dalla riapertura dei punti vendita e i cambiamenti che la pandemia ha causato nelle abitudini dei consumatori”.

Per quanto riguarda il 2021, Lozano sottolinea che il settore “dovrà prepararsi ad un altro anno segnato dall’incertezza, sia in termini di regolamentazione che di domanda”.



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