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Sì alla vendita di piante e prodotti per il giardino


Un’importante specifica dell’ultimo DCPM riguardante i prodotti florovivaistici. E’ consentita la vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti e di altri prodotti simili

Sul sito del Consiglio dei Ministri sono state aggiornate ed integrate le FAQ , le domande frequenti sulle misure adottate dal Governo, in seguito all’entrata in vigore del Dpcm 22 marzo 2020 (il cui allegato 1 è stato modificato dal Dm 25 marzo 2020).

Questo l’aggiornamento delle FAQ del sito governo.it relativo:

Il nuovo Dpcm del 22 marzo prevede che sia sempre consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna, tra l’altro, di prodotti agricoli e alimentari. La vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili è consentita?

Sì, è consentita, in quanto l’art. 1, comma 1, lettera f), del Dpcm del 22 marzo 2020 ammette espressamente l’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di “prodotti agricoli”, consentendo quindi la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti etc. Peraltro tale attività rientra fra quelle produttive e commerciali specificamente comprese nell’allegato 1 dello stesso Dpcm “coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali”, con codice ATECO “0.1.”, per le quali è ammessa sia la produzione sia la commercializzazione. Deve conseguentemente considerarsi ammessa l’apertura dei punti di vendita di tali prodotti, ma in ogni caso essa dovrà essere organizzata in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore.”

Il commento di Nada Forbici, presidente di Assofloro: “Si tratta di un chiarimento importante che porta ai florovivaisti un po’ di speranza nel potere vendere i loro prodotti attraverso la Gdo o a livello locale. In questa situazione di crisi tutto ciò che può consentire alle nostre aziende di vendere i loro prodotti è importante, anche se la grave situazione emergenziale oggi ci obbliga a non uscire di casa se non per comprovate motivazioni urgenti, motivo per il quale i nostri produttori porteranno il loro prodotto direttamente nelle case dei cittadini italiani, nel rispetto dei requisiti igienico sanitari ”.

E, ancora: “Insieme a Coldiretti stiamo monitorando quotidianamente la crisi delle aziende, raccogliamo le domande che provengono dai diversi comparti e territori e cerchiamo di sollecitare risposte per risolvere dubbi, interpretazioni, problemi e preoccupazioni delle aziende. C’è l’urgenza di dare alle aziende risposte immediate ma è un percorso che va fatto anche con i passi giusti, perché i numeri raccontano di un’epidemia che non accenna ancora a rallentare e la normativa è in continuo aggiornamento”.

Il commento del ministro Bellanova

E, infatti, a tal proposito particolarmente importante è la dichiarazione del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentati e Forestali Teresa Bellanova, che, alla pubblicazione delle FAQ, ha così commentato sul suo profilo Facebook: “Al netto di più puntuali verifiche tecniche che gli uffici faranno domattina presto, un’ottima notizia per il settore del florovivaismo che rischiava di esser messo in ginocchio in un periodo così importante dell’anno ed è frutto del serrato lavoro di questi giorni di concerto con gli altri Ministeri“.

Qualche considerazione sulla vicenda (chiarita da Assofloro)

Da verificare ulteriormente anche lo spettro merceologico ammesso alla vendita, ovvero se comprende tutti i prodotti per la cura e manutenzione del giardino o ci sono restrizioni, così come la status quo dei punti vendita.

Perchè se la FAQ consente “l’apertura dei punti di vendita di tali prodotti” è altrettanto vero che Nada Forbici parla di portare i prodotti direttamente a casa degli italiani. Un’esortazione comunque a tenere i punti vendita chiusi?

A tal proposito Assofloro ha ulteriormente precisato a diyandgarden, che l’aggiornamento delle FAQ  ha voluto chiarire alcuni aspetti del DPCM legati ai prodotti florovivaistici,che sono assimilati al prodotti agricoli che già vengono venduti attraverso la gdo o tramite il porta a porta, direttamente dalle aziende. Questo è in sostanza il chiarimento. I prodotti florivaistici possono essere venduti tramite la gdo oppure possono organizzarsi per la vendita a domicilio, nel rispetto delle normative sanitarie. Devono essere aziende agricole. Poi occorre fare riferimento alla ordinanze regionali, che possono essere più strigenti, come in Lombardia, e che prevalgono (come specificato dall’art. 3 del DL 25 marzo 2020 n19) su quelle nazionali”.

E per quanto riguarda l’apertura dei garden center? Dire che i garden possono aprire in questo momento è azzardato e rischia di generare confusione. Le ordinanze regionali sono più restrittive e limitano, giustamente, la circolazione delle persone. Il Ministro immagino che voglia dare delle specifiche ulteriori, perchè sia interpretato correttamente il chiarimento. In ogni caso giudichiamo positivamente la possibilità di vendere nei supermercati (che dà respiro a molte aziende) o tramite porta a porta, attività che nei comuni sta già funzionando per altri prodotti, in modo regolato. E’ una boccata di ossigeno ma non sufficiente, tant’è che il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha dichiarato ieri sera su Sky di avere chiesto a Conte di aprire lo stato di crisi del settore (che significa annullamento contribuito, maggiori finanziamenti, ecc…). Quindi, prima di dire che è “tutto a posto”, come stanno facendo alcune associazioni e organizzazioni sindacali da questa mattina, è forse meglio pensarci un attimo ed aspettare.



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