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Home Improvement, le tendenze chiave del 2025

Home Improvement, le tendenze chiave del 2025

Budget più selettivi, crescita del DIFM e fiducia nelle PL: ecco come cambia il mercato europeo della ristrutturazione casa secondo UPS Market Consultancy.

Il comparto della ristrutturazione domestica in Europa mantiene una sostanziale stabilità, ma mostra segnali di evoluzione nei comportamenti d’acquisto, nelle scelte progettuali e nella fruizione dei canali distributivi.

Secondo i dati di USP Market Consultancy, il 2024 si è chiuso con una leggera contrazione della spesa (-4% rispetto al 2022 nel quarto trimestre), mentre si prevede una ripresa moderata nel primo semestre 2025, trainata da progetti decorativi di maggiore entità.

Priorità d’investimento: meno estetica, più efficienza

I proprietari di casa restano propensi a investire nella riqualificazione degli ambienti, ma adottano un approccio più selettivo. I lavori strutturali e gli interventi legati all’efficienza energetica superano le migliorie estetiche, in un quadro macroeconomico condizionato da inflazione, rincari e cambiamenti comportamentali.

Tra il 38% e il 49% delle famiglie europee ha realizzato almeno un progetto di miglioramento della casa nel 2024, con picchi nei trimestri centrali dell’anno. Tuttavia, il 2025 si annuncia come un anno di rinnovato slancio, con il 20% dei proprietari intenzionato a pianificare nuovi lavori entro il primo trimestre.

DIFM in crescita: i giovani scelgono i professionisti

L’outsourcing dei lavori (DIFM – Do It For Me) si conferma in crescita, con il 39,3% dei progetti affidati a professionisti nel 2024. Il fenomeno interessa soprattutto i consumatori under 35, meno esperti nel bricolage e più inclini a pagare per competenze specialistiche, contro il 24% degli over 55 che preferisce ancora il fai-da-te.

La spinta verso il DIFM è però frenata da costi elevati e carenza di manodopera. Il 34% degli intervistati afferma che sceglierebbe volentieri un professionista se i prezzi fossero più accessibili. Questo gap rappresenta una criticità per il mercato, che dovrà lavorare su efficienza operativa e riduzione dei tempi di attesa.

Digitalizzazione: tra e-commerce, social media e negozio fisico

Nonostante l’affermazione dell’e-commerce, il settore si orienta sempre più verso una modalità d’acquisto ibrida. Il 48% dei proprietari continua a effettuare ricerche online per valutare prodotti, ma l’esperienza in-store rimane determinante per le categorie ad alto valore percepito.

I social media giocano un ruolo crescente come fonte d’ispirazione: il 28% dei consumatori dichiara di aver fatto scelte di acquisto influenzate da contenuti su Instagram, Pinterest o YouTube.

L’Italia, insieme alla Spagna, si distingue per una preferenza marcata verso l’acquisto tradizionale, mentre Regno Unito, Paesi Bassi e Germania guidano le vendite online. Alcuni segmenti, come elettroutensili (26,3%) e decorazioni per finestre (18,6%), performano bene online, a differenza di vernici, adesivi e sigillanti, ancora fortemente legati al punto vendita fisico.

Brand vs private label: una convivenza sempre più strutturata

Nel 2024, il 96% dei consumatori europei ha espresso una percezione positiva nei confronti dei prodotti a marchio del distributore. Tuttavia, resta forte la preferenza per i brand tradizionali nelle categorie ad alto investimento: caldaie (75%), finestre per tetti (68%) e sistemi di sicurezza (67%) continuano a essere dominati dai marchi noti.

La Spagna e la Polonia confermano la loro fedeltà ai brand A, mentre la Francia e i Paesi Bassi accelerano sull’adozione dei private label. In Italia prevale una fiducia consolidata nei marchi, soprattutto per le soluzioni strutturali e tecnologiche di valore.

Prospettive: tra ricalibrazione e opportunità

Il mercato della ristrutturazione si avvia verso un nuovo ciclo di adattamento. Gli operatori del settore – rivenditori, produttori, fornitori di servizi – devono rivedere il proprio posizionamento: ottimizzare le gamme, valorizzare il mix di canali e cogliere i segnali di evoluzione del consumatore.

L’ibridazione tra DIY e DIFM, l’equilibrio tra e-commerce e negozi, e il dualismo tra marchi e private label delineano un mercato complesso, ma ricco di opportunità per chi saprà intercettarle con visione e flessibilità.

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