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Global DIY Summit Dublino. La Cina è già qui

Come ogni anno, il mese di Giugno rappresenta un periodo importante per l’industria del del Fai Da Te e del Giardinaggio, infatti, in questo periodo dell’anno si svolge l’evento più atteso di questo settore; il Global DIY Summit.

Quest’anno il Summit globale che raggruppa i retailer del Do It Yourself, le aziende produttrici e gli altri player che operano in questo settore è giunto alla sua settima edizione e si è svolto a Dublino nei giorni 5, 6 e 7 Giugno; a fare da cornice all’evento la moderna location del Centro Congressi di Dublino – CCD (Convention Center Dublin).

Dietro l’organizzazione di questo evento ricordiamo la presenza congiunta delle due organizzazioni europee del Fai Da Te, EDRA e FEDIYMA; rispettivamente l’organizzazione dei retailer (European DIY – Retail Association) e quella dei produttori (European Federation of DIY Manufacturers); insieme ad esse nell’organizzazione del Summit vi è anche il GHIN (Global Home Improvement Network).

Le attese nei confronti del DIY Summit sono sempre molto alte, come non potrebbe essere diversamente, del resto è un evento internazionale che ogni anno coinvolge le catene del fai da te e dell’home improvement provenienti da tutto il mondo; un evento che ha un costo di partecipazione importante (tra i 1.395 euro ed i 1.695 euro a seconda del momento in cui viene acquistato il ticket ) ed anche gli sponsor che circondano il Summit sono realtà leader di settore.

Secondo i dati ufficiali del Summit il numero dei partecipanti registrati a questa edizione ha superato anche quest’anno quota 1.000, viene dunque riconfermato il trend positivo, dato che nel 2018 era stata raggiunta quota quota  1.030 registrazioni; in realtà va sottolineato che le presenze effettive quest’anno sono state 871 (dato fornito dall’organizzazione del Summit). 41 le registrazioni di operatori italiani.

Più di 50 insegne della distribuzione erano presenti al DIY Summit, tra i retrailer Europei presenti quest’anno va sottolineata la presenza di ADEO (Leroy Merlin, Bricoman, Brico Center, Weldom, Aki),  Kingfisher ( B&Q , Castorama,  Brico Depot , Koctas), OBIHuboBrico Alliance, Bricolife, Hornbach, Mr.Bricolage, Praktiker.

Per l’Irlanda erano presenti tutti i principali player ovviamente, Woodies, United Hardware, Topline e TJ O’Mahony.

Tra i player internazionali erano presenti Cash Build, The Home Depot,  Bunnings, Ace Hardware. Nell’edizione di quest’anno va sottolineata una folta presenza di buyer e dirigenti delle catene giapponesi Kainz e Komeri.

Per quanto riguarda la Cina era presente il colosso Alibaba; al quale è stata dedicata appositamente una parte del convegno.

5 Giugno. Store Tour e Get Together

Il Global DIY Summit 2019 si è aperto, come di consueto, al mattino del giorno 5 Giugno con l’attività dello Store Tour, questa è una delle particolarità più interessanti dell’evento in quanto ogni anno viene organizzata una vista guidata all’interno dei principali negozi del Do It Yourself locali.

Prenotabile in fase di iscrizione, lo Store Tour dà ai partecipanti la possibilità di conoscere meglio i retailer locali da vicino ed anche incontrare i manager delle insegne i quali sono disponibili a rispondere alle domande dei fornitori; questo permette a volte di ottenere contatti utili alle aziende ai fini di espandere il proprio business.

Il summit viene organizzato ogni anno in una città europea diversa, quest’anno è stato il turno di Dublino, quindi le catene visitate sono state le principali insegne Brico presenti nel mercato irlandese: Topline, Wodies, United Hardware e TJ O’Mahony, B & Q e Bunnings.

Di seguito alcune informazioni:

  • TOPLINE : più di 160 negozi in Irlanda; fatturato di circa 300 milioni di euro.
  • WOODIES : 35 negozi; fatturato di circa 220 milioni di euro.
  • UNITED HARDWARE : più di 130 negozi, fatturato intorno ai 300 milioni di euro.
  • TJ O’MAHONY : 15 negozi, fatturato di circa 50 milioni di euro.
  • B&Q : 8 negozi, fatturato di circa 70 milioni di euro.
  • BUNNINGS : 11 negozi fatturato di circa 60 milioni di euro.

Successivamente, nel pomeriggio dello stesso giorno, si sono svolti anche due Workshop:  “From Market Insights To Actions” – focus su dati e trend del canale e.commerce ( a cura di IFH Koeln – Institute of Trade Research GMBH e GfK) ed “Understand How To Keep Your Brand Alive In A Digital Changing Environment” – focus su come implementare strategie vincente sui canali Amazon, eBay e Alibaba (a cura di EIMIA  – European Internet Marketing Institute and Accademy).

A chiudere la giornata del 5 Giugno l’esclusivo “VIP Cocktail” , aperitivo al quale possono partecipare solo ed esclusivamente i retailer e gli sponsor del Summit e il “Get Together  “ momento informale dedicato a tutti i partecipanti del Summit, che si è tenuto nella location della Guinnes Store House, questo momento come sempre è molto apprezzato dal pubblico poiché dà l’opportunità a tutti i partecipanti di fare networking in un ambiente informale in grado di favorire le relazione tra tutti i presenti.

DIY EVOLUTION – DESIGNING THE FUTURE TOGETHER” , non spicca alcuna novità nel titolo del Global DIY Summit 2019, come fu anche per l’anno precedente infatti, il focus è sempre posto sul cambiamento che sta attraversando il settore dell’Home Improvement; sotto questo aspetto l’evento di quest’anno ha presentato ben poco di nuovo.

Il Summit 2019 infatti, sotto il punto di vista dei contenuti non ha mostrato grandi novità, continuando con il trend degli anni precedenti riguardo gli argomenti trattati; digitalizzazione, impatto delle nuove tecnologie informatiche, big data, leadership, trend macroeconomici, focus su alcune insegne del DIY.

Anche sotto il punto di vista degli speaker della conferenza, forse il Summit dovrebbe puntare maggiormente sulla ricerca di speaker in grado di trattare argomenti strettamente riguardanti il mondo del DIY ed Home improvement, e cercare di accrescere la qualità dei contenuti; in ogni caso va detto che il livello del convegno complessivamente rimane alto.

Il Convegno. Il 6 giugno

Il convegno si è aperto con il discorso di benvenuto da parte dei Presidenti delle due organizzazioni di categoria organizzatrici del Summit,  Sergio Giroldi ( CEO di OBI e Presidente di EDRA) e Reinhard Wolff (CEO di Wolfcraft e Presidente di FEDIYMA); i due presidenti sono stati affiancati dai rispettivi general  manager John W. Herbert  (G. M. di EDRA ) e Ralf Rahmede ( G. M. di Fediyma) entrambi moderatori e figure chiave del convegno.

A seguire la prima session dedicata alla situazione economica e politica attuale riguardante l’Irlanda l’Europa; aperta da  Paschal Donahoe, Ministro della Finanza del governo irlandese.

Nel suo discorso, il Ministro ha sottolineato l’importanza dell’Irlanda definendo il paese un Gateway per l’Europa, ed ha evidenziato i profondi cambiamenti che lo scenario europeo sta affrontando per via della situazione dovuta alla Brexit e per via dell’avvento della digitalizzazione che sta influenzando il mondo del retail.

Successivamente Alexander Bὂrsch (Chief Economist & Head of Research, Deloitte) ha affrontato più nel dettaglio la situazione economica attuale.

Quello che emerge dal quadro fatto da Borsch e una situazione stagnante del mercato europeo, dove a livello complessivo rispetto USA e Cina il mercato del lavoro arranca, e di conseguenza il potere d’acquisto dei consumatori tende a non aumentare; parte di questa situazione è dovuta ad un clima di incertezza politica di cui fanno capo la Brexit ed anche la situazione di conflitto tra Italia ed UE.

Queste situazioni, ed in particolare la Brexit, che si concluderà ad a Ottobre, hanno favorito nell’Unione Europea delle situazioni di decrescita del PIL ed il manifestarsi di grandi differenze a livello di performance economiche tra gli stati membri.

Un Europa a più velocità, quindi, in cui gli effetti dell’uscita del Regno Unito peseranno maggiormente su Germania (la quale ha un valore dell’export in UK di 138 miliardi di euro), Olanda (67 miliardi euro) e Francia (66 miliardi di euro); per quanto riguarda l’Italia il valore della bilancia export verso UK è attualmente di 38 miliardi euro. Un problema dunque quello della Brexit, che influirà in modo importante sull’economia Europea, il cui export verso il Regno Unito vale un quinto del valore complessivo delle esportazioni.

Diversa è la situazione in cui si trovano i nostri “competitor”, USA e Cina, attualmente i dati dicono che la situazione economica generale in America è positiva, il mercato del lavoro in crescita supporta anche l’aumento del potere d’acquisto degli americani. Tutto al netto dell’attuale conflitto commerciale con la Cina e la politica protezionistica adottata da Trump, che sta frenando l’export e condizionando i livelli di inflazione.

Dall’altro lato del mondo, anche la Cina risente dalla situazione commerciale di conflitto con gli Stati Uniti, attualmente l’economia cinese continua a crescere ma lo sta facendo con il ritmo più basso degli ultimi 28 anni; in generale la crescita si attesta sul 6% base annua.

Insomma una guerra commerciale quella tra USA e Cina che frena entrambe le due super potenze, le quali hanno imposto tassazioni sulla circolazione delle merci per circa 360 miliardi colpendo principalmente categorie merceologiche come prodotti in ferro e metallo, prodotti chimici e il settore auto.

Dopo la parte dedicata all’economia, è salito sul palco del Summit il presidente e CEO della catena americana ACE Hardware, John Venhuzien. Il presidente della nota catena, che negli USA possiede più di 500 negozi ha focalizzato il suo intervento sulla leadership aziendale e su come riuscire a creare un team vincente in azienda.

Nemmeno un minuto dedicato al mondo del Do It Yourself, oppure ai trend del mercato USA e della propria catena di negozi, la presentazione di Venhuzien ha affrontato l’aspetto più importante di un’azienda, soprattutto in questa delicata fase di cambiamento: il personale.“Oggi la maggior parte degli impiegati sono annoiati, non si impegnano a fondo per raggiungere gli obiettivi aziendali, sono semplicemente persone messe a libro paga, ma non sono appassionate del proprio lavoro” dice Venhuzien.

Rimarcando il ruolo del leader, dirigenti e dei manager, figure aziendali che hanno il compito di galvanizzare e motivare le persone, Venhuzien ha puntualizzato che “bisognerebbe essere appassionati come lo sono i bambini quando sanno che devono andare a Disneyland”, perchè solo un bravo leader può suscitare tale passione nei propri collaboratori, ma non tutti possono svolgere il ruolo di guida all’interno dell’azienda, le virtù necessarie sono infatti altruismo, gentilezza e sensibilità.

In seguito è stato il turno di Barbara Kahn (Docente di Marketing all’Università della Pennsylvania), la quale tra i relatori è stata una delle più apprezzate.

Nella sua presentazione intitolata “The Shopping Revolution”, ha focalizzato l’attenzione sul ruolo sempre più cruciale del brand e sulle leve di marketing indispensabili per trasmettere i valori dell’azienda e riuscire a migliorare al massimo la customer experience. Esperienza che, insieme alla digitalizzazione sono e saranno gli strumenti per cambiare il volto ai negozi fisici.

Nella consueta tavola rotonda, dal titolo “ Innovate or Die”, hanno trovato posto Sergio Giroldi (CEO di OBI), Erwin Van Osta (President BricoAlliance e CEO Hubo), Hartmut Jenner (CEO di Kärcher) e Vincent Legros (Chairman & CEO di Bostik).

In tanti probabilmente si aspettavano molto da questo confronto faccia a faccia tra retail e produzione, quale momento migliore per parlare a viso aperto e capire quale direzione prenderà nel futuro il settore del Bricolage? Purtroppo (com’era prevedibile. ndr) le aspettative sono state piuttosto deluse, poichè ambo le parti sono rimaste abbastanza “abbottonate” senza lasciare trapelare nulla di nuovo.

Come lo scorso anno, nei panni del moderatore era presente il giornalista Steve Collinge; le domanda poste hanno riguardato l’innovazione; “cosa stanno facendo i player principali del settore per innovare?”.

Secondo Sergio Giroldi di OBI, innovare è un attività che l’uomo ha sempre cercato di fare da secoli e tutto è correlato alla crescente rapidità con cui è necessario fare le cose. I clienti, infatti, sono sempre più esigenti e richiedono sempre maggiori attenzioni. Questo è il motivo che ha spinto OBI a lanciare OBI NEXT, già presentato lo scorso anno, il progetto che mira a fare diventare l’insegna un moderno player multicanale, mettendo al centro della strategia il cliente. Oggi, questa nuova realtà è già funzionante e conta 350 dipendenti.

Per unire canale online e canale fisico OBI NEXT sfrutterà la tecnologia per soddisfare il cliente nella sua esperienza d’acquisto, tramite l’utilizzo della realtà virtuale nei negozi, la progettazione 3D e una nuova app annunciata per l’occasione da Giroldi. La app, che è in fase di test e sarà operativa a breve, è una specie di CUSTOMER ADVISOR, in grado di suggerire ai clienti i contatti di installatori, soluzioni su misura per loro e come realizzare i loro progetti.

Secondo Hartmut Jenner di Karcher, l’innovazione nel prodotto è fondamentale per eccellere in questo settore e in un momento in cui le nuove tecnologie stanno cambiando il “cleaning business”, Karcher le applica sui propri prodotti. Per questo Karcher punta moltissimo sul proprio reparto di ricerca e sviluppo che può sfruttare strumenti all’avanguardia per analizzare dati ed informazioni derivanti dai propri prodotti e dai clienti, in modo centralizzato.

Il futuro è quello dell’ “Invisible Innovation”, secondo Erwin Van Osta di Hubo, cioè innovare ma sfruttando le smart tecnologies e quindi le tecnologie che sono in grado di inserirsi in modo semplice all’interno dei processi d’acquisto ed anche nei negozi per rendere più facile e gratificante l’esperienza d’acquisto. Non è necessario intervenire sulla struttura fisica del negozio ma renderlo sempre più efficiente tramite le nuove tecnologie digitali.

Anche Bostik crede nel valore dell’innovazione, dice Vincent Legros; il mondo degli adesivi è alquanto particolare, infatti questo tipo di prodotti non sono etichettabili come “value products”, ma allo stesso tempo sono molto utilizzati; vengono impiegati da tutti e in svariate occasioni, per questo motivo l’obiettivo di Bostik è focalizzato sul rendere il loro utilizzo il più soddisfacente e positivo possibile per gli utilizzatori. Il canale digitale e soprattutto video è quello ritenuto più importante ai fini dell’innovazione, questo infatti permette di rendere più facile ed intuitiva l’esperienza di utilizzo dei prodotti.

Nella terza sessione del primo giorno di convegno è stato affrontato il tema della digitalizzazione in relazione agli attori del mondo del bricolage; lo scopo è stato quello di parlare di quello che sta accadendo e che accadrà nel prossimo futuro a questo settore e come poter affrontare al meglio il cambiamento portato dall’avvento del digitale.

Nancy Rademaker (speaker professionista e collaboratrice della società Nexxworks) ha spiegato come oggi sia fondamentale mettere al centro delle propria strategia il cliente, la “customer centricity”  è un fattore prominente in quanto oggi le persone per via della digitalizzazione sono sempre più informate su tutto quello che ricercano.

Lo smartphone è entrato ormai in modo potente nella vita di tutti i giorni, in Cina addirittura si parla già di “smomby”, con il termine si intende la categoria di utilizzatori più assidui, gli Smartphone Zombies, clienti quindi che vivono costantemente con gli occhi puntati sui loro dispositivi per ricercare informazioni sul web.

Interessante la parentesi aperta sulla domotica e smart home, anche l’ambiente in cui i clienti vivono sta diventando sempre più digitale, basti pensare alla nuova tecnologia introdotta dai colossi Amazon e Google, vale a dire Amazon Echo e Google Home; i software presenti all’interno dei dispositivi sono ormai in grado di interagire con noi ed eseguire i nostri ordini, comandi azionati con la nostra voce ci permettono di spegnere o accendere luci, tv, e tanto altro. Allo stesso tempo però è inquietante pensare quante informazioni queste due aziende possano carpire tramite le nostre abitudini in casa ed i loro silenziosi assistenti.

Oggi il cliente tipo dei centri del bricolage ha anche altre scelte a sua disposizione, il ventaglio si allarga sempre più con l’avvento del digitale e delle nuove tecnologie, programmi e computer danno infatti sempre più la possibilità di realizzare oggetti seconde le nostre esigenze; con le stampanti 3d sempre più diffuse e facili da utilizzare è sempre più facile creare oggetti secondo lo stile ed il design che più ci aggrada.

L’intervento della Rademaker è in stretta relazione con quello successivo dello speaker Stéphane Mallard concentrato sull’avvento dell’intelligenza artificiale, il quale ha spiegato che è solo questione di tempo, le macchine tramite gli algoritmi di cui sono dotate apprendono sempre più velocemente tramite i nostri input e quindi un giorno potranno sostituire l’essere umano, anche in certi impieghi aziendali.

La sua presentazione ci lascia con un grande quesito, riusciranno un giorno le macchine tramite l’intelligenza artificiale a raggiungere i livelli di consapevolezza degli esseri umani ?

Il primo giorno di conferenza si è chiuso con l’intervento di Google, ad opera di Elena Ritchie (Executive Account Google); del resto, chi meglio dell’azienda più innovativa del pianeta nonchè principale motore di ricerca online della nostra epoca poteva spiegare quali sono i fattori chiave per eccellere in questa sfida allo sviluppo? .

I suggerimenti di Google per aiutare le aziende a sviluppare una vera e propria cultura dell’innovazione sono, pensare in grande, dare spazio alla creatività dei dipendenti, favorire la curiosità e creare aree in cui è possibile realizzare la prototipazione dei prodotti.

Il Convegno. Il 7 giugno

La seconda giornata di convegno è stata la più concreta a livello di presentazioni ed informazioni fornite; molto interessante a livello di contenuti ed anche il livello degli speaker è stato qualitativamente più elevato rispetto al primo giorno. Nella seconda giornata il focus scelto è stato il mercato asiatico;

La presentazione di Stephan J. Wirtz ha fatto da introduzione alle successive presentazioni incentrate sul marketplace Alibaba.com, fornendo una overview sui trend presenti in Asia ed in Cina. Alcune informazioni circa il mercato asiatico; il mercato del retail in Asia e specialmente in Cina sta crescendo sia per quanto riguarda il mondo dei negozi che per il canale online.

Il mondo dei negozi tradizionali, “kiosks” è il canale più vasto e radicato ed è rappresentato da circa 7 milioni di negozi a conduzione familiare che sono dislocati anche all’esterno delle grandi città e della Cina stessa, anche in India sono molto diffusi e rappresentano un volano di crescita molto importante per il mercato asiatico in quanto utilizzati molto dalla popolazione locale.

Il mondo del retail e dei big boxes in Cina ed Asia sta investendo sempre più per offrire ai clienti nuove modalità di acquisto tramite il mondo digitale e questo con l’obiettivo di attrarre sempre nuovi clienti, dare loro nuove possibilità di acquisto e pagamento tramite il digitale.

Basti pensare che la Cina è stata la prima ad utilizzare il QR code nel mondo del retail e lo sviluppo e l’utilizzo di app per acquisti e pagamenti è enorme; per esempio, l’utilizzo di Wechat ed Alipay il cui impiego sta continuando a crescere ed a breve sarà probabilmente usato in tutta la Cina e gran parte dell’Asia. Questo a testimoniare il fatto che la Cina è attualmente il paese in cui le vendite online crescono più rapidamente ed hanno l’impatto più elevato al mondo (Online sales penetration); nonostante il tasso di crescita importante delle vendite online il canale tradizionale (brick & mortar) però rappresenta ancora l’80% delle vendite nel mondo del commercio.

Insomma un mercato dai numeri inimmaginabili che rappresenta una sfida vera e propria per chiunque desideri entrarci; la rapidità della movimentazione delle merci è impressionante, nel 2021 si stima che ogni tipologia di merce acquistata sarà consegnata in massimo 24 ore in tutto il paese. Inoltre l’approccio a questo mercato è altamente complesso, considerato il fatto che è necessario seguire strategie ben precise che abbraccino il canale digitale anche tramite l’utilizzo di influencer che sono ormai indispensabili alle aziende che vogliono farsi conoscere in Cina.

In seguito a questa introduzione sul mercato Asiatico e Cinese è salito sul palco del DIY Summit Andreas Kerschner (Category Group Leader Alibaba.com Europa). Alibaba rappresenta oggi il marketplace più grande al mondo e quello dal potenziale più elevato, dal 1999 data della sua fondazione da parte del suo celebre creatore Jack Ma il marketplace è cresciuto sino a diventare un colosso del retail online; questa crescita non è rivolta solo al canale B to B con il sito Alibaba.com, ma bensì anche agli altri canali come il BtoC (Aliexpress) ed il CtoC (Taobao e TMall).

Alcuni dati del che spiegano quanto vale il colosso cinese: 654 milioni di utenti attivi nell’ultimo anno; 69 milioni di pacchi spediti ogni giorno in Cina; 853 miliardi di merci vendute in Cina nell’ultimo anno; 30,8 miliardi di fatturato realizzati solo durante l’ultimo Global Shopping Festival; + di 1 miliardo di prodotti presenti a livello internazionale.

Kerschner ha mostrato quello che è diventato oggi Alibaba, non più un semplice marketplace ma un enorme “ecosistema” formato da diversi altri siti di e-commerce come quelli citati in precedenza, da numerose app che permettono all’azienda cinese di gestire praticamente qualsiasi cosa, dalla logistica, ai pagamenti, ai viaggi e trasferte di lavoro.

Il focus sul mercato Asiatico e Cinese si è concluso con la presentazione di Pascal Coppens, speaker professionista, scrittore e profondo conoscitore del mercato asiatico e cinese, probabilmente lo speaker migliore di questa edizione del DIY Summit.

La presentazione di Coppens ha mostrato alla platea le particolarità che rendono la Cina così diversa rispetto il resto del mondo ed anche un mercato molto più grande rispetto a tutti gli altri; è stato spiegato che una realtà che in poco tempo è riuscita svilupparsi in modo incredibile e questo anche grazie all’energia ed alla forza che la popolazione locale mette nello sviluppo delle proprie attività.

Un paese la Cina dove tutto ciò si fonde con la tecnologia, attualmente il mobile payment è l’80% più sviluppato rispetto a quanto vediamo in Europa, questo perché dice Coppens, già dal 1990 la Cina ha investito e puntato sullo sviluppo di questa tecnologia, così come sullo sviluppo del canale online; un paese quindi dove oggi vediamo le infrastrutture telematiche ed elettroniche più all’avanguardia del pianeta.

La Cina sta fissando nuovi limiti e frontiere non solo per l’Europa, ma per tutti, confrontarsi con questo tipo di mercato rappresenta dunque una sfida per tutti noi, sia che siamo retialer o produttori.

I numeri ci dicono che Alibaba ha venduto merci per un valore pari a 31 miliardi di dollari in un solo giorno, e la particolarità di questo dato, oltre al valore in sè, che già è incredibile, risiede nel fatto che il 90% della merce venduta nel giorno dell’e-commerce day è stata acquistata tramite smartphone.

Ancora più sorprendente è che tramite i servizi offerti da CAINIAO, sistema di logistica di Alibaba, tutta la merce venduta è stata consegnata in un unico giorno; proprio questo si collega a quanto descritto in precedenza anche dagli altri speaker e ci fa riflettere su che cosa sta succedendo in Cina rispetto al resto del mondo. Anche se è difficile immaginare un mondo del genere, ci dobbiamo preparare a certi tipi di standard perché la Cina ha aperto la sfida ponendo l’asticella il più in alto possibile.

Nell’ultima sessione del secondo giorno di convegno, oltre al focus sull’Asia, si è parlato anche di logistica e di trend riguardanti il mercato del Do It Yourself a livello Europeo.

Pascal Jacbos (Head of Business Line Home & Garden, KATOEN NATIE) con la sua presentazione, che è stata apprezzata da tutti ha portato per la prima volta il tema della logistica al DIY Summit; un argomento di forte interesse soprattutto negli ultimi tempi. La rete di Katoen Natie è composta da oltre 400 unità operative, con più di 150 terminali e piattaforme logistiche, che impiegano più di 10.000 persone che operano attivamente in tutte le parti del mondo; l’azienda è proprietaria anche dell’interporto di Rivalta Scrivia.

Nella sua presentazione Pascal Jacobs ha parlato di come nel settore del Do It Yourself, le aziende produttrici ed anche la distribuzione si devono preparare al cambiamento della supply chain; questa trasformazione è dettata direttamente dal consumatore che oggi decide dove, come e quando vuole ricevere le merci acquistate.

Per riuscire ad essere vincenti in questo business, con l’avvento del mondo dell’online e la presenza di più canali di vendita, per le aziende è necessario più che mai avere un sistema logistico efficiente, o meglio un sistema logistico in grado di poter gestire più canali (omni-channel logistics).

Questo è dovuto al fatto che i flussi logistici sono cambiati nel corso del tempo, oggi, infatti, possiamo affermare che si è passati da un contesto in cui a livello logistico si operava con merci voluminose, basse transazioni e destinazioni da raggiungere limitate, ad un sistema dove anche per via dell’e-commerce è necessario gestire merci di volume più piccolo, transazioni elevate e molteplici destinazioni e tipologie di flussi logistici sulla base delle specifiche richieste dai clienti.

Al DIY Summit 2019 ovviamente si è parlato anche degli ultimi trend del settore brico; Neil Munz-Jones nel suo approfondimento ha spiegato che le insegne del mondo brico stanno lavorando in due direzioni principali, raggiungere sempre più clienti e offrire loro sempre più servizi.

Alcune delle principali insegne stanno pianificando l’apertura di nuove tipologie di negozi di superficie più ridotta, con l’obiettivo di avvicinarsi sempre più ai clienti e creare relazioni più forti con loro tramite il collocamento di nuovi format di negozi all’interno dei centri urbani.

Un esempio è quello di Leroy Merlin che ha lanciato un nuovo concept: L’appart, “l‘appartamento”, uno store di poche centinaia di mq già presente a Parigi ma anche Strasburgo, questo tipo di negozi sarà più focalizzato sui servizi, inoltre tramite l’utilizzo di strumenti informatici all’interno i clienti potranno avere tutte le informazioni sui prodotti desiderati e consigli su come svolgere lavori di bricolage a casa. In questi negozi solo una piccola parte di superficie è dedicata all’esposizione dei prodotti, in quanto lo scopo è quello di offrire servizi di supporto e consulenza ai clienti.

Anche il gigante svedese IKEA sta lavorando in questa direzione con l’apertura di IKEA Planning Studio, presente già in UK con due spot, Londra e Bromley. Questi studi sono un posti dedicati ai progetti di cucina e camera da letto, veri e propri showroom specializzati è pieni di idee ispiratrici per aiutare a pianificare la soluzione ideale. Si possono prenotare appuntamenti con designer in modo rapido e gratuito, così gli esperti IKEA , mirano a fornire tutto il supporto possibile per realizzare i progetti dei clienti.

La stessa via viene percorsa anche da Kingfisher con il nuovo format Good Home by B&Q, si tratta proprio del progetto portato avanti fino a poco fa dall’ideatrice Veronique Laury ormai dimissionaria ma comunque avvistata all’interno del Convention Center.

Il primo negozio di questo tipo è stato aperto il 23 maggio e rappresenta un punto di incontro tra fisico e digitale, nato anche per soddisfare le esigenze del cliente in termine di clic and collect, all’interno sono presenti monitor e dispositivi digitali che permettono appunto di conoscere tutte le informazioni utili per i propri progetti; anche in questo formato lo spazio dedicato all’esposizione è ridotto a poche centinaia di mq.

Per quanto riguarda i trend del mondo del Do It Yourself, anche la presentazione di Igor Kolynin dell’insegna del DIY russa Petrovich si è focalizzata sui nuovi trend che seguirà il canale GDS; inoltre sono stati indicati valori interessanti relativi al mercato degli Stati Uniti d’America per quanto riguarda l’e-commerce dei negozi del Fai Da Te.

Kolynin ha esordito affermando “the era of traditionl retailer is over”, seguendo quanto detto in precedenza circa l’evoluzione del canale del commercio elettronico;  Petrovich è una piccola catena di negozi a gestione famigliare, l’insegna punta fortemente sul canale online in ottica di perseguire uno sviluppo nel futuro.

Ad oggi Petrovich realizza infatti il 43 % del proprio fatturato online, quota eccezionale considerato anche quanto fanno sull’online i principali retailer del settore: Home Depot (USA) 8%; Kingfisher Plc (UK) 6%;  Costco (USA) 4%; Metro AG (DE) 2%.

Questi dati testimoniano come per una realtà non tanto grande come Petrovich, puntare su un business multicanale sia una strategia di basilare importanza; poi sono stati presentati alcuni dati circa le vendite dei principali retailer online del mercato USA 2018: Amazon (119 miliardi di dollari); Walmart (16 miliardi di dollari); Macy’s (8 miliardi di dollari); Staples ( 7,77 miliardi di dollari); The Home Depot (7,72 miliardi di dollari); Best Buy (6,69 miliardi di dollari); DELL (5 miliardi di dollari) ed in infine Grainger (4,4 miliardi di dollari).

Infine una panoramica circa i trend del DIY in Russia, il valore complessivo del mercato del Bricolage nel 2018 si attesta a quota 23 miliardi di dollari, il dato indica un mercato potenzialmente enorme in quanto comprende sia le vendite del canale tradizionale che quelle delle superfici del bricolage, se ci soffermiamo solo sulle GSB (grandi superfici del bricolage) il valore è di circa 7 miliardi di dollari; il mercato ha un tasso di crescita rispetto al 2017 pari al + 7,5%.

Secondo i dati 2018, i principali player sono Leroy Merlin con un fatturato di circa 4 miliardi di dollari; Petrovich con fatturato pari a 800 milioni di dollari, OBI con 600 milioni di dollari e Castorama con 500 milioni di dollari.

Tra le novità del DIY Summit 2019, va segnalata la consegna del nuovo premio dedicato alla figura dell’influencer dell’anno per il settore del DIY. Il premio di DIY Influencer Award è andato quest’anno a Victoria Neuhofer, proprietaria dell’azienda FN Neuhofer che è da anni tra i player principali del settore brico nelle merceologie dei profili e battiscopa.

Per concludere, per quanto l’evento abbia proposto temi simili a quelli dell’anno precedente, va sottolineato che il Global DIY Summit è l’unico punto di riferimento mondiale per il settore  e che il vero punto di forza, oltre a ottenere sempre spunti importanti, è la possibilità di fare reale networking con figure che, altrimenti, potrebbero essere difficilmente contattabili. Insomma, vale sempre  e comunque la pena.

Foto credits: Luca Gaudenzi, Marketing Manager Made4DIY

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