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Colori e vernici. Resilienza e versatilità per superare la pandemia


Quali categorie di prodotti si sono salvati e quali in particolare hanno sofferto a causa del Coronavirus?

Roberto Meregalli. Il forte impulso ricevuto dal fai da te del consumatore ha spinto molto le categorie di prodotti che più si adattano ai lavori fatti direttamente dai privati: parliamo, quindi, della protezione e decorazione del metallo, del comparto dei trasparenti legni e degli smalti. Pitture per interni e soprattutto quelle per esterno sono quelle che hanno sofferto di più del blocco del lavoro del settore professionale.

Marco Sbarbaro. Le abitudini delle persone ed i loro comportamenti di acquisto sono stati radicalmente modificati dalle restrizioni adottate per contenere il contagio. I prodotti che hanno visto un aumento significativo sono quelli dedicati principalmente all’utilizzatore privato per manutenzioni fai da te: prodotti come smalti ed impregnanti, destinati alla cura di legno e ferro, hanno segnato positività. Le categorie prodotto più professionali (tipicamente prodotti da esterno, ma non solo), necessitando di manodopera specializzata attraverso l’apertura di cantieri, hanno evidenziato una forte perdita.

Riccardo Carpanese. Le performance delle categorie di prodotto hanno rispecchiato perfettamente quello che è successo. Lavori di manutenzione in casa fatti in proprio e cantieri grandi pressoché fermi: per cui smalti, solvente e impregnanti dove Boero è leader di mercato assoluto hanno avuto un trend positivo importante, mentre hanno sofferto maggiormente idropitture e prodotti per esterni.

Rosanna Arreghini. Hanno sofferto soprattutto i prodotti per esterno. Sono andati, invece, bene tutti i prodotti a scaffale: smalti, ferromicacei, impregnanti, prodotti per legno e quelli utilizzati dai privati per la manutenzione.

Massimiliano Pietrelli. A dire il vero, per quanto riguarda Giolli tutte le categorie merceologiche si sono salvate, con la sola eccezione delle finiture decorative. Essendo per la maggior parte esportate hanno sofferto per i lockdown dei Paesi esteri in cui siamo presenti, soprattutto Cina, India, Russia e Giappone.

Mario Paganelli. Sicuramente hanno sofferto i prodotti ed i sistemi rivolti al mercato professionale, essendo ferme tutte le imprese, i posatori ed i cantieri. Parallelamente si è sviluppata una notevole attività, anche nei mesi successivi alla chiusura, relativa ai prodotti maggiormente rivolti al fai da te, in particolar modo con l’utilizzo delle piccole confezioni. Materiali per la manutenzione del legno, pitture per interno, smalti, direi che queste sono state le categorie più vendute.

Alessandro Monaco. La grande spinta è arrivata sulla gamma legno a vista e negli smalti, e per traino sul gruppo delle antiruggini, con tassi di crescita anche del +100%, mentre paga pegno il gruppo idropitture.

Tiziana Tona. Il fermo dei cantieri e delle attività industriali ritenute non necessarie durante la quarantena ha chiaramente bloccato le vendite delle categorie di prodotti dedicate a questi settori. Di contro abbiamo rilevato un forte aumento nelle linee di prodotto adatte al consumatore privato, il quale nel periodo di lockdown ha approfittato del tempo a disposizione per dedicarsi a lavori di manutenzione, evidentemente anche ben disposto a destinare parte del suo reddito -non speso per via delle restrizioni di quarantena- alla cura della casa. Possiamo in sostanza affermare che nel periodo di quarantena il consumatore ha obbligatoriamente cambiato le sue abitudini di acquisto, prediligendo la casa e i lavori di ripristino.

Beniamino Scarano. Abbiamo venduto molto smalto e vernici per il legno con relativi fondi, i prodotti per esterno e i formati grandi sono stati quelli maggiormente penalizzati.

Stefano Deri. All’interno della linea finiture Mapei i prodotti che hanno sofferto maggiormente sono quelli a destinazione professionale in quanto le imprese e i cantieri hanno rallentato le proprie attività. Per contro si è assistito a una domanda molto alta di prodotti destinati al fai da te, acquistati principalmente da privati, un incremento di domanda a cui molte aziende non erano pronte; per la prima volta dopo anni di contrazione del mercato dei prodotti vernicianti, si è assistito ad una domanda superiore all’offerta, almeno per alcune categorie prodotto.

Luca Cecchini. Tra le varie tipologie di prodotto si sono salvati alcool, ragia e gli articoli per la manutenzione casa; penalizzati, invece, i prodotti per edilizia e i diluenti nitro.

Maurizio Salassi. Si sono salvati i rulli e i pennelli di media qualità, hanno sofferto i prodotti più professionali perché i privati hanno lavorato molto, il professionale no.

Andris Pavan. Le categorie di prodotti che hanno sofferto molto sono i prodotti di massa, strettamente legati ai grandi cantieri civili e industriali, prodotti che garantiscono volumi e fatturati importanti.

Nicola Munaretto. Noi abbiamo lavorato con tutte le categorie di prodotti: dagli smalti a solvente alle idropitture. Diciamo che all’inizio vi è stata una maggior richiesta di pitture per interni, con il passare dei mesi si è incrementata la richiesta di prodotti per legno e ferro.

Federica Schirinzi. Durante il lockdown l’attività dei rivenditori edilizia, seppur con limitazioni, e i servizi di consegna a domicilio hanno generato un consumo positivo dei prodotti del settore del fai da te.

Luigi Vignolo. Questa domanda come si vedrà è strettamente correlata alla successiva. I prodotti che hanno avuto il maggiore incremento sono stati gli smalti tradizionali –tra questi maggiormente i ferromicacei e i gel, e più in generale tutti gli smalti a solvente-, seguiti dai prodotti per legno e dalle idropitture per interno in piccole pezzature. I prodotti più penalizzati sono stati quelli per esterno, e in generale i grandi formati.

Pietro Locambio. I prodotti da esterno, soprattutto i protettivi per legno, hanno avuto un’esplosione della domanda. Qualche sofferenza in più, invece per i prodotti da interno, sia nel trattamento legno sia negli smalti e nelle pitture murali.



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