Dopo un lungo e complesso lavoro interno durato 9 mesi (tralasciando i lunghi “canonici“ tempi burocratici preliminari) si è concluso l’ampliamento di oltre 500 mq. del negozio alle porte di Bologna.
Questo punto vendita che ha aperto nel 1979 è un grande fautore dell’associazionismo per cui si è affiliato prima al Consorzio Punto Legno, poi Puntobrico e quindi ora Bricolife, ed è sempre stato la sede operativa di questi Gruppi, in uffici posti sopra il negozio.
L’ampliamento è stato concepito e realizzato su progetto di Sandro Argenti e di sua moglie Fabiola, ben consapevoli di come sviluppare questo lavoro, con logica e praticità.
L’operazione si è svolta tra mille difficoltà, ma senza mai chiudere il punto vendita e con un minimo aiuto di personale esterno, ad eccezione ovviamente di tutta la parte della costruzione/demolizione edilizia, che è andata avanti di pari passo con un complicato trasferimento.
Si è partiti dalla ristrutturazione completa del capannone acquistato, adiacente al punto vendita.
Il vecchio magazzino è stato spostato nella nuova superficie e l’area liberata è stata occupata da un allargamento della gamma mobili-arredamento, che storicamente rappresenta il settore merceologico più importante e produttivo del punto vendita.
Un ampio spazio è stato dato a una fascia medio alta di mobili come Giessegi, di cui Hobby & Legno è un rivenditore primario.
Alcune merceologie vicine all’arredamento sono state spostate dal DIY, razionalizzando ed ampliando lo spazio precedentemente occupato da questi prodotti.
Con le modifiche apportate il negozio si divide praticamente in due parti uguali, entrando sul lato destro con l’esposizione di mobili-arredamento e con in fondo la falegnameria, mentre il lato sinistro vede tutti i vari reparti DIY
È una formula sicuramente originale e non comune del mondo fai da te.
Il risultato di questo investimento è indubbiamente incoraggiante, considerando che nei primi 2 mesi si è generata una crescita di fatturato a 2 cifre, pur in presenza di un’affluenza minore, e per la ben nota crisi, che ha toccato, soprattutto in questa seconda parte dell’anno anche il DIY.
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