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Colori e vernici. Resilienza e versatilità per superare la pandemia


Parte della distribuzione potrebbe non sopravvivere alla crisi. Che tipo di scenario si può prevedere?E quali nuove opportunità si potranno eventualmente cogliere?

Roberto Meregalli. Gli scenari nel nostro mercato dopo il Covid-19 saranno sicuramente influenzati dalla crescita del segmento del privato e dall’avanzamento dell’e-commerce, ma il nostro settore rimane fortemente ‘ancorato’ alla distribuzione tradizionale, alla fisicità dei negozi dove trovare supporto, assistenza e consulenza, dove vedere e provare i prodotti, dove poter scegliere i colori ma soprattutto avere un servizio dedicato (applicatore o consumatore che tu sia) con personale professionale in tempo reale.

Marco Sbarbaro. La distribuzione del nostro settore vive fenomeni di concentrazioni già da qualche anno. Tale trend è destinato a continuare per le realtà distributive già in sofferenza nel periodo pre-Covid-19. Tuttavia, alcune realtà distributive più dinamiche, seppur in condizione di sofferenza, in ragione della riduzione della mobilità per effetto delle restrizioni anti-contagio hanno sviluppato nuovi fatturati e nuovi clienti. Alcuni punti vendita hanno deciso di non ‘sprecare’ la crisi mantenendo servizi aggiuntivi alla clientela anche al di fuori del periodo di restrizione.

Riccardo Carpanese. Ai nostri partner della distribuzione non mancherà il nostro continuo impegno nel somministrare tutti i servizi e la formazione necessaria per affrontare le nuove sfide.

Rosanna Arreghini. Prevediamo anche noi che questa crisi purtroppo non farà sopravvivere tutti. La nostra azienda comunque negli ultimi anni ha già fatto una rivisitazione della propria clientela ricalibrando i fidi e attuando un attento monitoraggio con piattaforme di valutazione del credito. A prescindere dalle accortezze messe in atto, vi è però un’apprensione rispetto all’incertezza economica nazionale e globale post Covid-19. Le opportunità potrebbero nascere dagli strumenti agevolati che il Governo ha messo in atto, come ad esempio l’Ecobonus 110% sul quale ci sono grandi aspettative per la ripartenza del settore delle ristrutturazioni.

Massimiliano Pietrelli. Sicuramente le rivendite che già si trovavano in crisi di liquidità avranno subìto un’ulteriore spallata che ne comprometterà l’esistenza. Perciò alcune rivendite potrebbero cessare la propria attività. Quando un’azienda muore tutto il bagaglio culturale e di rapporti commerciali si dissolve e si perde per sempre ed è un peccato. Se devo parlare francamente, l’unica opportunità che vedo è nell’apertura di nuove realtà e la possibilità di instaurare nuove relazioni commerciali con la speranza di riuscire a costruire un confronto molto costruttivo e un progetto di una crescita condiviso.

Mario Paganelli. È vero, ma questo trend è già in atto da tempo, il Covid-19 non ha fatto altro che accelerare la situazione. Penso che vedremo crescere quei distributori più solidi che aumenteranno il numero dei loro punti vendita per coprire meglio i territori di loro competenza o per entrare in mercati dove erano estranei. Aumenterà anche la presenza diretta dei produttori nel retail professionale.

Alessandro Monaco. Lo scenario stimato non è di crollo, soprattutto in base all’ampia base di distributori che JColors fornisce. È indispensabile continuare ad ampliare la presenza sul territorio e, là dove si vedono delle difficoltà, intervenire per il recupero, anche aprendo relazioni con distributori nuovi.

Tiziana Tona. È presto per fare ipotesi. La categoria forse più a rischio, ovvero il commercio di prossimità, è stata favorita dalla situazione che si è creata nel periodo di lockdown, quando gli spostamenti erano limitati e il consumatore privato ha approfittato del momento per effettuare piccoli lavori di manutenzione. Sono le realtà più strutturate che hanno risentito maggiormente della chiusura, ma in gran parte queste sono anche le realtà più solide e stanno recuperando pian piano un po’ del volume d’affari perduto. Bisogna vedere se l’anno finirà senza ulteriori blocchi e aspettare che si concretizzino gli aiuti che il Governo dovrebbe introdurre. Qualora non vi fossero ulteriori situazioni di emergenza da affrontare riteniamo che la filiera della distribuzione dei materiali vernicianti possa uscire pressocché indenne da questo momento di crisi e che per l’anno 2021 si dovrebbe ripristinare una situazione pre Covid-19. Una menzione merita anche il settore dell’e-commerce, che ha registrato anche nel nostro campo una forte impennata in questi mesi di restrizioni negli spostamenti. Prevediamo che la curva scenderà ora che la situazione si sta normalizzando, ma indubbiamente questa esperienza ha contribuito a modificare le abitudini di acquisto del cliente.

Beniamino Scarano. Certamente se alcuni negozi saranno costretti a chiudere saranno quelli più deboli, già in sofferenza da prima, e questo porterà a una diminuzione della domanda. I negozi ben organizzati, solidi, specializzati, avranno la possibilità di incrementare le proprie vendite fornendo le imprese che si apprestano ad affrontare i lavori incentivati dallo Stato e di giovarsi della crescita del fai da te.

Stefano Deri. Difficile dirlo in questa fase: il periodo di lockdown ha favorito alcuni canali, alcuni dei quali in crisi da anni e la successiva riapertura ha rilanciato in maniera importante il comparto professionale con i mesi sia di maggio sia di giugno chiusi con numeri importanti. Indubbiamente, come per molte altre categorie merceologiche, le vendite on line (in varie forme) sono state una delle soluzioni adottate dalla distribuzione e ormai sono diventate un canale vero e proprio anche nel nostro settore: nel prossimo futuro si assisterà ad uno sviluppo importante.

Luca Cecchini. Certamente il retail con strutture snelle ha maggiori probabilità di sopravvivenza; maggiori criticità si possono prevedere fra i competitor minori.

Maurizio Salassi. La forza e la competenza della rivendita tradizionale spero sarà ricordata anche dopo la crisi: si rafforzeranno coloro che hanno investito, così come i produttori che hanno lavorato seriamente e curano artigianalmente il prodotto.

Andris Pavan. A questa domanda non saprei e non vorrei rispondere. Auguriamo a tutte le rivendite e agli attori della distribuzione di superare questa crisi. Vogliamo essere fiduciosi.

Nicola Munaretto. Non ne farei un tema di sopravvivenza, vista la selezione già avvenuta in questi ultimi anni, ma di cambiamento che subiranno le rivendite. Il mercato si sta conformando alla richiesta e molti piccoli rivenditori stanno diventando più efficienti della grande distribuzione.

Federica Schirinzi. L’offerta distributiva si assottiglierà. Le aziende che avevano dato inizio a un processo evolutivo e riorganizzativo nel periodo precedente al lockdown ne usciranno rafforzate. Indispensabile una strategia che abbia una visione progettuale ben delineata in grado di trasmettere una riconoscibilità del proprio brand.

Luigi Vignolo. Personalmente, non sono in grado di fare previsioni in un contesto così mutevole. In tutta franchezza, mai mi sarei aspettato, all’inizio della pandemia, di ritrovarmi con un fatturato positivo nel primo semestre. Ritengo quindi valga la solita regola: tenere ben monitorata la situazione per adattare la struttura in velocità a repentini cambiamenti nei consumi.

Pietro Locambio. Sicuramente le abitudini di acquisto sono cambiate o hanno accelerato il cambiamento. L’e-commerce è diventato un luogo d’acquisto abituale e tutte le aziende dovranno rapidamente organizzarsi in questo canale. Si può immaginare una difficoltà della distribuzione orientata al professionale e al contrario un incremento del settore fai da te.



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