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Il phygital secondo Sergio Capaldo 

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Sergio Capaldo

Il termine phigital per Capaldo rappresenta la ricerca di un collegamento fra la realtà digitale e quella fisica, un tentativo di modernizzare anche il negozio di prossimità facendolo immergere nel mondo digitale integrandolo nella sua fisicità.

E così, per Sergio Capaldo, direttore generale di Antonio Capaldo Spa, anche il “nostro nuovo catalogo mette in risalto l’importanza che diamo alla trasformazione digitale, a iniziare dalle nuvole, chiaro riferimento al cloud, nelle quali sono racchiuse i simboli del video, dell’ecommerce, della sicurezza, il concetto di aggiornamento”.

Con i punti vendita a marchio Progress e Punto Progress, tutti concentrati in Campania l’azienda il prossimo anno festeggerà i 30 anni del brand, una spinta per creare un negozio nuovo, uno spazio dove possa entrare anche “la signora Maria”.

“In questi anni abbiamo proposto tante novità, comprese quelle digital. Volantino digitale, etichette elettroniche, totem che aiutano la clientela anche a geolocalizzare i prodotti, la Fila Unica, attività phigital sempre più apprezzata, creata in house per personalizzare i nostri servizi”.

“Immergere” il cliente in un’altra realtà

Il termine phigital per Capaldo rappresenta la ricerca di un collegamento fra la realtà digitale e quella fisica, un tentativo di modernizzare anche il negozio di prossimità facendolo immergere nel mondo digitale integrandolo nella sua fisicità.

“Per capire questo termine all’inizio mi sono informato su Google e su Wikipedia, che mi ha reindirizzato a immersion marketing. Ho capito che si trattava di qualcosa che aveva a che fare con il marketing e quindi con la vendita. Un qualcosa che il punto vendita utilizza per “immergere” il cliente in un’altra realtà fisica e digitale al contempo”.

Un negozio phigital offre sperimentazione

Il phigital secondo Capaldo è un’esperienza che invita a sperimentare, non tanto nel senso di apprendere quanto in quello di un percorso che dà sensazioni oltre il fisico. Nel 2023 Capaldo rinnoverà CLab, “una sorta di palestra che nel 2019 ha coinvolto tutti i partner e durante il quale abbiamo proposto il QR Code, che nel periodo pre Covid era poco diffuso. Il prossimo anno vogliamo proporre altre esperienze phigital. Inoltre voglio introdurre anche il concetto di Capaldo 130, cioè tutto quello che facciamo è proiettato nel breve-lungo periodo.

Negozio tradizionale vs ecommerce?

Ma il negozio di ferramenta è veramente tradizionale? Nonostante le tante definizioni è davvero da considerare un paradigma vecchio, superato? Negli anni, oltre a un ricambio generazionale nella clientela, c’è stato uno sfruttamento delle potenzialità tecnologiche. Il negozio tradizionale spesso viene giudicato per l’ampiezza, ma chi compera online non definisce l’ecommerce in base alla sua grandezza, ma a quello che offre, ai prezzi, ai servizi.

La digitalizzazione dunque è uno degli strumenti per rinnovare in profondità il tradizionale punto vendita, a iniziare dai social media. Capaldo ha deciso di puntare in particolare su WhatsApp Business per poter condividere con il cliente o la forza vendita differenti contenuti. Si tratta di un modo per avvicinare clientela nuova o fidelizzare quella già consolidata a costo bassissimo.

“Secondo alcuni studi le vendite B2C nel giro di pochi anni saranno per circa due terzi nelle mani di pochi marketplace. Il futuro, almeno in Italia, potrebbe essere diverso. Capaldo vuole fare la differenza: il cliente deve avere la sua gestione e poter scegliere cosa fare sull’online. Come grossista devo supportarlo e mettergli a disposizione prodotti, logistica, servizi, informatica. Il dropshipping è uno dei servizi più all’avanguardia: significa che un rivenditore può offrire migliaia di referenze ma un magazzino piccolo. Un servizio che punta allo scaffale “infinito” con un magazzino ridotto”.

Dal convegno Osservatorio Multicanalità Ferramenta, 7 ottobre 2022

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