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Ikea apre, tra l’altro, nel centro di Parigi

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Continua il processo di trasformazione del colosso svedese che, contestualmente, ai soliti formati, ha avviato una strategia di sviluppo in linea con l’evoluzione del commercio moderno: spazi più piccoli, possibilmente nei centri cittadini, potenziamento dell’e-commerce, ecc.

Ikea France ha annunciato la firma del contratto d’affitto per 6.000 mq (5.000 mq di spazi commerciali) al 23 di boulevard de la Madeline, in pieno centro parigino. L’inaugurazione è prevista per l’estate 2019 e si tratterà di un concept totalmente rinnovato, per un investimento di 6,6, milioni di euro.

Il negozio si svilupperà su due piani, potrà contare su una vetrina pari a 400 mq e sarà facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.

Il nuovo negozio andrà ad integrarsi con gli altri 7 punti vendita esistenti attorno a Parigi, serviti da un nuovo magazzino che sarà inaugurato all’inizio del 2019 a Gennevilliers. Confermato anche l’impegno verso uno sviluppo sostenibile per il quale, solo in Francia, saranno investiti 450 milioni di euro nei prossimi 3 anni. Fra questi la previsione del 100% consegne elettriche a Parigi entro il 2020  e il test di consegne alternative mediante bici

“Non vediamo l’ora di aprire un negozio a Parigi. Questo nuovo formato, sarà un vero luogo di esperienza e ci permetterà di sviluppare il nostro approccio al Design democratico e un nuovo modo di soddisfare le abitudini e le aspettative dei parigini e proporre, per esempio, soluzioni adattate a piccoli spazi. Questa è un’opportunità straordinaria per lavorare su un nuovo formato,
accelerando il processo multicanale” ha commentato Walter Kadnar, CEO di Ikea France.  Il bacino d’utenza previsto è di 2 milioni di abitanti.

Del resto le sperimentazioni Ikea ormai non si contano e come racconta anche Bloomberg, sono circa due le dozzine di punti vendita di piccole dimensioni che la multinazionale del mobile ha aperto dal 2015, con formati anche di soli 900 mq (quello di Londra) dove gli acquirenti utilizzano computer touchscreen per effettuare ordini, organizzare la consegna, il successivo ritiro e dove il livello di servizio si alza. Ad esempio, quello dell’installazione che, negli Stati Uniti è garantito da TaskRabbit Inc, una start up di San Francisco recentemente acquisita, o la presenza di addetti alla vendita che, come nel caso del negozio londinese, arriva fino a 20 persone in servizio nelle ore di punta.

Gli altri negozi, di minori dimensioni, sono stati aperti  in Canada, Cina, Giappone e Europa dove, a Madrid ha aperto un pop-up nel centro di Madrid dedicato alla camera da letto e un altro a Stoccolma, specializzato nella cucina. Neanche a dirlo è stato un successo, visto che il negozio di Madrid, nel 70% dei casi è stato visitato da persone che non erano mai entrate in un big box e che le vendite di e-commerce sono aumentate del 50%. E, ancora le aperture di piccole dimensioni in Canada sono andate così bene da far prevedere aperture standard in aree suburbane.

Ikea. Combattere la stagnazione e stimolare l’online

Del resto un colosso da oltre 38 miliardi di euro e 355 negozi del mondo non può “dormire sugli allori”, soprattutto considerando i veloci cambiamenti che il mondo del commercio sta vivendo e il differente modo di rapportarsi agli acquisti da parte dei consumatori, a livello mondiale. E così, se la classica passeggiata domenicale all’Ikea, comprensiva di pasto a base di polpette, sembra essere passata di moda, prima che ciò si rifletta sulla vendite, è necessario, considerando le dimensioni, mostrare una rapida flessibilità ed adeguarsi ai tempi che corrono.

E così l’apertura di negozi cittadini come anche l’impulso all’e-commerce che, al momento, è attivo in solo la metà dei mercati in cui opera l’azienda svedese. Per questo, sempre secondo Bloomberg, Ikea darà copertura totale entro la fine di quest’anno e inizierà anche la vendita mediante marketplace come Amazon e Alibaba Group Holding Ltd. e Tmall.

Non solo, l’azienda lavora anche allo sviluppo di nuove tecnologie. Infatti è dell’autunno scorso il lancio di Ikea Place un’app di realtà aumentata che il cliente utilizza per rendersi conto di come i loro acquisti si adattano alla propria abitazione. Per non parlare della logistica, che dovrà andare di pari passo con i  cambiamenti in corso:  e qui è facile ipotizzare investimenti ingenti.

Ikea. Le performance nel 2017

Il risultato operativo è stato di 3,0 miliardi di euro. La diminuzione del risultato operativo è stata determinata principalmente dalla perdita di profitti delle società vendute in un’operazione e dall’aumento dei costi in Ikea Retail per supportare la crescita e l’espansione multicanale.

Il risultato netto finanziario è stato di 0,3 miliardi di EUR. Le imposte societarie sono aumentate nel 2017 a 0,8 milioni di euro, equivalenti a un’aliquota d’imposta effettiva del 24,9%.

Le vendite al dettaglio di Ikea sono cresciute del 3,5% in euro e del 3,8% al netto dell’impatto valutario. Le vendite sono cresciute in 26 mercati su 29, con la Cina che rimane uno dei mercati a crescita più veloce, insieme a Portogallo e Polonia.  I 5 mercati più importanti per Ikea sono: Germania, USA, Francia, UK e Cina. Nel corso del 2017 sono stati aperti 13 nuovi negozi e due sono stati acquisiti da Cebas Pty Ltd. in Australia. E’ stato aperto il primo punto vendita in Serbia  e il 2018 sarà l’anno dello sbarco in India, con il negozio di Hyderabad.

I comparti merceologici che registrano la crescita maggiore sono quelli relativi alla cucina e accessori, oltre alla vendita di materassi e lo storage.

Nel 2017 ben 817 milioni di persone hanno visitato i negozi Ikea e il sito ikea.com ha registrato 2,1 miliardi di accessi. L’on line è cresciuto del 10% negli ultimi due anni.

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