Buone notizie sul fronte del noleggio
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Il noleggio continua a crescere e rappresenta ormai un mercato non solo importante, ma assolutamente irrinunciabile non solo a supporto dell’edilizia e delle costruzioni, un mercato di sicuro interesse anche nel campo della distribuzione brico.
Quota 3.000. Se dovessimo sintetizzare in due parole i risultati raggiunti dal mercato del noleggio in Italia negli ultimi anni potremmo utilizzare questa semplice frase che racconta di una vetta importante conquistata, ovvero il superamento nel 2023 – secondo le previsioni dell’Osservatorio sul mercato del noleggio di Assodimi/Assonolo – di 3.000 milioni di euro di giro d’affari, ovvero oltre 3 miliardi.
I dati, presentati al 31° congresso nazionale dei noleggiatori, che si è svolto a Pietrarsa nello splendido scenario del Museo ferroviario italiano, raccontano non solo di questa ascesa, ma anche di dinamiche recenti e future che vedono il noleggio progredire costantemente a livello di giro d’affari e di penetrazione nel mercato, portando il nostro paese verso una dimensione sempre più matura e competitiva in questo mercato che, a livello europeo e mondiale, presenta indici di utilizzo e penetrazione molto più consistenti dei nostri.
Ma la strada è tracciata e i noleggiatori professionali italiani oggi possono guardare al futuro non solo forti dei risultati raggiunti, ma anche dei trend futuri previsti che indicano come il noleggio abbia proprie dinamiche e caratteristiche specifiche che ne fanno, di fatto, un mercato significativamente svincolato dalle dinamiche economiche generali, e anche di quelle specifiche del mercato dell’edilizia e delle costruzioni. Ma andiamo per gradi.
Il settore delle costruzioni in questi ultimi anni ha avuto dinamiche di crescita molto consistenti, spinte prima dal superbonus 110% e poi dal Pnrr, due fattori straordinari che, secondo dati UNICMI, hanno portato gli investimenti a crescere del 24,8% nel 2021, dopo il calo del -6,0% dovuto alla pandemia nel 2020, e poi del 15,5% nel 2022 per proseguire con un +8,7% nel 2023. Tuttavia questi dati di crescita devono essere rivisti alla luce dell’innalzamento dell’inflazione, che se correttamente considerata, abbassa la crescita del 2022 al +6,8% in termini reali e al +2,1% nel 2023.
In questo scenario il settore del noleggio presenta dinamiche completamente diverse. Analizzando un campione di 150 bilanci relativi a primarie imprese del settore noleggio per l’edilizia, per un totale di 1,9 miliardi di euro di giro d’affari complessivo, la crescita dei fatturati nel 2021 sul 2020 è stata del +22,8%, dunque in linea con la crescita del mercato delle costruzioni, ma nel 2022 rispetto al 2021 è stata del +23,0%, pertanto molto superiore a quella media del mercato delle costruzioni, portando complessivamente la crescita nel biennio ad un consistente +51,1%. Questi risultati si devono a dinamiche che in alcuni settori hanno avuto forti spinte proprio dalla straordinarietà del superbonus, che ha attivato fortemente alcuni settori relativi al noleggio, che di fatto tra il 2020 e il 2022 hanno di fatto raddoppiato (e più che raddoppiato in alcuni casi) il loro giro d’affari, come nel caso del noleggio di gruppi elettrogeni, di bagni chimici e dei ponteggi, questi ultimi spinti anche dal bonus facciate.
Questi risultati, alla luce di un’indagine congiunturale svolta dall’Osservatorio sul mercato del noleggio di Assodimi su un campione di aziende associate che sommano 1,7 miliardi di euro di fatturato, dei quali 490 milioni specificatamente nel noleggio, sono confermati nelle dinamiche rilevabili anche nei primi 8 mesi del 2023. Il 68% delle imprese intervistate ha dichiarato di essere complessivamente in crescita di fatturato, ma riguardo al solo andamento del noleggio questa percentuale sale al 79%, con il 27% di imprese in crescita tra il 5% e il 10% e oltre il 21% di rispondenti in crescita tra il 10 e il 25%, con una percentuale non trascurabile di oltre il 14% di rispondenti in crescita di oltre il 25%. Numeri decisamente molto rilevanti, che indicano come, di fronte ad un rallentamento delle dinamiche straordinarie del settore delle costruzioni, il noleggio presenti andamenti propri svincolati dai trend generali del mercato. Ma come può accadere tutto questo? Ovvero, quali sono i fattori che spingono il noleggio rispetto alle dinamiche generali dell’edilizia?
La risposta può essere trovata considerando che in una fase fortemente espansiva del mercato, le imprese di costruzioni non sono in grado di sopperire con propri mezzi e macchinari a tutte le richieste di mercato in tutti i cantieri aperti, e dunque si affidano al noleggio. Ma in un una fase di riduzione, contrazione e ridimensionamento del mercato, le stesse imprese continuano a dotarsi di mezzi e attrezzature a noleggio in quanto il loro uso consente di non appesantire i bilanci aziendali dal punto di vista patrimoniale, acquistando mezzi e macchinari, ma gestendo l’attività di cantiere in modo molto più efficiente ed economico, utilizzando il noleggio di ciò che serve per il tempo che serve. È una strategia che avevamo già visto e monitorato negli anni difficili della crisi delle costruzioni tra il 2008 e il 2014, ma se in quel momento era una strategia legata soprattutto ad un fattore congiunturale, oggi le condizioni sono diverse e sicuramente le imprese di costruzioni hanno imparato a lasciare da parte la sovrastrutturazione di mezzi e attrezzature, a favore si modalità più agili ed efficaci di gestione dei cantieri. E il noleggio è una delle risposte principali a questo cambio di paradigma gestionale, perché sposta l’attenzione dal mezzo al servizio.
Osservando le dinamiche di crescita dei settori del noleggio in questi primi otto mesi del 2023 si può notare proprio come le piattaforme e il sollevamento (PLE) assieme alle gru siano i settori più in crescita, quelli di fatto legati alla realizzazione di lavori n quota. E tra i settori in forte aumento vi siano ancora i ponteggi, che oggi grazie al noleggio supportano i lavori condominiali legati al superbonus, permettendo di operare in piena sicurezza, ben oltre gli standard che potrebbero essere sostenuti dalle dotazioni di ponteggi proprie delle imprese.
Lavorare in sicurezza con ponteggi certificati è un fattore primario di qualità che oggi le imprese offrono al mercato, dove peraltro sono i proprio i clienti che di fatto pagano il servizio di noleggio (il noleggio dei ponteggi è una voce di costo del cantiere sempre esplicitata nei preventivi dei lavori), tema che evidenzia un nuovo e più concreto modo di offrire servizi ai clienti. Di fatto, è come se l’edilizia, uno dei settori più concreti e materiali, dato il tipo di lavori svolti, si stia progressivamente spostando verso l’immaterialità dei servizi. E il noleggio è lo strumento principale di questa vera e propria rivoluzione culturale del settore.
Dal punto di vista delle strategie che le imprese di noleggio stanno mettendo in atto in questo periodo, emerge in modo molto significativo l’aumento del parco macchine e attrezzature a disposizione, oltre all’inserimento di nuove macchine, ovvero non solo aumento del numero di mezzi ma anche allargamento della gamma di mezzi a disposizione, al fine di servire le imprese in tutti gli aspetti.
Nel mercato del noleggio la specializzazione dei servizi è uno dei fattori distintivi delle strategie delle imprese, ma di fatto il noleggio in sé è un servizio che può essere applicato, con elevati standard qualitativi, a tutte le tipologie di macchine e mezzi necessari al cantiere. In questo senso non stupisce dunque che le aziende di noleggio puntino anche sull’aggiornamento dei sistemi informatici di gestione delle attività, associati alla ricerca di personale specializzato, che rimane anche una delle problematiche attuali più rilevanti nel settore.
Un altro elemento molto interessante riguarda, per oltre un terzo degli intervistati, l’apertura di nuove filiali e punti noleggio. Si tratta di una strategia ormami consolidata e che vede i leader di mercato procedere in modo molto simile ad altri settori, come ad esempio nel caso dei leader della distribuzione edile ma anche del settore brico. La dimensione aziendale è un elemento ben riconosciuto che consente economie di scala ma anche al contempo economie di scopo, ed inoltre nella dimensione aziendale si riescono a produrre utili che di fatto consentono investimenti finanziari rilevanti.
Il settore del noleggio di fatto è un settore finanziario, dove il gioco è soprattutto nella capacità delle aziende di supportare investimenti costanti nel tempo, per mantenere mezzi e attrezzature ad elevati livelli qualitativi e di standard richiesti. Mediamente le aziende di noleggio e vendita di macchine e attrezzature presentano utili pari a circa il 10% del fatturato, dunque consentono di produrre utili sufficienti ad investire ogni anno in strategie come l’aumento del parco macchine o l’allargamento tipologico e territoriale del proprio mercato.
Dal punto di vista del mercato, il noleggio in questi anni ha saputo mantenere una crescita costante e continua, con valori molto rilevanti e significativi. Anche nell’anno pandemico la dinamica è stata sostanzialmente di leggera crescita, +1,0%, mentre il 2021 ha visto un incremento rilevante del mercato, +20,9%, seguito da un +21,3% nel 2022, al quale dovrebbe seguire un ulteriore incremento del 14,1% nel 2023. Secondo le previsioni dell’Osservatorio sul mercato del noleggio di Assodimi, il 2024 dovrebbe portare un’ulteriore crescita nell’ordine del +7,1%.
Queste dinamiche di crescita consentiranno già nel 2023 di superare la soglia dei 3 miliardi di giro d’affari del solo noleggio per l’edilizia e le costruzioni in Italia, un mercato destinato a crescere ulteriormente in futuro e che, nel tempo, avvicineranno sempre più il mercato italiano del noleggio a quello dei mercati esteri, anche se la distanza oggi rimane ancora molto consistente, una distanza che tuttavia evidenzia i grandi margini di sviluppo ancora possibili per questo settore.
Un settore molto particolare all’interno della filiera dell’edilizia, delle costruzioni e anche, in buona misura, nel mercato brico, con dinamiche proprie e non riconducibili allo stato attuale a quelle di altri comparti e del trend economico generale. Il mercato del noleggio ha driver propri che producono output non comparabili con altri settori e che, in questa fase storica, ne supportano le grandi potenzialità. Sta alle imprese di noleggio coglierle e agli altri soggetti della lunga e articolata filiera dell’edilizia sfruttarle, per agganciare un trend che si presenta ancora molto positivo nei prossimi anni.
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