Un mercato in forte crescita con dinamiche di sviluppo future molto positive, grazie alla sempre maggiore attenzione delle imprese al contenimento dei costi e all’uso di macchine e attrezzature aggiornate e performanti Vola il mercato del noleggio.
Vola il mercato del noleggio in edilizia e cresce a ritmi molto più sostenuti di quelli del settore e oggi è tutti gli effetti un nuovo protagonista che può diventare un utile elemento di diversificazione e integrazione di servizi anche all’interno dei punti vendita della distribuzione commerciale.
Le nuove modalità costruttive (ad esempio con l’incremento dei sistemi a secco), le esigenze di ridurre i costi di gestione in cantiere, la necessità di ottimizzare le risorse anche in termini di tempo, abbattendo nello stesso tempo il peso patrimoniale dei mezzi nei bilanci delle imprese e soprattutto la possibilità avere a disposizione mezzi, macchine e attrezzature sempre performanti e adeguate allo scopo, rendono il noleggio un sistema di servizi sempre più utilizzato dalle imprese.
Ciò sta avvenendo a tutti i livelli, dalle imprese di grandi dimensioni che lo prediligono per le grandi macchine dedicate ai cantieri stradali, alle piccole e medie imprese che necessitano a volte di mezzi solo per qualche giorno e per particolari esigenze, come ad esempio nel caso del sollevamento.
Ma anche le microimprese lo usano sempre più, ad esempio per piccole attrezzature. I numeri di questo successo sono tutti documentati dall’Osservatorio Assodimi, l’associazione nazionale dei noleggiatori, che ogni anno monitora l’andamento del mercato, produce approfondite analisi di bilancio sulle imprese del settore, propone stime sulle prospettive del settore e che recentemente ha prodotto una indagine sull’andamento del mercato del noleggio per edilizia nel 2021 i cui risultati sono eclatanti.
Già il 2020, nonostante tutto, aveva fatto segnare dati confortanti e in controtendenza rispetto all’andamento complessivo del mercato delle costruzioni e a quello più generale dell’economia italiana colpita dalla pandemia. Infatti nel 2020 il noleggio è riuscito non solo a galleggiare, ma anche a far registrare un piccolo ma significativo aumento del giro d’affari, con una crescita del +1,0%, un dato certificato anche dalle analisi dei bilanci delle imprese, e per il 2021 la prospettiva era di una crescita a due cifre, valutata dall’Osservatorio Assodimi pari a un +20,4%, crescita destinata a proseguire nel 2022 con un ulteriore +12,9%.
Il dato interessante, anche analizzando lo storico degli andamenti del passato, è che il settore presenta dinamiche non direttamente collegate all’andamento del mercato delle costruzioni, per una serie di motivi facilmente individuabili (stiamo parlando comunque di mercato di servizi e non di lavori), tra i quali uno fortemente determinante è la relativa “giovinezza” di questo mercato in Italia, un mercato che negli altri paesi esteri è un mercato più maturo, e che presenta anche per questo motivo ampie possibilità di sviluppo.
Basti pensare al peso del suo ruolo sull’economia complessiva, in netta crescita rispetto agli investimenti in costruzioni (1,5% sugli investimenti in costruzioni) e sul complesso del giro d’affari della filiera dell’edilizia (0,6%). Complessivamente il mercato del noleggio per edilizia in Italia nel 2020 ha fatto registrare un giro d’affari di oltre 1,82 miliardi di euro, con una previsione di crescita per il 2021 a quasi 2,2 miliardi e prospettive per il 2022 a quasi 2,5 miliardi.
La spesa media procapite italiana per attività di noleggio nell’edilizia è stimata per il 2020 pari a poco più di 30 euro, in crescita rispetto agli anni precedenti e in aumento nel 2021 a 37,1 euro, valore che salirà a 41,8 euro nel 2022.
Un elemento molto interessante delle dinamiche di mercato nel noleggio in Italia riguarda la distribuzione delle imprese per classi di fatturato. Assodimi nel suo osservatorio ogni anno analizza i bilanci delle imprese di capitali del settore del noleggio e l’analisi più recente, quella riferita ai bilanci 2020, ha analizzato 1640 imprese, un campione dunque molto rappresentativo del settore, dal quale si evidenzia come la struttura del settore sia concentrata su imprese di medio piccola dimensione, con fatturati inferiori a 5 milioni di euro e in particolare con oltre il 65% di imprese con meno di 1 milione di euro di fatturato.
Ma questa distribuzione è inversamente proporzionale alle performance in termini di mercato, con le imprese di piccola dimensione che nell’anno pandemico hanno perso quasi il 30% del fatturato, con quelle di media dimensione in calo di oltre il -15%, quelle di medio grande dimensione in calo del -10%, mentre le imprese di grande dimensione, quelle con fatturato superiore a 10 milioni di euro, hanno visto crescite del fatturato pari a +2,0%.
Ulteriormente interessante è l’analisi economica e finanziaria del settore valutata sull’insieme dei bilanci analizzati, che evidenzia come nel 2020 oltre un terzo delle imprese hanno fatto registrare fatturati in aumento, con oltre due terzi delle imprese con bilancio in utile e redditività al 5,9%. Molto interessanti perché molto positivi gli indici di bilancio, tra i quali il ROS, il ritorno sulle vendite, con un valore globale pari al 6,5% e in ogni caso positivo per quasi 3 imprese su 4, con oltre la metà di esse con indice superiore alla media.
Il ROE, l’indice che misura il ritorno sul capitale proprio, presenta un risultato ancora migliore, pari ad una media del 12%, con percentuali di positività dell’indicatore simili e anche migliori del ROS. Infine gli indici di solidità patrimoniale e di solvibilità evidenziano valori positivi e soprattutto molto consistenti, segno che il settore è in buona salute dal punto di vista finanziario, elemento che consente di superare anche le difficoltà di un anno difficile come il 2020.
Il 2020 dunque è stato un anno difficile, ma non per le grandi imprese di noleggio. Il 2021 al contrario si presenta come non solo l’anno del rilancio, ma di un vero e proprio sviluppo molto consistente per il settore a tutti i livelli. Una indagine dell’Osservatorio Assodimi, realizzata nei primi mesi del 2022 su un campione rappresentativo dei soci Assodimi, mette in evidenzia come la maggior parte delle imprese nel 2021 abbiano registrato incrementi di fatturato del settore noleggio (molte imprese non sono di noleggio puro ma affiancano al noleggio attività di vendita) superiori al 10%. In modo particolare poco meno del 40%del campione ha segnato una crescita compresa tra il +10% e il +25%, un ulteriore 33% degli intervistati hanno segnalato crescite tra il 25% e il 50% e un ulteriore 10% circa ha fatto segnare aumenti superiori al +50%.
Queste dinamiche indicano una capacità di questo settore di essere un vero e proprio driver di mercato per il settore della distribuzione di macchine e attrezzature, al punto che negli anni molte imprese di vendita si sono trasformate progressivamente in noleggiatori, alcune delle quali arrivando ad essere noleggiatori puri e comunque relegando la vendita ad attività secondaria e non più primaria.
Negli ultimi anni si assiste inoltre ad un fenomeno molto interessante, ovvero a quello dell’apertura di nuove imprese dedicate esclusivamente al noleggio, i cui campi principali di attività sono il movimento terra, le piattaforme aeree e i sollevatori telescopici, i carrelli elevatori, le autogru, le gru, i ponteggi, i prefabbricati, i bagni chimici, i gruppi elettrogeni, l’aria compressa, oltre a tutte le attrezzature per l’edilizia come le macchinari speciali, casseforme, attrezzature varie e utensili.
In questi ultimi ambiti una dinamica molto interessante è quella che vede alcuni rivenditori edili iniziare a ospitare presso le proprie strutture di vendita “corner” dedicati al noleggio ad esempio di attrezzature e utensili, una strategia che anche il settore brico in alcuni ambiti persegue, ovvero fornendo una serie di servizi a supporto della propria clientela in grado di rappresentare un forte valore aggiunto per il cliente, soprattutto per le imprese.
Un ambito dove il noleggio potrebbe trovare forte sviluppo, in particolare nei segmenti degli elettroutensili, delle attrezzature per la manutenzione del verde e del fai da te, è quello delle ferramenta, ma per approcciare questo mercato serve non solo avere uno spazio e un luogo da dedicare (il classico “corner”), ma personale qualificato ed esperto, oltre ad una corretta definizione della proposta professionale collegata a sistemi adeguati di gestione di quanto noleggiato e delle relative assicurazioni.
Il noleggio, prima di essere una attività materiale, è soprattutto una attività finanziaria, che si basa sulla definizione di un parco attrezzi adeguato, giustamente orientato a soddisfare le esigenze della propria clientela, che va poi gestito in modo efficiente ed efficace, sia nelle fasi pre che post noleggio e può anche essere un potente veicolo per sviluppare le vendite, anche di materiale noleggiato, che diventa dunque un sistema di offerta che alimenta costantemente se stesso.
Il punto di partenza è comunque sempre quello di chiedersi cosa offrire alla propria clientela e non cosa si ha a disposizione e si potrebbe noleggiare. Il vero passo professionale che il noleggio in edilizia ha fatto in questi anni è stato proprio quello di investire in nuovi prodotti e nuove opportunità per le imprese, offrendo prodotti e soluzioni convenienti, più convenienti per le imprese che, invece di acquistare mezzi e attrezzature, grazie al noleggio possono ottimizzare tempi e costi e soprattutto flussi di cassa.
Un risultato non da poco in un settore lento ad innovarsi nei modi come quello delle costruzioni, al quale il noleggio sta dando un forte impulso all’innovazione di processo, prima ancora di quella del prodotto.
Complessivamente il mercato del noleggio conta in Italia 3.560 punti noleggio, tutti mappati dall’Osservatorio Assodimi attraverso un sistema informativo georeferenziati, che consente di evidenziare la localizzazione dei punti noleggio, ovvero delle sedi o filiali delle imprese presenti in questo mercato nel territorio nazionale, e la tipologia dei servizi offerti.
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