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Valeria Randazzo: “ogni cosa richiede un approccio creativo”

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Dall’articolo “Le Donne del mondo Brico e Giardino”, la testimonianza di Valeria Randazzo, amministratore delegato di V Group, società organizzatrice della fiera Myplant & Garden, la manifestazione più importante su florovivaismo e gardening.

Nell’ambito dell’articolo dedicato alla presenza femminile nei comparti bricolage e giardinaggio, Valeria Randazzo rappresenta il mondo fieristico, un mondo declinato in gran parte al maschile ma che lei ha illuminato con la sua creatività applicata ad uno schema moderno di fare fiera.

La sua esperienza professionale. Come è arrivata alla sua posizione?
Ho sempre amato creare nuovi progetti, avere nuovi obiettivi, traguardi sempre più importanti. Credo che questa sia stata la leva che mi ha portato alla posizione attuale. Dai mei genitori ho ereditato la creatività, la positività e la tenacia, tipica di mio padre, e poi la razionalità e la concretezza, che maggiormente rappresentavano mia madre. Ed è proprio il desiderio di progettare e costruire che mi ha portato a studiare architettura.

Ogni cosa, dal singolo evento fino alla realizzazione di una fiera, richiede un approccio creativo. Per portare avanti un’idea bisogna mettere insieme gli elementi, fare in modo che tutto sia fattibile, che abbia solide strutture per durare nel tempo. Ed è sempre per gli studi fatti che l’estetica di ogni progetto è per me fondamentale. Anche se il mio ruolo è quello di amministrare, in realtà guardo con grande attenzione la progettazione degli spazi, degli elementi, del design, tutto deve essere bello.

Che ostacoli ha incontrato come Donna?
Devo essere onesta, non ho riscontrato grandi ostacoli, fin dai primi lavori la passione e la determinazione mi hanno aperto diverse strade. Sono una donna che però ha scelto il lavoro, non mi sono mai sposata, infatti, né ho figli. In realtà credo che le donne ancora oggi abbiano grandi difficoltà a conciliare lavoro e famiglia, la società non le agevola. Spesso ipotizzo uffici e aziende con all’interno piccoli asili nido, sale giochi, in modo che le mamme possano lavorare senza spendere in strutture esterne e che possano avere i figli vicini in caso di necessità. Mi piacerebbe prima o poi progettare l’ufficio del futuro a misura di donna.

Ritiene in generale che la Donna sia discriminata nella carriera?
Dipende molto dagli ambiti, ci sono settori che amano ancora oggi rapportarsi solo con il mondo maschile, o che perlomeno lo prediligono. Le aziende più all’avanguardia però hanno capito che le donne che si spingono fino a livelli di potere hanno spesso una marcia in più. Lavorano di più e con maggiore determinazione rispetto ai colleghi uomini. Mi è capitato di parlare con imprenditori che, proprio per questo motivo, vogliono soprattutto donne al loro fianco.

Invidia da parte di altre donne o solidarietà e stima?
Questo è il punto dolente femminile. Ho trovato grande solidarietà da donne molto più giovani di me, come le bravissime professioniste con le quali lavoro. Mentre mi è capitato di percepire invidia da mie coetanee con ruoli similari ai miei. Sarà un problema generazionale. Ho molta fiducia, però, nelle giovani trentenni di oggi e nel loro modo di rapportarsi sul lavoro, con più serenità e semplicità.

Ritiene che sia rispettata tanto quanto un uomo?
Si, a volte anche di più.

Trova che essere donna porti a dubitare del suo valore professionale?
C’è chi dubita della forza femminile di prendere decisioni importanti. In realtà poi, chi dubita si deve ricredere perché il coraggio di una donna è spesso superiore a quello di un uomo. Siamo intraprendenti, abbiamo una soglia di sopportazione molto alta, grande pazienza e questo porta a rischiare maggiormente.

In cosa la Donna ha un vantaggio rispetto a un uomo e in cosa uno svantaggio (se esistono)?
I vantaggi sono gli stessi elencati sopra, lo svantaggio è che a volte, almeno nel mio caso, noi donne ci lasciamo intenerire, con un senso di protezione quasi materno verso i collaboratori e anche verso i progetti e le iniziative che facciamo. Io personalmente mi affeziono molto e questo potrebbe essere uno svantaggio. Si dice che i veri imprenditori di successo debbano essere freddi e distaccati, non sono obiettiva e quindi non so se sia veramente così.

Nota che ci sia un cambiamento negli ultimi anni nella considerazione della Donna manager da parte di colleghi, clienti e fornitori?
Assolutamente sì. Gli ultimi vent’anni hanno determinato il cambiamento. Non c’è più bisogno di assomigliare ad un uomo per essere in posizioni dirigenziali. Si può mantenere la propria femminilità e gestire anche ruoli di potere attraverso una forza interiore che non ha bisogno di essere ostentata a tutti i costi.

Trova nell’articolo Le Donne del mondo Brico e Giardino la lista completa delle interviste da leggere.

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