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Bricoday 2023… e chiamiamola fiera

Si è conclusa con successo e gradimento la due giorni del bricolage italiano che sancisce, di fatto, l’inizio del nuovo anno lavorativo.

Abbiamo aspettato i dati ufficiali e sono arrivati: quasi 9.000 visitatori e 390 espositori hanno animato il padiglione 3 del quartiere fieristico cittadino di Fiera Milano nelle giornate del 28 e 29 settembre 2023. Tra le novità di quest’anno, segnaliamo una maggior presenza della distribuzione in qualità di espositori, in particolare a significativa presenza delle insegne Bricocenter e Leroy Merlin, quest’ultima sostanzialmente per quanto riguarda la parte marketplace.

Francamente non sappiamo se e quanti di coloro che hanno esposto hanno poi firmato qualche ordine di vendita, tuttavia quello che è certo è che il Bricoday si rinnova di anno in anno come un eccellente momento d’incontro tra gli operatori della produzione e della distribuzione, che possono vedersi di persona, raccontarsi e – tra le altre cose – mostrare le novità esposte negli stand.

Al netto del personale giudizio positivo, ma anche di quello raccolto tra i corridoi e gli stand, arrivano i dati dell’organizzazione a confortare l’andamento con un +15% di visitatori e un saldo espositori a +11,4% rispetto al 2022; edizione che a sua volta aveva fatto registrare un +32% di espositori (350) e un +16% di visitatori (7.800 ) rispetto al 2021 (all’epoca era ancora presente l’Hardware Forum).

La superficie espositiva è passata da 16 a 20 mila metri quadrati con una presenza sempre più completa delle merceologie inerenti brico, garden, decorazione e casalingo, sempre con la formula del pre allestito che, a parte qualche piccola eccezione, è la soluzione – nella sua modularità – che va per la maggiore e riscuote apprezzamento.

Quindi tutto positivo? In linea di massima sì, anche se qualche margine di miglioramento è sempre possibile. A cominciare dalla complessità del parcheggio – mi riferisco a quello sul tetto dei padiglioni – che rappresenta una vera e propria prova di pazienza per tutti coloro che si trovano ad uscire dal quartiere fieristico a fine giornata.

Del resto con una media di 51 mq a stand (calcolando, è vero anche gli eventuali marchi rappresentati, ma tant’è) la concentrazione dei soli espositori è davvero elevata e influenza ovviamente il numero dei visitatori che, in molti ed entrambi casi viene da fuori, quindi, con la propria auto. Da qui il problema parcheggio, ma soprattutto quello di un padiglione che ormai è full, per non parlare della sempiterna lista d’attesa. Insomma una manifestazione che forse, dopo 15 edizioni, dovrebbe rompere gli indugi e optare per spazi più ampi e confortevoli per tutti, insomma quelli di una fiera vera e propria. Una decisione, peraltro, che se non sarà presa dall’organizzazione, toccherà in ogni caso sperimentare nel 2025, con il trasferimento a Rho-Pero, dato che il polo fieristico cittadino sarà sede di Olimpiadi Invernali.

La seconda questione attiene alla novità del Digital Village e alla parte dedicata ai convegni. Entrambi penalizzati dall’ubicazione al padiglione 4, ovvero due rampe di scale mobili rispetto al cuore della manifestazione (1° piano Padiglione espositivo, 2° piano ristorazione, 3° piano Digital Village e convegni). Decisamente troppe non solo per il Bricoday ma per tutte le fiere del mondo, tant’è che l’organizzazione ha già fatto sapere che nella prossima edizione lo spazio verrà allestito nel padiglione 3 (probabilmente al posto della lounge espositori che francamente ci è sembrata eccessivamente grande). Una decisione valida e auspicabile, anche per avere sullo stesso livello (padiglione) l’offerta distributiva: la distinzione tra digitale e fisica ci pare francamente superata.

L’ultima osservazione attiene alla parte convegnistica: decisamente abbondante. negli anni il Bricoday ha già sperimentato diverse proposte in questo senso: convegno solo alla mattina, anche al pomeriggio, un solo giorno, tutti giorni. Ma quello che ne risulta è che il momento “Expo” ha, nel tempo, progressivamente “cannibalizzato” l’aspetto “Forum” riservando, in particolare nelle ore pomeridiane, risultati non soddisfacenti. In questo senso il programma di quest’anno ci è parso decisamente bulimico e, a parte la plenaria, del primo giorno, un calendario così fitto e articolato ci è sembrato voler emulare altri eventi di grande successo ma che, per l’appunto, sono fondamentalmente Forum e di Expo hanno ben poco.

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