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Andrea Boni: “determinazione e volontà di imparare”

Per la rubrica “Giovani e Home Improvement”, è la volta di Andrea Boni, venticinquenne direttore commerciale di Olibò, azienda tessile del mantovano.

Nata negli anni Ottanta, Olibò è un’azienda specializzata nella produzione di articoli tessili per la casa, in particolare: cuscineria per interni, cuscineria per esterni, tendaggi, copriasse stiro, tovagliati e coordinati cucina, con un elevato tasso di personalizzazione.

La sede produttiva si trova a Viadana, in provincia di Mantova, e opera in tutta l’Italia e nei principali paesi dell’Unione Europea nei canali della grande distribuzione e dei negozi dedicati all’interior design.

La nosra intervista al giovanissimo Andrea Boni (25 anni), responsabile commerciale dell’azienda.

Ci racconti i suoi inizi
Dopo i 5 anni di indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing alle Superiori, ho scelto l’università Marketing e Organizzazione d’impresa, completando la laurea triennale nel dipartimento di Modena e Reggio Emilia. A quel punto, a 22 anni, la scelta era tra proseguire con la laurea magistrale o iniziare con il mondo lavorativo. Alla fine ho optato per quest’ultima opzione, anche in ragione del COVID, che obbligava a seguire le lezioni e a dare esami a distanza tramite PC, una condizione che non mi entusiasmava. Così parte la mia prima esperienza con il lavoro, iniziando con Olibò, l’azienda di famiglia fondata da mia nonna Vallì e da mio nonno Umberto ormai 40 anni fa. Avere una attività di famiglia è un grande privilegio, ma certamente anche una grossa responsabilità.

Ci parli di Olibò e del perché di questo nome.
L’Olibò ha si occupa della produzione di articoli tessili per la casa, cuscini arredo, tovaglie e complementi per la tavola, articoli da esterno, cuscini PET, copri sedia ecc. che distribuiamo nelle migliori catene del DIY Il nome nasce dall’unione dei primi 2 soci, Olivani e Boni, ma ben presto l’azienda è stata gestita unicamente dalla mia famiglia.

Com’è oggi la vostra organizzazione e il suo percorso professionale?
Mio padre Davide si occupa della parte commerciale e mio zio Marco della parte produttiva. È da loro che imparo la maggior parte delle cose, oltre che da mia madre che gestisce la contabilità. Il primo anno è stato soprattutto di formazione. Ovviamente è lo step iniziale ed indispensabile è maturare la conoscenza del prodotto, le sue specifiche tecniche, le sue varianti, i suoi usi. E’ durante questo percorso che si sviluppa anche quell’attaccamento per ciò che produci e vendi, l’amore per il tuo lavoro e l’azienda. Tutti valori che mi vengono trasmessi quotidianamente dalla mia famiglia. La seconda fase è stata seguire mio padre nei suoi appuntamenti con i clienti, per cercare di comprendere il modo di presentarsi, le tecniche di vendita, cosa proporre e come farlo. Poi è arrivata l’autonomia con i primi appuntamenti da solo.

Un po’ di timore?
Eh, sì. Inizialmente c’era una certa tensione e paura di sbagliare, ma sempre con la determinazione a migliorare e crescere. Oggi il mio ruolo è quello di seguire una parte dei nostri clienti, affiancare gli agenti negli appuntamenti, fornire loro campioni e offerte e quello di cercare continuamente, con mio padre e mio zio, novità, nuovi disegni, nuove idee presso nuovi fornitori e di rafforzare la partnership in essere con la nostra clientela.

Che percezione ha del suo essere giovane, all’interno degli equlibri aziendali?
Innanzitutto premetto che il nostro team è per natura molto collaborativo, composto da personale esperto e disponibile, dove ognuno può dire la propria opinione e dare un consiglio costruttivo. Non ho quasi mai notato “diffidenza” verso una persona giovane che esce a rappresentare la propria azienda e, nel mio caso, essere la terza generazione dà un grande valore aggiunto alla nostra immagine. È ovviamente importante essere pronti e preparati, tutti hanno sempre meno tempo e hanno esigenze sempre più complesse a causa delle difficoltà di mercato. E’ necessario presentarsi con le idee chiare, pronti a soddisfare il cliente e a instaurare con lui una collaborazione. Curare anche il rapporto umano, tra persone, prima che tra venditore e acquirente. Con questi ingredienti, anche se giovani, la fiducia nei tuoi confronti cresce e così scompare lo scetticismo che qualcuno può inizialmente avere.

Nel nostro mondo non ci sono molti giovani manager
Vero, nel nostro settore sono sicuramente pochi i giovani manager. Probabilmente l’esperienza gioca un ruolo fondamentale in tal senso e un conto è essere il figlio o il parente dei titolari, un altro è essere assunti da una azienda terza. Quest’ultima probabilmente, a maggior ragione nell’ambito di un ruolo commerciale, cercherà qualcuno con anni di attività sul campo e ciò potrebbe complicare le cose. Tuttavia, non penso sia molto difficile trovare lavoro, soprattutto nella mia zona. In generale, i giovani, fermo restando la determinazione e la volontà di imparare, sono visti come una risorsa importante, che porta novità, forza e umore positivo. Sicuramente può essere più difficile trovare un’ occupazione che consenta la crescita costante e, certamente ci vuole anche un po’ di fortuna, ma resto della convinzione che con sacrifici e impegno si possa arrivare a togliersi tante soddisfazioni.



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