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Leroy Merlin, prosegue la protesta…a Somaglia (MI)


E’ iniziata un paio di mesi fa, ai primi di marzo, fa la protesta dei facchini di Leroy Merlin, a seguito di un licenziamento non comunicato e, più in generale, per chiedere la stabilizzazione delle figure precarie, presso il centro logistico di Castel San Giovanni (PC). Una protesta che ha visto l’organizzazione dei delegati e di USB – Unione Sindacale di Base – schierarsi in difesa della categoria.

A chiarimento, va detto che, secondo quanto dichiarato dalla nota stampa USB ” i 420 lavoratori del Polo Logistico di Castel San Giovanni non sono assunti direttamente da Leroy Merlin, la quale si avvale di un sistema di cooperative che, spesso, non garantisce il rispetto del contratto e dei diritti minimi”.

Dopo un primo incontro (verso il 20 di marzo), presso la Prefettura, per favorire una soluzione, il Consorzio Premium Net – la cooperativa di riferimento – aveva sottoscritto una dichiarazione d’impegno relativa all’assunzione a tempo indeterminato dei 31 lavoratori, prima stabilizzati e poi cancellati; dichiarazione che, tuttavia non aveva trovato la Ceva Logistics, multinazionale che ha in appalto l’approvvigionamento dell’insegna francese, molto d’accordo, tanto da non presentarsi all’incontro. Una posizione poi modificata con le successive dichiarazioni – da parte di Ceva Logistic – circa la stabilizzazione di 66 lavoratori.

Tutto a posto, quindi? No, al contrario. Non considerando attendibili, o quantomeno sufficienti, le rassicurazioni di cui sopra, la protesta si è ulteriormente ampliata, con presidi e distribuzione di volantini davanti ai negozi Leroy Merlin, nonchè a livello internazionale con la collaborazione dei sindacati aderenti alla Federazione Sindacale Mondiale (24 marzo).

Agitazione che è culminata, giovedì scorso, 3 maggio, con l’occupazione, da parte dei lavoratori della logistica aderenti a USB della sede centrale di Rozzano di Leroy Merlin. Richiesta? Un incontro con i vertici dell’azienda, peraltro concesso, per chiedere il reintegro dei lavoratori licenziati.

Le notizie di oggi. La protesta si allarga a Somaglia

E’ di stamattina (h. 9.48) l’ultimo comunicato stampa di USB  a seguito della “sospensione, con procedure assolutamente illegittime, di decine di lavoratori che hanno partecipato agli scioperi promossi dall’Unione Sindacale di Base nel magazzino dove Leroy Merlin deposita i propri prodotti, a Castel San Giovanni (Piacenza)” .

Nel comunicato stampa USB denuncia “illegali intimidazioni delle cooperative subappaltanti del magazzino di Castel San Giovanni e chiede il ripristino di normali relazioni sindacali fondate sul rispetto delle norme e delle persone”

Non solo. Questa mattina “i lavoratori aderenti all’Unione Sindacale di Base hanno deciso di portare la protesta direttamente al cuore del sistema della logistica di Leroy Merlin, cioè al magazzino di Somaglia (Milano) di Ceva Logistics, la multinazionale che ha in appalto l’approvvigionamento delle sedi Leroy Merlin e che a sua volta subappalta il lavoro nei magazzini alle tante cooperative fantasma”.

E ancora, la nota stampa procede informando che “i lavoratori chiedono a Ceva Logistics di farsi promotrice di un’azione di pulizia interna, con lo stop al caporalato e all’illegalità, a partire da Castel San Giovanni, la fine delle ritorsioni contro i facchini che osano alzare la testa reclamando i loro diritti e una normale pratica delle relazioni sindacali”.

L’Unione Sindacale di Base conclude dichiarando che la battaglia proseguirà in difesa dei diritti dei facchini.
Contattata da TEN – diyandgarden.com, Leroy Merlin preferisce non esprimersi mentre è impegnata alla pronta risoluzione della questione.
Foto: Credits USB – Unione Sindacale di Base. Un momento dell’occupazione della sede centrale ,dello scorso 3 maggio, a Rozzano (MI)


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