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Leroy Merlin, un appello alle insegne del bricolage

E’ la dichiarazione d’intenti rilasciata, nella scorsa edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale, da Marco Lattuada, dal direttore Logistica Leroy Merlin Italia. Nel suo intervento, all’interno dell’appuntamento “Modalità sostenibile, un obiettivo per tutti”, Marco Lattuada ha rilanciato l’appello rivolto alle insegne del bricolage (e la moderna distribuzione in genere), circa la possibilità di aderire ad un tavolo comune, composto da distributori, enti certificatori, associazioni ambientaliste per l’acquisto di prodotti in legno certificati.

L’invito era già stato pronunciato da Luca Pereno, coordinatore Sviluppo Sostenibile Leroy Merlin, durante  l’edizione settembrina del Forest Stewardship Council (Fsc) Friday 2016: realizzare un accordo comune per l’acquisto responsabile di legno, con l’obiettivo di arrivare al 2020 con assortimenti completi al 100% di legno certificato, in tutte le insegne aderenti. Un accordo che preveda la tracciabilità degli acquisti e la definizione di una politica di comunicazione e informazione rivolta al cliente finale.

“Noi abbiamo iniziato questo percorso, ma perché non farlo insieme? – chiede Marco Lattuada -. L’aggregazione, con lo stesso criterio di una centrale acquisti, rappresenterebbe un grande vantaggio per tutti e porterebbe a risultati importanti. E’ un’idea, un impegno, per il quale dobbiamo trovare le forze e le energie per poterlo sviluppare, sperando che qualcuno ci voglia seguire”.

L?intervento ha poi posto l’attenzione sull’argomento principale, la logistica e l’ottimizzazione della stessa, sia in termini di costi sia per quanto riguarda la riduzione di emissioni CO2.

In particolare Marco Lattuada ha descritto il percorso di Leroy Merlin Italia che ha visto la multinazionale cambiare centro logistico, spostandosi a Castel San Givanni, in nuovo deposito di circa 90 mila mq, nel quale si concentra l’80% dei flussi che vanno nei punti vendita, mentre il restante 20% (prodotti locali, di basso valore, oppure verde vivo) raggiunge direttamente i negozi, dalla produzione. “La scelta di concentrare i flussi ci permette di organizzare anche la reverse logistic, consentendo l’ottimizzazione del mezzo, nel tentativo di non farlo mai viaggiare vuoto e, di conseguenza, la possibilità di avere una saturazione molto elevata da deposito verso i nostri punti vendita. Una saturazione che, fatto 100 i 33 bancali standard, la media Leroy Merlin si attesta tra i 130 e il 140%, ovvero dai 43 ai 45 bancali si ogni bilico, grazie a delle logiche di sovrapposizione, il parquet è un esempio, e strutture particolari”.

“Il ritorno è duplice – continua Lattuada – da una parte economico, perché ogni bancale che risparmiamo è un costo in meno e dall’altra perchè riduciamo il numero dei mezzi circolanti che, per Leroy Merlin, è di 23/24 mila all’anno. Ma non solo. Noi come LM siamo particolarmente attenti e da 7/8 anni abbiamo modalità alternative di consegna, dato che probabilmente siamo l’unica azienda, in Europa, a poterci vantare di avere oltre il 55% dei nostri km percorsi in modalità intermodale”.

Il che significa che se il Nord Italia, insieme alla Puglia, è servito via gomma e la Sicilia è raggiunta con il binomio nave/gomma, su Lazio e Campania le consegne, ai punti vendita, arrivano in treno.  “La rotaia è molto meno flessibile e bisogna stare attenti agli orari, alle problematiche lungo la rete come ritardi e scioperi, ma è una scelta della quale siamo orgogliosi e ora, che siamo a Castel San Giovanni, ne siamo promotori anche presso altri clienti del polo logistico”

E su strada? Tutto come sempre? Pare di no, visto che Leroy Merlin sta testando il trasporto mediante bilici a metano. Si tratta di una nuova tecnologia che è meno impattante, con una riduzione di CO2 del 20% rispetto ad un mezzo tradizionale. Infine l’altra sfida che Leroy Merlin vuole affrontare, soprattutto nel b2c (leggi e-commerce), è la consegna dell’ultimo miglio con mezzi elettrici. Si parte dai centri storici di Roma e Milano.



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