Federdistribuzione: “Pronti a trattare per il rinnovo del contratto”
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A seguito dello sciopero dello scorso 30 marzo, l’associazione si dice disponibile a patto che i sindacati riconoscano “le specificità delle imprese del settore”.
Secondo la nosta stampa diramata da Fededistribuzione, lo sciopero indetto il 30 marzo dalle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro della Distribuzione Moderna Organizzata ha registrato un’adesione contenuta, tra l’8 e il 9% dei lavoratori delle aziende associate.
A questo aggiunge che, “contrariamente a quanto fatto emergere dalle organizzazioni sindacali, Federdistribuzione precisa che non è stata fatta alcuna richiesta di “flessibilità incontrollata” nella definizione dei contratti a termine, né è stato proposto alcuno “smembramento del sistema di classificazione del personale” ma l’inserimento di nuove figure professionali e nuovi ruoli di coordinamento e organizzazione”.
E, ancora: “Federdistribuzione non ha proposto alcun demansionamento dei lavoratori, né alcuna riduzione dei loro diritti. La rottura unilaterale del tavolo negoziale da parte delle organizzazioni sindacali è stata quindi immotivata in rapporto all’andamento della trattativa, così come è immotivata la convocazione dello sciopero”.
Malgrado il rifiuto delle organizzazioni sindacali di rinnovare il Contratto Collettivo Nazionale, le imprese aderenti a Federdistribuzione “hanno deciso di riconoscere ai propri lavoratori un aumento di 70 euro lordi mensili (riparametrati al IV livello) a decorrere dal prossimo mese di aprile, a titolo di anticipo sui futuri aumenti contrattuali, mantenendo l’auspicio che le organizzazioni sindacali possano tornare quanto prima al tavolo negoziale, con l’obiettivo comune di giungere al rinnovo contrattuale, e riconoscano la specificità delle imprese del settore distributivo moderno che creano occupazione, generano investimenti e contribuiscono significativamente all’economia del Paese”.
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