Centroedile Milano inaugura IDALIA. La visita
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E’ stato inaugurato lo scorso 28 giugno il nuovo spazio del Gruppo Centroedile Milano ad insegna Idalia. 365 mq di show room a Milano Lambrate, in via Crespi, 9.
Un’inaugurazione molto partecipata quella di Idalia, la nuova insegna che deriva il suo nome di origine greca, dal significato “colei che ha visto il sole” e attribuito ad Afrodite, dea della bellezza. Ma che, al contempo richiama all’acronimo – in inglese – Italian Design, Architecture, Luxury, Interiors, Arts.
Lo show room conta una superficie espositiva di 365 mq 3 persone: 1 responsabile di show room e 2 consulenti. Per quanto riguarda i servizi offerti, è stato avviato un progetto di general contractor per piccoli e medi progetti di ristrutturazione, grazie al quale cliente potrà rivolgersi ad Idalia per eventuali necessità di posa e installazione.
Massimo Benetello, consigliere del CDA di Centroedile Milano, ha dato il via all’inaugurazione spiegando la scelta di aprire Idalia con “la volontà di individuare, attraverso luoghi e persone, la possibilità di accedere all’home design in modo innovativo”. In questo senso i 40 anni di esperienza di Centroedile Milano sono stati il punto di partenza per un “luogo che nasce come elemento di innovazione, partendo dalle persone che ci lavorano, i fornitori partner che hanno creduto nel progetto, per arrivare ai clienti che si affideranno a noi con fiducia. Perché mettere mano alla propria casa è una scelta importante per le persone sia in termini emozionali sia economici.
l’inaugurazione è stata condotta successivamente da Marco Bonecher, business developer Idalia e dall’architetto che ha curato il progetto, Francesco Tombacco, ai quali TEN-diyandgarden ha posto qualche domanda di approfondimento.
Marco Bonecher, business developer Idalia: “Top di gamma, prodotti a marchio ed artigianato di eccellenza”
Come nasce l’idea di Idalia?
Il primo embrione di Idalia è stato creato a San Paolo in Brasile dove, pur essendo un mercato molto complesso, il progetto ha avuto successo con un grande apprezzamento per l’italian style, completato da un’offerta di eccellenze locali, nel rispetto della cultura del Paese. Direi un tratto indispensabile di cui terremo conto anche per la prossima apertura in Canada a Vancouver e a Montreal.
Come avete composto lo show room da un punto di vista merceologico, in questo punto vendita milanese?
Abbiamo ridotto l’offerta, concentrandoci su 35 fornitori partner che hanno compreso il progetto e l’hanno affrontato con uno spirito molto collaborativo. Una condizione essenziale per la filosofia di Idalia, dove non si propone soltanto una mera vendita di prodotto ma un’assistenza completa e personalizzata. In termini di assortimento abbiamo distinto tra un’offerta top di gamma, con brand molto importanti, e una fascia di prodotti di livello intermedio, made in Italy, che viene commercializzata con il brand idalia. Al momento abbiamo concretizzato gamme sui sanitari, rubinetteria e stiamo lavorando sulle ceramiche.
L’esposizione si distingue per l’equilibrio. Nel senso che tutte le famiglie merceologiche sono equamente rappresentate, senza sbilanciamenti
Sì, non abbiamo voluto far prevalere un gruppo merceologico rispetto ad un altro, per evitare cannibalizzazioni in termini di attenzione. Unica eccezione l’installazione posta nella sala riunioni che è una realizzazione artigianale di altissima fattura. Si tratta di un rivestimento murale in nabuk, ideato dall’architetto Maurizio Molini, che rappresenta una reinterpretazione della boiserie classica in legno o cristallo. E’ una testimonianza concreta della filosofia di Idalia dove è prevista la volontà di valorizzare opere di artigianato artistico, con operazioni di scouting che portino alla scoperta di piccole realtà di estrema eccellenza.
Nuove aperture previste in Italia?
La riconversione di tutti gli spazi Centroedile a Milano. In questo momento è in fase di rebuilding Agrate dove verrà creato uno spazio in stile post-industriale. Stessa filosofia ma con contenuti diversi. L’idea è quella di dare ad ogni show room una sua specificità che li renda complementari tra loro.
Francesco Tombacco, architetto: “ clienti a proprio agio e valorizzazione del prodotto”
Da dove siete partiti con il progetto show room?
I primi schizzi risalgono a gennaio 2020 e l’ispirazione parte dal nome di Afrodite, nata dall’incontro tra Urano e a schiuma del mare, quindi l’acqua come elemento conduttore del progetto e che ne ha caratterizzato la scelta delle geometrie. Abbiamo lavorato molto con forme curve e fluide, evocando il rapporto con la natura di cui, la materioteca, con l’elemento dell’edera rampicante, è la concretizzazione più evidente.
Quali erano i desiderata della committenza?
La necessità di trasformare uno spazio ormai poco idoneo e convertirlo in uno showroom, cercando di renderlo differente e attraente per privati e professionisti. Con l’utilizzo di materiali semplici, come il cemento armato, i tondini di ferro e il cartongesso, abbiamo lavorato sulle forme e gli spazi per creare uno spazio esperienziale e armonico dove, da una parte, il cliente e il professionista possano sentirsi a loro agio e, dall’altra, i prodotti siano ben esposti senza sovrapporsi.
In che modo avete scelto di valorizzare l’offerta?
Intanto la luce che punta direttamente sugli articoli esposti e poi la scelta dei colori, volutamente neutri e morbidi. Un esempio di questa attenzione lo troviamo nell’esposizione delle porte, la cui galleria espositiva è stata progettata inclinata, in modo che sia possibile identificare una porta alla volta, senza confondersi con altri modelli. Una differenza importante rispetto all’esposizione classica, seriale, dove è la quantità l’elemento dominante. Al contrario, pensiamo che quando si veda troppo, alla fine non si veda nulla e che l’osservatore non desideri essere disturbato da elementi diversi da quelli che ha scelto.
Qualche difficoltà nella realizzazione?
Il rischio di fare un open space che non invogliasse la visita completa dello spazio. Il nostro obiettivo è quello di portare il cliente a visitare tutto lo show room, creando quell’aspettativa ed entusiasmo che lo spingano a proseguire. Per questo abbiamo “spezzato” lo spazio con divisori che però lasciano intravedere, come una sorta di invito, sempre una nuova proposta.
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