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GfK. Il bricolage guarda al futuro con fiducia

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GfK diy 2021

Roberto Fogliata, Sales lead GfK, con “Il mercato del bricolage in Italia: numeri e tendenze” tratteggia uno scenario con luci e ombre. Dopo 30 anni il 2020 è stato il primo a registrare una contrazione economica.

Un impatto negativo che tuttavia fa ben sperare in una forte ripresa nel 2021.

Una ripresa che in Europa ovviamente avverrà a seconda delle zone geografiche.

Intenzioni d’acquisto: la buona notizia è che il consumatore è tornato ad avere voglia di acquistare beni semi durevoli. E questo combinato a un sentiment più positivo dà buone aspettative per il futuro.

Trend: Performance, semplificazione – ovvero non si leggono più le istruzioni, ma ci si aspetta che sia la tecnologia a semplificare la vita e questo grazie anche a device sempre più performanti –, ambiente – si parla molto di green e sostenibilità, soprattutto in questo periodo post Covid guardando al riciclo e a prodotti sempre più amici della natura – sono le tendenze che si vanno affermando nel mercato.

Una caratteristica che esisteva prima del 2020, ma che in seguito alla pandemia, come altri aspetti della nostra vita quotidiana, ha accelerato il cambiamento.

Do It Yourself: in Italia il mercato ha registrato una performance flat rispetto agli anni precedenti, ma tutto sommato positiva rispetto ad altri settori che durante questi mesi hanno avuto più ripercussioni, come ad esempio il food.
Secondo GfK, il consumatore si è dimostrato più e meglio disposto verso il diy e il target si è ampliato.

Da chi è rappresentato il visitatore-tipo di un punto vendita specializzato nel diy? Si tratta solitamente di 25/44enni, con figli, soprattutto nel Nord Italia e con un reddito medio o medio-alto. Chi ristruttura è leggermente più anziano (35-54 anni) che vive in un comune medio-piccolo e in una casa spesso di proprietà dotata di giardino.

Fogliata è poi passato a confrontare l’andamento del canale diy nel periodo gennaio-giugno nel 2020 e nel 2021, anno nel quale è cresciuto del 14,3%, un risultato decisamente positivo rispetto ai precedenti anni.

I macro settori che hanno performato di più sono quelli relativi a rivestimenti e vernici, utensili e giardinaggio (piante, irrigazione, costruzioni da giardino).

Proprio sul giardinaggio si è focalizzata l’indagine 2021 di GfK. Un fenomeno che ha visto una forte crescita di interesse non solo in Italia, ma a livello europeo dove si registra un +12% nella prima parte del 2021 e dove a crescere maggiormente è la grande famiglia degli accessori.

Facile scoprire le ragioni di questa “improvvisa” passione per il verde e tutto ciò che è correlato. I lockdown che hanno riguardato tutto il Vecchio Continente a partire dal nostro Paese hanno aumentato la voglia di ricreare spazi domestici che “imitassero” le aree esterne. Una passione che in molti casi è rimasta anche in questo periodo di ripresa post Covid.

Complessivamente è un business importante che genera 6,5 miliardi di fatturato. I consumatori, in particolare i Millennials e la Gen Z, stanno dedicandosi sempre di più al giardinaggio, sia come elemento di svago che di creatività. Al giardinaggio si lega inoltre l’attenzione crescente per la sostenibilità con un’attenzione particolare verso i prodotti organici e naturali. Anche in Italia il giardinaggio piace sempre molto, un trend stabile e forte, un ingrediente che ci fa ben pensare come performance nei prossimi mesi.

Conclusioni: il comparto ha retto l’onda d’urto del 2020 e il periodo gennaio-giugno 2021 si è rivelato molto positivo, addirittura meglio di quello del 2019, con un target estremamente ampio e con interessanti potenzialità per ciò che riguarda la capacità di spesa. Ottime le performance del giardinaggio, molto apprezzato anche tra i consumatori più giovani. Ci sono stati degli elementi  che hanno influenzato le vendite nel breve periodo, ma che stanno proseguendo anche nel medio-lungo periodo con un’attenzione maggiore e crescente per la ristrutturazione e il rinnovamento dell’abitazione. Aver vissuto così tanto la casa porterà un impatto anche nel 2022, cambiamenti che rimarranno anche più a lungo.

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