Sabrina Boriani: “coltivare il rispetto per noi stesse”
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La testimonianza di Sabrina Boriani, responsabile Ufficio Marketing di Epoca, azienda specializzata nella produzione di articoli in materie plastiche nei settori della pulizia, della chimica ed alimentare, del giardinaggio, agricoltura e casalinghi.
Dalla serie “Le Donne del mondo Brico e Giardino”, proseguono le interviste collegate all’articolo dedicato alla presenza femminile nei comparti bricolage e giardinaggio.
La sua esperienza professionale. Come è arrivata nella sua posizione?
Siamo tre sorelle alla guida dell’azienda di famiglia: Anna (responsabile programmazione e acquisti) Edda (segue la gestione finanziaria, i rapporti con i dipendenti e la realizzazione dei nuovi prodotti) ed io Sabrina responsabile ufficio marketing. Abbiamo ereditato gli oneri e gli onori dell’azienda dai nostri genitori che, duramente ma anche in modo entusiasmante, le hanno dedicato tutta la loro vita. L’esperienza lavorativa di noi tre in azienda nasce precocemente, ricordo ancora le estati passate in fabbrica mentre le amiche erano in piscina….Comunque sono fiera e grata ai miei genitori per aver imparato che se desideri qualcosa puoi guadagnartelo contando sul tuo impegno, la costanza e la pazienza … e direi che sotto questi punti di vista abbiamo avuto dei veri maestri…
La perdita dei nostri genitori ci ha unite nelle avversità e, con resilienza, in azienda cerchiamo di fronteggiare insieme le varie problematiche. Non è facile perché i settori in cui operiamo sono contraddistinti prettamente da un target maschile e molto specialistico ma siamo riuscite a “farci le ossa” e ora possiamo contare sulla terza generazione che è già presente in azienda.
Che ostacoli ha incontrato come donna?
Il sovraccarico di lavoro familiare e la difficoltà a conciliare i ritmi della routine quotidiana.
Ritiene in generale che la donna sia discriminata nella carriera?
Io sono cresciuta professionalmente in un ambiente protetto ma sono consapevole (e dei dati oggettivi lo dimostrano: secondo il Global Gender Gap Index 2020, che classifica i paesi in base all’uguaglianza retributiva di genere raggiunta, l’Italia si pone al 76° posto su 153 paesi) che per noi donne sia più difficile fare carriera e che lo stipendio di una donna sia frequentemente inferiore rispetto a quello dei colleghi uomini; per non parlare delle molestie sessuali e degli abusi emotivi sul lavoro che aumentano negli ambienti a più alta concentrazione di uomini.
Invidia da parte di altre donne o solidarietà e stima?
Più solidarietà e stima che invidia. L’invidia può essere vinta affermando, nel proprio auto dialogo interiore, che ogni persona ha delle peculiari qualità, abilità e competenze. Quindi possiamo partire dal presupposto di accettarci così per come siamo e poi semplicemente provare ad imparare da chi è più bravo di noi nel fare qualcosa.
Ritiene di essere rispettata tanto quanto un uomo?
Purtroppo ancora oggi esistono degli stereotipi legati ai ruoli di genere che si fanno sentire sia nell’ ambiente quotidiano sia in quello professionale. L’importante è non smettere di coltivare il rispetto per noi stesse e rispondere di fronte a dei comportamenti offensivi e discriminanti.
Trova che essere donna porti a dubitare del suo valore professionale?
La cosa che più mi dà fastidio è il pregiudizio sul genere di appartenenza. Purtroppo molte donne arrivano a credere di valere meno degli uomini perché l’educazione ricevuta, la cultura di provenienza e la famiglia inculcano nella loro testa questa convinzione. E credo che questo sia l’ostacolo più grande per le donne perché diventano insicure riguardo la loro intelligenza e le loro capacità.
In cosa la donna ha un vantaggio rispetto ad un uomo e in cosa uno svantaggio (se esistono)?
Penso che l’essere donna in un contesto lavorativo comporti dei vantaggi e degli svantaggi. I vantaggi sono da rilevare nell’empatia e nel sostegno che si crea da parte di noi tre sorelle nei confronti delle tante donne che lavorano al nostro fianco e che affrontano con tenacia mattutina le varie attività. Soprattutto in questo periodo di pandemia abbiamo cercato di favorire lo smartworking e di consentire alle donne degli orari di lavoro più flessibili visto che si ritrovano ad accudire i bambini da casa. Svantaggi perché conciliare un’intensa vita lavorativa con la routine familiare richiede un grande spirito di sacrificio e molta disciplina da parte di tutti i componenti. Una donna lavoratrice che ha una famiglia, si ritrova spesso e per un lungo periodo, a dover lottare contro il tempo che “non basta mai” e a fare tante rinunce per raggiungere gli stessi standard di prestazione maschili.
Nota che ci sia un cambiamento negli ultimi anni nella considerazione della donna manager da parte di colleghi, fornitori e clienti?
Ritengo che stia crescendo, da parte degli stakeholder aziendali, la consapevolezza del valore delle donne ai vertici delle organizzazioni aziendali.
Un’azienda al femminile. Nella foto da sinistra: Anna Boriani, Edda Boriani, Lolita Dissegna (Area Manager Export, in azienda dal 1982) e Sabrina Boriani
Trova nell’articolo Le Donne del mondo Brico e Giardino la lista completa delle interviste da leggere.
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