Brico io, negozi aperti tra decreti e controlli (giusti)
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Incontro (virtuale) con Paolo Micolucci, Consigliere Delegato di Brico Io Spa. L’analisi delle problematiche riscontrate dalla Gds brico, in tempi di Covid-19.
“Parlo per la nostra catena, ma credo che i problemi siano ovviamente validi per tutti i Gruppi che operano nel settore Bricolage a livello Nazionale”. Così inizia la chiaccherata con Paolo Micolucci , Consigliere Delegato di Brico io, sulle difficoltà, spesso scandite dai differenti decreti e ordinanze regionali che stanno caratterizzando aperture, chiusure e limitazioni del commercio in Italia.
E, infatti, a tal proposito: “Abbiamo avuto una serie di provvedimenti e disposizioni, spesso poco chiari, a cadenza continua e con efficacia immediata che hanno disorientato sia noi che la clientela. Aggiungiamoci i provvedimenti locali, sia Regionali che Provinciali e Comunali, in aggiunta e contrasto a quelli Nazionali“.
Qualche esempio?
Per il disorientamento e la comprensione dei Decreti, credo che basti pensare alle merceologie che non si possono vendere: mobili, arredamento e decorazione, casalinghi di cui abbiamo un importante corner. Il giardinaggio poi….piante prima no, poi sì….piante solo consegnate al domicilio del cliente. Non possiamo aprire i negozi il sabato in Lombardia. E sempre in Lombardia dobbiamo fornire guanti alla clientela (come un supermercato alimentare)
Quali provvedimenti generali avete preso per la vostra rete?
Non abbiamo mai potuto prendere decisioni univoche a livello nazionale, in considerazione delle diverse disposizioni regionali, ma certamente abbiamo stabilito norme a protezione dei dipendenti e della clientela. Abbiamo predisposto dei divisori protettivi alle casse, dotazione di gel, guanti e mascherine per i dipendenti, ovviamente accesso contingentato al negozio e sanificazione regolare dei punti vendita. Abbiamo fornito un servizio di consegna a domicilio, su prenotazione, pur con le difficoltà legate ai trasporti. Abbiamo incrementato il call center per gli ordini online e per consigliare ed indirizzare la clientela ai negozi e sui prodotti.
I negozi in franchising?
Operando in una zona specifica ed avendo un contatto diretto con la realtà locale, si sono immediatamente uniformati alle disposizioni.
Per quanto riguarda la struttura? L’organico?
La minor affluenza nei negozi, per le limitazioni alla circolazione delle persone, la chiusura totale dei negozi dal 13 al 26 Marzo, con il conseguente drammatico calo dei fatturati ci ha costretti a ricorrere agli ammortizzatori sociali. Operiamo alla centrale e nei negozi con organico ridotto. Successivamente, dal 27 Marzo abbiamo riaperto progressivamente i negozi ma abbiamo dovuto sospendere i viaggi dei Capi Area, sia per la sicurezza dei dipendenti sia logisticamente, per la mancanza di hotel nelle zone in cui operare.
I rapporti con le autorità?
I negozi ricevono ispezioni e controlli sul rispetto delle normative da parte delle Forze dell’Ordine: Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale. Giusto e corretto che operino in questo senso.
Problemi con le consegne dai fornitori?
Il decreto che ha imposto il blocco delle attività produttive “non strategiche“ ha portato alla chiusura di numerose aziende nel nostro settore. Lo stock nei negozi è generalmente buono, ma indubbiamente alcuni prodotti di cui necessitiamo non sono ordinabili, con le aziende ferme. Ci auguriamo che dopo Pasqua riprenda l’attività produttiva.
Caro Paolo, dopo Pasqua noi fornitori seri, non vi daremo un bel niente! con la proposta di slittamento dei pagamenti che avete richiesto! siete ridicoli. Noi forniremo solo la vs concorrenza che si è mostrata più corretta! La sapete bene tutti voi, Sistema è UN gruppo inutile di inaffidabili.