Aperture domenicali si o no? Un sondaggio
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L’opportunità del Bricoday ci è sembrata ideale per proporre un sondaggio ad aziende, rivenditori e buyers circa il progetto, da parte dell’attuale Governo, circa la revisione dell’attuale normativa in relazione alle aperture domenicali e festive. Un tema caldo e molto dibattuto anche tra tutti gli Operatori del settore DIY
Abbiamo condotto un sondaggio, anonimo, con un campione di oltre 80 partecipanti, tra aziende, titolari di negozi e buyers di insegne della distribuzione. Dalle risposte emerge, forse a sorpresa, una maggioranza favorevole alle chiusure, anche se in modo parziale, più che totale.
L’unanimità prevede un calo dei dipendenti e, in misura minore anche delle vendite, dove nei 6 giorni di apertura, non si recupererebbe pienamente il fatturato domenicale. Il calo viene stimato attorno ad un 5%.
Sono personalmente stupito del risultato, perché mi sarei aspettato un 60 – 70% favorevole allo status quo. E, ancora più stupito, pensando alle risposte ancora più nette da parte di buyers e titolari di punti vendita DIY, che valutano più positivamente una restrizione delle aperture festive.
Abbiamo riportato alcuni commenti, ovviamente anche opposti, che ritengo significativi per una ulteriore riflessione ed analisi. Questo sondaggio vuole essere semplicemente una “ Fotografia“ delle opinioni espresse.
Vorremmo solo che qualsiasi decisione presa, fosse animata non da una “isteria” politicante, ma da un ragionamento oculato e ponderato.
Come spesso accade, in Italia si legifera con compromessi per accontentare il Partito A, ma anche l’alleato B, senza scontentare C. Da qui decreti attuativi fumosi, che lasciano adito ad interpretazioni, col rischio di avere situazioni diverse ed ingestibili.
Per questo tutti auspichiamo decisioni chiare e generali, valide per tutti.
I commenti. I più frequenti sono stati:
Tassativa una normativa chiara, nazionale e valida per tutti e non demandata alle Regioni;
No ad eccezioni codificate a livello nazionale, basate sul concetto di Comune turistico;
Non si possono porre limiti: il mercato fissa le regole. Ridurre l’attività è un freno all’economia;
Più tempo per le famiglie;
Abbassamento dei costi di gestione senza significative perdite di fatturato perché si ridistribuirà su sei giorni invece che su sette;
L’eventuale perdita di fatturato sarà recuperata dai minori costi di gestione;
Più impulso al commercio tradizionale;
In molte nazioni europee i negozi chiudono alle 18:00 e molti centri commerciali la domenica;
Ad oggi nessun sostenitore del full – opening ha mostrato i costi di una apertura fissa domenicale rispetto agli scontrini e guadagni reali dell’apertura domenicale stessa;
La crescita dell’online è indipendente dall’apertura o chiusura degli esercizi commerciali, dimenticando che la copertura di banda in Italia è tra le peggiori in Europa;
Più aperture meno spazio all’e-commerce, meno aperture un danno all’economia locale;
In Paesi dove l’e-commerce è di gran lunga superiore all’Italia, i negozi sono chiusi la domenica;
Meno vendite, meno Iva, meno tasse e contributi per lo Stato;
Meno occupati, più problemi sociali.
Sondaggio molto interessante che condivido pienamente
Credo sia molto giusto tutelare il diritto al tempo libero durante i giorni di festa. Dovrebbero piuttosto impedire, contemporaneamente, ai colossi onine tipo Amazon, di realizzare accordi con spedizionieri che permetterebbero di consegnare anche il sabato e la domenica. Altrimenti saremmo punto e d’accapo, perchè non è giusto chiudere un occhio solo per chi vende sul web e costringere il piccolo negozietto a farsi un “coso” così pur di reggere alla concorrenza. Non credete?