Monitoraggio GDS Brico/Home Improvement Giugno 2023. L’analisi
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L’andamento del mercato (GFK), i nostri dati sullo sviluppo delle rete, meritevole di una riflessione più approfondita, e l’analisi dei bilanci (quelli che ci sono).
Questa rilevazione prosegue in continuum con la precedente del dicembre 2022, dove già le insegne Bricomania e Brico Progetto Italia avevano iniziato a far registrare, ufficialmente, una flessione nel numero di punti vendita. Ricordiamo 7 negozi in meno la prima e 3 per la seconda.
Tuttavia, il progressivo abbandono e/o chiusura di altri negozi ha portato alla definitiva scomparsa delle due insegne, intese come gruppo d’acquisto. Diverse sicuramente le motivazioni ma su tutte la chiusura dei negozi, “vittime” di quella razionalizzazione che procede lenta, ma inesorabile, e che sembra penalizzare soprattutto il Sud – Bricomania operava in Calabria e Brico Progetto Italia, ad eccezione di un affiliato, solo nelle regioni del Meridione d’Italia – , ampliando la forbice tra esempi di eccellenza e molti, più dimensionati che non ce la fanno a stare al passo.
“Spariscono” così dalla rete monitorata da TEN-diyandgarden.com ben 22 punti vendita, 16 per Bricomania e 6 per Brico Progetto Italia, ma non è finita. Esce dal rilevamento anche l’insegna Brico Casa. Rimasto sul mercato con 3 punti vendita tutti ubicati in Campania – ancora il Sud! – è poi passato, in questo semestre, a due punti vendita, dopo la chiusura di Teano, in provincia di Caserta, decretandone l’uscita dal monitoraggio. Il totale fa -26 negozi per le rete.
Al netto di queste fuoriuscite lo sviluppo complessivo della rete dell’home improvement-brico&garden italiano è sostanzialmente “immobile”, nel senso che rispetto ai 772 negozi (al netto delle insegne uscite) a fine dicembre 2022, il 30 giugno 2023 ne conta 771. Di questi 615 sono in forma diretta (-3 pv) e 156 in franchising (+2).
Le insegne nel dettaglio
Al di là delle insegne uscite di scena, i movimenti relativi ad aperture e chiusure vedono Evoluzione Brico come l’insegna più dinamica con 3 nuovi punti vendita in più, seguiti da Brico Ok e il Gruppo FDT con 2 e Tecnomat con 1.
Brico Ok aggiunge i negozi di Castrovillari, in Calabria, e Longiano in Emilia-Romagna, rispettivamente di 600 e 2.000 mq. In questo senso l’insegna mantiene una certa regolarità con un trend di aperture di 4/5 unità l’anno. Considerando che ha recentemente aperto a Ronco è presumibile pensare che anche nel 2023 manterrà gli stessi standard.
Per quanto riguarda Evoluzione Brico segnaliamo l’ingresso di 4 nuove aziende con 1 punto vendita ciascuno. Si tratta di Edilbrik, Casa Arredo-Il Risparmione e 2 negozi aperti con insegna Bricolarge. Fanno tutti capo a imprenditori diversi e hanno una metratura compresa tra i 500 e i 1.200 mq. Per contro va evidenziata l’uscita di Punto srl con il negozio Bricasa. Infine, anche se non possiamo conteggiarlo nel monitoraggio, ricordiamo l’ingresso nel consorzio di un operatore maltese in procinto di aprire un piccolo negozio di bricolage.
Due nuovi ingressi in FDT, rispettivamente la 4000K srl con un punto vendita di 1.500 mq a insegna “Brico Scorzè”, aperto in provincia di Padova ad aprile e la Dini Srl con un negozio di 1.500 mq in provincia di Arezzo che ha fatto il suo ingresso nel consorzio a gennaio. Se nel primo caso si tratta di un centro brico, peraltro ex affiliato a Brico io, nel secondo caso il punto vendita è una classica e grande ferramenta-colorificio che ha deciso di aprirsi al bricolage.
Con una apertura si attesta Tecnomat che ha recentemente inaugurato il negozio di Capodrise in Campania. Un big box di oltre 12.000 mq., l’unico nel semestre.
Anche Brico io ha aperto, tra marzo e maggio 2023, due nuovi negozi, uno a Santarcangelo e uno a Soresina, tuttavia ne ha chiusi altrettanti, a Brescia e a Scorzè (il sopracitato affiliato passato a FDT), consolidando i 113 punti vendita totali.
Anche Bricolife acquisisce un nuovo associato e apre un nuovo negozio a insegna CFadda. Per quanto riguarda il nuovo ingresso, si tratta di Sangro Trade che opera con punto vendita in provincia di Chieti, inizialmente aperto con insegna Dr. Brico e aderente al consorzio Evoluzione Brico, ora lavora con insegna Sr. Brico.
L’apertura di CFadda, in provincia di Cagliari, è costituita da un punto vendita di 1.400 mq. e va ad aggiungersi agli altri punti vendita portando a 12 la rete dell’insegna sarda. Tuttavia, anche Bricolife chiude il primo semestre 2023 con 4 negozi in meno: due sono gli associati che escono, Albrico e Abitare, mentre è andato bruciato un negozio Orizzonte a Castel Romano e l’Eurobrico di Trento Sud ha dovuto lasciare i locali perché la Provincia, proprietaria dei locali, ha deciso di riallocarli al Liceo Artistico della città.
Rimangono stabili, nel loro numero di negozi, la maggior parte delle insegne del monitoraggio. In particolare, Brico CasaDeodato, Brico Market, Bricoterm, Bricoware, Brigros, Brikidea, Leroy Merlin, Lo Gatto, Monodobrico che però ha già annunciato l’apertura di un nuovo negozio nel secondo semestre, OBI, Progress e Utility.
Ma se per 12 insegne su 23 non cambia niente in questa prima parte dell’anno, alle nuove aperture, si affiancano anche le insegne che, a fronte di chi chiude ma apre, invece termina il periodo analizzato in flessione.
E’ il caso del Gruppo Bricofer che sommando le tre insegne – Bricofer, Ottimax e Self – chiude 6 negozi. In particolare, per Bricofer chiudono i centri in provincia di Pradamano, Bergamo, Frosinone e Ciampino; per Self chiude Ravenna e per Ottimax segnaliamo Reana del Rojale e Catania. Infine, il Self di Torino cambia insegna e diventa un Bricofer. Resta evidente, per il gruppo, che il percorso di razionalizzazione prosegue dopo che, nel 2022, aveva fermato la serranda di 8 punti vendita. Al momento non sappiamo se anche il secondo semestre 2023 sarà caratterizzato da altre chiusure, quello che è certo è che la ristrutturazione passa chiaramente per la definizione di una rete più performante e una conduzione padronale più attiva.
Segnaliamo, infine, una chiusura – dopo molto tempo – per Bricocenter. Si tratta del punto vendita di Roma Bufalotta, mentre nel corso del semestre l’insegna ha proseguito con il suo lavoro di rebuilding con i negozi di L’Aquila, Milano – viale Corsica, Melillo e Milazzo in Sicilia.
Il Sud Italia soffre le chiusure
Se la superficie complessiva diminuisce parecchio, eliminando le insegne fuoriuscite e analizzando il dato like-for-like, la flessione si riduce ma è pur sempre superiore ai 18.000 mq. totali. Del resto, come abbiamo già sottolineato, ha aperto un solo big box, quello di Tecnomat, mentre le restanti aperture vanno da un minimo di 500 ad un massimo di 2.000 mq. Insomma, siamo in piena prossimità.
Ad una prima occhiata, guardando alla ripartizione percentuale dei metri quadrati per area regionale non troviamo grandissime differenze, tuttavia scendendo nel dettaglio dei numeri scopriamo che se le differenze per il Nord Italia sono molto contenute, nelle restanti aree la flessione si fa più importante. Il dato più macroscopico è nella superficie espositiva. Se il Nord registra una flessione dello 0,8% e il Centro dell’1,5%, per Sud e Isole la situazione è molto diversa, con un -6,7% e un -5,.
Per numero di negozi, invece le Isole si allineano con il Centro e Nord Italia e attestano la loro flessione all’1,2%, un valore inferiore all’1,6% del Centro ma superiore allo 0,5% del Nord. Importante, come già accennato, il calo al Sud con un numero di negozi inferiore al 18,3% rispetto al secondo semestre 2022.
Le regioni più colpite risultano essere la Calabria che da 55 negozi scende a 38 – l’uscita di Bricomania incide molto – e la Campania che passa da 22 a 17 centri.
Passando ai garden center aggregati la novità più significativa va riscontrata in TuttoGiardino che da 165 punti vendita passa a 99. La ragione non è da ricercare nella fuoriuscita di così tanti negozi, am piuttosto in un riordino tra coloro che sono effettivamente brandizzati con insegna TuttoGiardino e quelli che invece ancora non lo sono.
Se in vece contiamo le nuove aperture ne segnaliamo una per il Gruppo AMA che passa da 38 a 39 e un associato in meno per Garden Team che da 31 scende a 30 con l’uscita di Floridea.
Naturalmente nel settore distributivo dedicato al garden non possiamo non citare la novità assoluta rappresentata da Leroy Merlin Garden, aperto a Cagliari nello scorso mese di marzo. Certamente Cagliari è stata anche un’opportunità dato che era la ex sede Bricoman, ma l’idea dell’insegna è quella di aprirne altri, magari con qualche aggiustamento sulla scorta dell’esperienza di questi mesi.
Quindi tutto fermo?
No, non diremmo proprio, anzi, pensiamo che la distribuzione del settore stia attraversando questo particolare periodo storico in modo particolarmente dinamico. E se questo aspetto non si coglie attraverso un numero consistente di nuove aperture, sono altri i segnali che, a nostro parere, ne determinano l’attività.
E certamente non possiamo esimerci dal nominare le recentissime dichiarazione del Gruppo Adeo in Italia (Bricocenter, leroy Merlin e Tencomat) circa i massicci investimenti nel nostro Paese da qui al 2030 e le aperture annunciate. Quindi, se mai c’è stato un momento, dall’acquisizione di Castorama – anno 2009 –, in cui l’effetto di “dominanza” sul mercato si è sentito è proprio questo.
Una volta chiarite le idee tra le funzioni e i target di riferimento delle diverse insegne, la percezione che il gruppo abbia tutte le intenzioni di “prendersi il mercato” italiano non è poi così fantascientifica. Il presidente del Gruppo, Alessandro Di Giovanni, ci ha giustamente raccontato che sull’interno mercato della distribuzione dell’home improvement i numeri di Adeo sono ancora contenuti, ma quello che conta sono i programmi e gli investimenti. E, in questo senso sono pochi gli attori di questo comparto della distribuzione che possono permettersi investimenti ingenti a medio termine.
I segni ci sono tutti. C’è Tecnomat che procede spedita con le aperture e con il suo approccio diretto all’artigiano e al cantiere. E dopo le preview dei punti vendita riservate ai professionisti prima delle aperture ufficiali, è interessante segnalare, in un’ottica di costruzione della relazione, l’iniziativa di Capodrise chiamata “Il Panino del muratore”; un momento che ha visto l’insegna allestire un furgone e andare in visita presso i cantieri della zona di Capodrise a fare conoscenza e offrire panini e bevande, nonché distribuire materiale informativo. Può sembrare una “piccola” cosa ma non lo è, soprattutto in un target dove la relazione è davvero fondamentale. Certamente prima viene tutta la strategia commerciale, ma il rapporto personale è sempre strategico nel determinare qualsiasi tioo di scelta.
Il percorso di Leroy Merlin, seguendo i propri obiettivi, non è dissimile e se all’interno del punto vendita tutto ormai è costruito in un’ottica relazionale e di servizio, la recentissima apertura del format Porte&Finestre a Roma segna l’inizio dell’ingresso dell’insegna nel cuore dei centri cittadini. Come e in che modo lo vedremo, però il dado è tratto e sarà molto interessante stare a vedere come le persone accoglieranno le nuove proposte, così come sarà interessantissimo – a nostro modo di vedere – il rilancio del modello di franchising di Bricocenter sui piccoli formati, ancora tanto presenti all’interno dei centri cittadini.
La progettualità è stata enunciata a tal punto che, in questo momento, va evidenziato un certo scollamento tra il dinamismo del Gruppo francese e il resto della rete che sembra andare avanti sempre nel medesimo modo, senza particolari “sussulti” innovativi nei progetti di format e nelle proposte.
Ad eccezione di Brico io, che fermamente procede con il suo modello di negozio sempre più “home center” orientato alla prossimità, mentre speranzosi aspettiamo che l’altra multinazionale, la tedesca OBI, il cui management in Italia è molto cambiato, ci stupisca con qualche novità all’altezza delle sue capacità (ricordiamo che, a nostro avviso, il negozio di Bolzano è uno centri più belli d’Italia).
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