Anche Facebook diventa marketplace
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E’ dei primi di ottobre la notizia che il social per eccellenza, Facebook, diventa anche uno strumento di vendita, un marketplace. Ma un marketplace che potremmo definire rionale e che, infatti, la società definisce come “The 1 local marketplace on Facebook“.
Diffuso, al momento come test, solo in USA, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda e ad uso esclusivo per maggiorenni, il marketplace di facebbok nasce con l’intento di dare la possibilità di vendita tra privati che vivono nella stessa area.
Per visitare Marketplace, basta toccare l’icona negozio in fondo l’applicazione Facebook e iniziare ad esplorare. Il “mercato” si apre con le foto degli articoli che le persone hanno messo in vendita. Per trovare qualcosa di specifico si può utilizzare lo spazio ricerca e filtrare i risultati in base alla località, la categoria o il prezzo. È anche possibile sfogliare ciò che è disponibile in una varietà di categorie come casa, elettronica e abbigliamento.
Una volta trovato l’oggetto si può accedere ad informazioni aggiuntive e salvare l’elemento per riconsiderarlo in un secondo momento. Se, invece, lo si vuole acquistare subito, si può inviare un messaggio al venditore e fare un’offerta. E’ importante sapere che Facebook non entra nel merito dei pagamenti nè della consegna dell’oggetto acquistato.
E’ molto semplice anche mettere in vendita un oggetto. E’ sufficiente scattare una foto dell’oggetto, inserire il nome del prodotto, la descrizione e il prezzo di vendita, successivamente confermare la posizione e selezionare una categoria. Infine non rimane che inviare, scegliendo il marketplece in generale e/o un gruppo specifico.
Sarà inoltre possibile tenere traccia, nella propria sezione, di tutti gli oggetti messi in vendita e delle transazioni attuali e passate, nonchè dei messaggi scambiati con gli acquirenti o potenziali tali.
Al momento nei 4 Paesi sopra menzionati il Marketplace è presente solo su mobile per iPhone e Android, ma l’azienda sta lavorando sulla versione desktop e sull’ampliamento ad altri Paesi.
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