Un mercato un po’ svogliato e giudizi controversi
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Come tradizione l’incontro con le aziende al Bricoday è un’occasione per fare il punto sul mercato dell’Home Improvement.
Le rilevazioni nel primo semestre del 2024 dal Total Store Report di Gfk sul comparto bricolage, nel canale DIY Superstore, avevano fatto emergere un calo dell’8,8%, confrontato con lo stesso periodo del 2023
Il 2 agosto abbiamo pubblicato una disamina, sempre dei primi 6 mesi, con la collaborazione di agenti operanti in vari settori ed il quadro più generale, comprendente DIY e tradizionale, era risultato a tinte fosche.
Cosa ci hanno detto adesso le Aziende produttrici e gli importatori che abbiamo intervistato, a tre mesi di distanza? Tutti gli operatori concordano che il mercato nel 2024 cala soprattutto perché si è esaurito l’effetto drogante della pandemia, del 110% ed incentivi vari. Dobbiamo dimenticare anni “eccezionali” come quelli 2020 /2022 in cui le spese per l’Home improvement sono schizzate a livelli inimmaginabili ed irripetibili.
A puro titolo esemplificativo, chi ha comperato una piscina, un BBQ, mobili da giardino o ha ristrutturato il bagno, non spende nuovamente per questi beni durevoli e forse ha esaurito temporaneamente gli investimenti per la casa (speriamo di no) dirottandoli su altri mondi (vacanze, divertimenti?!)
Aggiungiamo la crisi internazionale, allargatasi al Vicino Oriente ed un potere d’acquisto diminuito ed abbiamo questo quadro “negativo”, confermato da tutti.
Mercato. Quello che raccontano le aziende
Tuttavia, e sorprendentemente, un 60% degli intervistati ha manifestato soddisfazione, con una crescita dei propri fatturati. Solo il 15% ha ammesso un calo, mentre il rimanente 25% vede le vendite 2024, senza variazioni, a livello di “calma piatta”, considerando questo risultato comunque positivo nella situazione contingente.
Qualcosa non quadra, perché, oltre alle nostre premesse iniziali, si ammette e si concorda che nel DIY lo scontrino medio si è ridotto, c’è meno gente nei negozi e gli acquisti sono attentamente ponderati.
Nel settore tradizionale e professionale questi fenomeni sono meno significativi, ma sono pur sempre presenti, anche se in maniera inferiore. Alcune aziende sono presenti da poco nel canale GDS ed è logico che si cresca. Altre hanno goduto di acquisizioni o di nuove e significative linee di prodotto. Ci sta, come sopra.
Ma resta una fetta importante di chi ha dichiarato una crescita. Tutti hanno tolto spazio ai concorrenti per crescere?!
Alcune osservazioni specifiche che abbiamo raccolto:
- C’è, in molti operatori, un significativo senso di prudenza, se non di svogliatezza e questo è un dato preoccupante, perché di fronte alla crisi si dovrebbe (deve) reagire e non attendere passivamente.
- Vengono confermate le problematiche legate al clima ed ai suoi cambiamenti, per i prodotti del settore giardinaggio, orto e irrigazione. La stagionalità e i cambiamenti climatici sono sempre più variabili, estremi ed influenti sulle vendite.
- La programmazione degli ordini di container dalla Cina ed altri Paesi Orientali diventa sempre più complessa ed onerosa, per costi e tempi di consegna dilatati, e di conseguenza anche quelli di incasso, con la necessità di una disponibilità finanziaria cresciuta. Dalla data ordine alla disponibilità al proprio magazzino passano non meno di 5-6 mesi (6 più di 5). Con le variabili sul mercato e sulla stagionalità, diventa veramente difficile fare una programmazione oculata. E senza pianificazione è veramente sempre più difficile lavorare.
- Un dato, che non era presente nelle dichiarazioni raccolte degli scorsi anni: piccoli segnali di difficoltà nei pagamenti.
Un “alert”, che ci auguriamo assolutamente sporadico.
Le prospettive per il 2025
Un 10% preferisce non pronunciarsi in questo momento, invocando la sfera di cristallo …..
Un 5% vede un decremento, pur limitato.
Un 35% pensa ad un consolidamento delle posizioni, senza crescita.
Il 50 % vede un aumento dei fatturati, soprattutto legati a posizioni consolidate o progetti già impostati.
Dal 60% di risultato positivo del 2024, si scende di 10 punti riguardo alle stime per il 2025
La cautela è significativa e comprensibile e molte aziende si sono dette preparate alla flessibilità e alla correzione degli obiettivi. Il mondo cambia e le stime a lungo termine sono un ricordo del passato.
Ringraziamo per la collaborazione
Alfer – Annovi Reverberi – Arexons – Art Plast – Beghelli – Biacchi Verdelook – CFG – Claber – Colzani – Diadora – Eglo – Einhell – Euroequipe – Facal – Fischer – Forma Guercio – Friulsider – G&B Fissaggi – Gedy – Idro Bric – Ingco – Kemper – Keter – Kimono – Leifheit – Masidef – Nespoli – Olibo’ – Oreca – Osram – Saratoga – Skil – Stanley B&D – Suki – Telwin – Tercomposti – Tontarelli – Valex – Wolfcraft.
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