Wolfcraft, Holger Placke nuovo CSO
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Dopo l’ingresso della terza generazione, con Annette e Sabine Wolff un ulteriore passo è stato quello di affidare le redini delle Vendite, a livello mondiale, ad Holger Placke sostituendo nel ruolo Reinhard Wolff.
L’azienda tedesca, gestita dai fratelli Thomas e Reinhard Wolff, continua la sua politica volta a rafforzare il proprio futuro organizzativo anche alla luce della forte crescita di questi anni e del fatto che Thomas alla fine del 2022 e Reinhard a fine 2023 lasceranno i loro ruoli solo dal punto operativo, per mantenere sempre il comando dell’azienda, in una posizione consultiva e alla guida di importanti progetti, ad esempio DTC (opportunità della digitalizzazione) e marketplaces.
Holger Placke è stato, sino al nuovo incarico, il Country Manager dell’Europa Centro Orientale e Sud Orientale, una ampia zona composta da 30 Paesi, dalla Svizzera all’Austria, Polonia, Ungheria, Ucraina, Romania, Grecia…… con quasi 185 milioni di abitanti (Russia esclusa).
Holger è entrato come CSO (Chief Sales Operation) nel nuovo Board di Management Wolfcraft. Ho intervistato questo giovane manager (a 53 anni è assolutamente giovane), che conosco da più di 20 anni e apprezzo molto per la competenza, la professionalità e la grande umanità.
Congratulazioni per il prestigioso incarico. Raccontaci un po’ di te, della tua formazione e della tua famiglia
Dopo un liceo tecnico mi sono iscritto all’università di Vienna nel 1989 e ho ottenuto un Master in Scienze Politiche nel 1994. Ho lavorato per 6 anni in 2 aziende austriache come Direttore Generale delle loro filiali nella Repubblica Ceca per entrare alla Wolfcraft nel 2000 come Key Account Manager e diventarne responsabile nel 2004. Sono sposato con Gita, originaria della Repubblica Ceca, che ho conosciuto a Praga e ho 5 figli, 4 maschi dai 23 agli 8 anni e l’ultima arrivata Emma di 6 anni (la sua Principessa….)
Il tuo lavoro aumenta notevolmente
Solo temporaneamente mantengo la guida della zona Centro Orientale e Centro Meridionale, sino all’entrata di un nuovo Country Manager. Lavorerò comunque da Vienna, recandomi 2-3 volte al mese al Quartier Generale di Kempenich in Germania. La pandemia ci ha insegnato l’uso delle videoconferenze, che ritengo pratiche ed indispensabili e che utilizzeremo moltissimo, sia con la Sede, che con tutte le Filiali che ora dipendono da me, con ottimi Manager che conosco da molti anni. Sono sempre stato abituato a viaggiare molto, avendo responsabilità su così tanti Paesi e non sono preoccupato per la nuova posizione, da questo punto di vista.
E sei anche parte del management
Vero. Sicuramente mi aspetta un anno intenso con ben 3 funzioni. Come capo dell’area che ho già gestito, stiamo incrementando lo staff e delegando responsabilità in attesa di un nuovo Country Manager. Nel coordinare l’attività di vendita, puntiamo sul KPI (Key Performance Indicators – Indicatori/misuratori del processo aziendale) e in un mercato molto complesso, difficile e volatile dobbiamo essere sempre previdenti e anticiparne i mutamenti. La nostra massima attenzione è sul cliente finale e sulla clientela, la digitalizzazione e l’innovazione, che ha sempre contraddistinto Wolfcraft. Con il Board portiamo avanti la transizione tecnologica e di cultura aziendale per le nuove generazioni di impiegati e manager.
Approfitto della tua grande conoscenza di questo mercato per chiederti della situazione nei Paesi toccati dalla Guerra in Ucraina
Tra effetto della guerra, principalmente coi profughi, e poi con aumento dei costi di carburanti ed energia, la situazione è peggiorata particolarmente in Polonia, Romania e Moldova. Sono drasticamente cambiate le priorità di spesa. In Ucraina tutte le attività si sono fermate a febbraio e sono in alcune zone sotto controllo del Paese, sono riprese parzialmente in estate. Abbiamo fermato ogni vendita in Bielorussia e Russia. Dopo la quasi paralisi, in generale le vendite sono riprese, ma è impensabile immaginare a breve un ritorno ai livelli precedenti, considerando che erano tutti mercati in forte espansione.
Cosa mi dici del mercato europeo DIY 2022 e del 2023?
Un anno su cui si possono spendere vari aggettivi, da strano a inaspettato (chi poteva pensare ad una guerra in Europa!) ad altalenante (prezzi energetici su…prezzi giù) Un inizio molto positivo, cui sono seguiti mesi negativi a causa della guerra e della conseguente crisi economica ed energetica. Non dobbiamo fare confronti con anni come 2020 e 2021 con un mercato trascinato dallo tsunami “positivo” della pandemia. Dobbiamo pensare ad una correzione necessaria e confrontarci col 2019. Per il 2023 siamo moderatamente ottimisti. Ovvio che incrociamo le dita per una risoluzione pacifica del conflitto in tempi brevi e speriamo che le “sorprese” siano terminate, tornando ad una certa normalità e regolarità. Riteniamo che il periodo di lockdown abbia avvicinato al DIY fasce di giovani, che mai avrebbero pensato all’home improvement, al giardino, con problemi che la reclusione ha portato a gestire. Hanno provato piacere e soddisfazione in queste attività e considerata anche la necessità di risparmiare e la mancanza di artigiani, riteniamo che siano un mix di condizioni favorevoli per il DIY.
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