Rivendite edili, un manifesto per il Governo
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Anche la distribuzione edile ha proposto al Governo un proprio documento che riassume in 4 punti le richieste del settore.
A sottoscriverlo sono state in primo luogo Ferdercomated (Federazione nazionale commercianti cementi, laterizi e materiali a costruzione edili), Assoposa (Associazione nazionale imprese di posa e installatori di piastrellature ceramiche), Assodimi Assonolo (Associazione dei distributori e noleggiatori di macchine strumentali).
Oltre alle associazioni si sono aggiunti anche indipendenti e gruppi della distribuzione come Orsolini, Zanutta, BigMat, Gruppo Made, D.e.u.s, 4BILD e e Harley&Dikkinson, l’Arranger tecnologico, finanziario e di garanzia rivolto a chi opera nella riqualificazione e valorizzazione degli edifici.
“Come filiera dell’edilizia ci sentiamo anche un’altra grande responsabilita, quella di guardare fin da ora al dopo, a quando dovremo ricostruire questo Paese (grandi opere, rigenerazione urbana, efficientamento energetico, efficientamento sismico, ecc.). Sappiamo infatti che saremo il solo settore che, seppur martoriato e ferito come tutti gli altri, potrà mettersi a lavorare da subito per tutti, con ricadute positive anche per altri settori della nostra economia ai quali servirà necessariamente più tempo per ripartire, perché legati alla ripresa dei consumi interni oltre che internazionali”. A parlare, in rappresentanza del settore, è Luca Berardo, presidente di Sercomated e consigliere di Federcomated, la federazione nazionale commercianti in materiali da costruzione edili che fa capo a Confcommercio, che raggruppa 10mila aziende della distribuzione e tramite Sercomated, anche il mondo della produzione.
“Come filiera dell’edilizia ci sentiamo anche un’altra grande responsabilita, quella di guardare fin da ora al dopo, a quando dovremo ricostruire questo Paese (grandi opere, rigenerazione urbana, efficientamento energetico, efficientamento sismico, ecc.). Sappiamo infatti che saremo il solo settore che, seppur martoriato e ferito come tutti gli altri, potrà mettersi a lavorare da subito per tutti, con ricadute positive anche per altri settori della nostra economia ai quali servirà necessariamente più tempo per ripartire, perché legati alla ripresa dei consumi interni oltre che internazionali”. A parlare, in rappresentanza del settore, è Luca Berardo, presidente di Sercomated e consigliere di Federcomated, la federazione nazionale commercianti in materiali da costruzione edili che fa capo a Confcommercio, che raggruppa 10mila aziende della distribuzione e tramite Sercomated, anche il mondo della produzione.
E, ancora: ” Queste nostre proposte – sottolinea con forza Berardo – vanno raccolte adesso, non abbiamo più tempo. C’è un’urgenza stringente di prendere seriamente questa proposta, perché altrettanto serio è il nostro impegno a ripartire, ma le nostre 4 richieste sono la precondizione indispensabile per essere in grado di fare la nostra parte nella ripartenza”.
“Come filiera dell’edilizia ci sentiamo anche un’altra grande responsabilita, quella di guardare fin da ora al dopo, a quando dovremo ricostruire questo Paese (grandi opere, rigenerazione urbana, efficientamento energetico, efficientamento sismico, ecc.). Sappiamo infatti che saremo il solo settore che, seppur martoriato e ferito come tutti gli altri, potrà mettersi a lavorare da subito per tutti, con ricadute positive anche per altri settori della nostra economia ai quali servirà necessariamente più tempo per ripartire, perché legati alla ripresa dei consumi interni oltre che internazionali”. A parlare, in rappresentanza del settore, è Luca Berardo, presidente di Sercomated e consigliere di Federcomated, la federazione nazionale commercianti in materiali da costruzione edili che fa capo a Confcommercio, che raggruppa 10mila aziende della distribuzione e tramite Sercomated, anche il mondo della produzione.
E, ancora: ” Queste nostre proposte – sottolinea con forza Berardo – vanno raccolte adesso, non abbiamo più tempo. C’è un’urgenza stringente di prendere seriamente questa proposta, perché́ altrettanto serio è il nostro impegno a ripartire, ma le nostre 4 richieste sono la precondizione indispensabile per essere in grado di fare la nostra parte nella ripartenza”.
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