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Leroy Merlin Italia e i braccialetti. La dichiarazione ufficiale


Dopo l’articolo de La Repubblica del 2 febbraio scorso – cui ne sono seguiti altri – e la trasmissione di ieri sera, 6 febbraio, #cartabianca di Rai 3, condotta da Bianca Berlinguer, il caso dei braccialetti, partito con Amazon, ha visto protagonista anche Leroy Merlin Italia.

Non è la prima volta che una insegna del bricolage viene associata ai famigerati braccialetti, utilizzati per tracciare il lavoro dei collaboratori. Già OBI Italia era stata protagonista, nel febbraio del 2015, della medesima polemica relativa al progetto, mai partito, denominato “Calling System”, ovvero braccialetti cercapersone da fornire in dotazione agli addetti vendita.

Ora è la volta di “Gladiator”, il braccialetto elettronico in dotazione ai lavoratori di Leroy Merlin Italia. E proprio all’insegna francese ci siamo rivolti per avere una dichiarazione ufficiale, sulla polemica in corso; dichiarazione che potete leggere di seguito.

“Leroy Merlin Italia dal 2010 al 2014 ha coinvolto tutti i suoi collaboratori in un processo visioning, con l’obiettivo di immaginare l’azienda del futuro e continuare ad alimentare il benessere. Tra le necessità emerse sono stati segnalati anche strumenti volti all’evoluzione delle attività e del mestiere per garantire un miglior servizio al cliente.

Il Gladiator risponde a tale aspettativa come strumento di lavoro che serve in area logistica per:

– estendere in mobilità le funzioni di indirizzamento, preparazione immediata, futura, sostituendo il pc;

– facilitare la ricerca e l’ubicazione della merce;

– ottimizzare la preparazione e l’indirizzamento della merce,

– eliminare il cartaceo;

– evitare continui spostamenti al collaboratore di andare avanti/indietro più volte dalle postazioni pc.

Lo strumento non genera nessun tipo di reportistica volta a monitorare produttività, tempi e attività del collaboratore. Non esiste alcun tipo di geolocalizzazione.

Il segnale acustico di cui è dotato lo strumento è lo scanner, quale indicatore che si è effettuata la lettura del codice a barre, attivo solo su richiesta del collaboratore. Non sono attive funzione di push-out ma solo di interrogazione da parte del collaboratore. Un segnale sonoro indica se c’è un ordine cliente in attesa, operazione che prima avveniva telefonicamente tra collaboratori delle vendita e della logistica.

L’azienda in data 16 aprile 2015 ha comunicato formalmente alle organizzazioni sindacali l’adozione dello strumento e le sue funzionalità, chiarendo espressamente che Gladiator non aveva, né avrebbe avuto mai in seguito funzioni di controllo. Dichiariamo inoltre di non avere in atto nessuna vertenza”.



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