2019, Bricocenter adieu?
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Da qualche tempo, in ambito internazionale, non è un mistero che si stia assistendo ad un graduale movimento che coinvolge le multinazionali del bricolage. Dalle dichiarazioni di Véronique Laury, CEO di Kingfisher, fatte nel 2015 e relative alla politica quinquennale chiamata “One Kingfisher” (semplificando un cliente-un prodotto), all’osservazione diretta degli scaffali di altre grandi insegne come Obi AG o Leroy Merlin, il movimento va in direzione di una sempre maggiore convergenza.
Convergenza, per quanto riguarda gli assortimenti ma, anche in termini di unificazione di brand? E’ quanto emerge dalle informazioni raccolte presso operatori italiani, rispetto al futuro della storica insegna Bricocenter. A quanto pare, la sua gloriosa storia, dovrebbe terminare nel 2019, a favore di un’unificazione sotto l’unica insegna Leroy Merlin che, a questo punto avrebbe le sue declinazioni nei formati, dal grande alla prossimità.
In pure stile Carrefour, che nel settembre 2014 ha avviato le declinazioni “Market” e, successivamente “Express” (parte di questi erano quelli che molti ricorderanno come Supermercati cittadini GS), sembrerebbe che anche anche Leroy Merlin voglia intraprendere un percorso analogo, considerando che, in tal modo si troverebbero sotto unico brand punti vendita da un minimo di 900 ad un massimo di 13.000 mq.
Contattata Leroy Merlin, questa non ha rilasciato dichiarazioni in merito all’argomento, sottolineando che, al momento, con i “cugini” di Bricocenter è in atto una sostanziale convergenza in fatto di supply chain e di assortimento.
Aggiungiamo che la stessa sorte sembrerebbe toccare anche alla spagnola Aki, insegna di prossimità, del Gruppo Adeo, con caratteristiche decisamente simili all’italiana Bricocenter.
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