Ricorso respinto, confermata la multa per Facile Ristrutturare
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Il TAR del Lazio ha respinto il ricorso presentato da Facile Ristrutturare, confermando la legittimità della sanzione imposta dall’AGCM. La sentenza pubblicata il 27 gennaio 2025.
Una decisione che rafforza la posizione dell’Autorità riguardo alle pratiche commerciali scorrette adottate dalle due società, Facile Ristrutturare S.p.A. e la sua società controllante, Renovars S.p.A che, ricordiamo, sono state oggetto di una sanzione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
Ricordiamo che risale al dicembre 2023 la multa complessiva di 4,5 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette e ingannevoli nel settore delle ristrutturazioni edilizie residenziali.
I motivi della multa: recensioni false e Iva
La decisione, da parte dell’AGCM, deriva dalla violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo, per la diffusione di informazioni ingannevoli e omesso controllo relativamente alla qualità dei servizi e ai costi reali delle ristrutturazioni.
Per quanto riguarda le informazioni ingannevoli il riferimento andava alla pubblicazione di recensioni false sulle piattaforme Trustpilot e Opinioni.it. operate da parte dei collaboratori dell’azienda, mentre per in relazione ai costi sono emerse pratiche poco trasparenti “esse avrebbero applicato un costo occulto ai consumatori in caso di acquisto di materiali di finitura per le ristrutturazioni incamerando la differenza tra l’aliquota Iva ordinaria e quella agevolata (sentenza del 21 gennaio 2025)”.
Le motivazioni della sentenza
Secondo il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio , Sezione Prima, che si è riunito in camera di consiglio lo scorso 4 dicembre 2024, “…gli elementi allegati dalle imprese per contestare il giudizio dell’Agcm non sono convincenti…Orbene, si tratta all’evidenza di argomenti deboli, fondamentalmente enunciati sforniti di riscontro, che quindi non sono in grado di infirmare l’accertamento dell’Agcm”.
Aggiunge la sentenza che: “Analogamente, appare evidente il mancato impiego della diligenza professionale richiesta dal codice del consumo nella diffusione di una pratica commerciale. Sul punto, invero, non può condividersi la lettura proposta dalle esponenti, secondo cui, sostanzialmente, la «delega» ad una piattaforma terza del compito di raccogliere le recensioni sul proprio operato esonererebbe in ogni caso da responsabilità il professionista.”
Anche la tesi delle due aziende secondo cui “…va osservato come le ricorrenti rappresentino di non aver applicato alcun costo occulto, atteso che il prezzo effettivamente sostenuto dal consumatore era a questi reso evidente sin dal principio, risultando irrilevanti le diverse modalità di calcolo intervenute per giungere a quell’importo”, non ha convinto il TAR.
“Difatti – prosegue la sentenza – la complessa procedura di sottoscrizione di differenti preventivi, intestati ora al professionista, ora al consumatore, è idonea a creare una situazione tale per cui a fronte della prospettazione di un vantaggio fiscale (Iva con aliquota agevolata al 10%) il cliente non ottiene alcun beneficio economico e non è posto nelle condizioni di comprenderne la ragione. A tal proposito, deve evidenziarsi come la contestazione mossa dall’Autorità censuri la condotta delle imprese finalizzate ad ingannare il consumatore il quale quindi non è in grado di operare una scelta consapevole ed informata”.
Il concordato
Facile Ristrutturare S.p.A. ha presentato nel giugno 2024 una domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo presso il Tribunale di Roma.
Il piano prevede 5 anni per far fronte ai debiti contratti con clienti e fornitori. Nel frattempo, è di poche ore fa la pubblicazione sui principali social – Instagram, Facebook – di un’avviso da parte dell’azienda ai propri clienti circa la situazione in essere e la presentazione della proposta concordataria.
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