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Osservatorio “Stile di Vita Sostenibile”. Ottava edizione

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Partito nel 2015 grazie alla partnership tra LifeGate e l’istituto di ricerca Eumetra MR, l’Osservatorio nazionale sullo Stile di Vita Sostenibile è divenuto uno studio permanente che ogni anno fotografa in modo dettagliato come si sta evolvendo l’approccio degli italiani alla sostenibilità e quali azioni virtuose mettono in pratica nella loro vita quotidiana.

Giunta alla quarta edizione, l’indagine è realizzata con il patrocinio della Commissione Europea, Ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia, comune di Milano, Assolombarda, ConfCommercio. Partner sono Best Western, Ricola, Unipol Gruppo, Vaillant e Lavazza.

Obiettivo quello di fornire una fotografia aggiornata dell’interesse e della percezione della sostenibilità da parte della popolazione italiana. Sono stati, quindi, analizzati: livello di conoscenza, atteggiamento, comportamenti di consumo, comportamenti d’acquisto e turismo sostenibile, con lo scopo di evidenziare le principali differenze rispetto agli anni precedenti. Il campione: 800 individui statisticamente rappresentativi della popolazione adulta italiana per genere, classe di età, educazione, titolo di studio, distribuzione geografica e condizione occupazionale. L’indagine è stata effettuata tramite la metodologia CATI (Computer Assisted Telephone Interview).

Cosa ci preoccupa di più

In un contesto in cui l’interesse alle tematiche relative alla sostenibilità è in continua crescita, la percentuale di italiani che ha piena coscienza del significato del termine e delle sue principali declinazioni è appena del 20%, mentre sono in crescita le persone che mostrano una conoscenza sufficiente della parola “sostenibilità” (42%). Il 38%, dato rimasto invariato dal 2017, manifesta invece ancora poca dimestichezza.

Per gli italiani tra i temi più familiari ci sono “sostenibilità ambientale” ed “energia sostenibile” per i quali, rispettivamente, il 32% e il 30% degli intervistati hanno dimostrato una conoscenza piena del loro significato. Rimangono più oscure la nozione di “azienda sostenibile” e di “moda sostenibile”, conosciute solo dal 14% degli intervistati.

Se passiamo alle macro tematiche relative alla sostenibilità ambientale, quella che suscita il maggior interesse riguarda il crescente inquinamento dovuto a plastiche e micro plastiche negli oceani. Il 92% degli italiani concorda sull’importanza della raccolta differenziata di questo materiale, che si accumula sempre più sul fondo dei mari.

Cresce anche la preoccupazione per l’inquinamento dell’aria nei grandi centri urbani (90%) e per i danni alla salute provocati dai pesticidi usati in agricoltura (90%). Notevole anche l’interesse relativo alla politica energetica italiana e dell’Unione Europea (83%), secondo la quale, entro il 2025, si prevede la chiusura di tutte le centrali a carbone nel vecchio continente e maggiori investimenti sulle energie rinnovabili.

In crescita il sostegno alle fonti rinnovabili

 L’Osservatorio evidenzia come il 56% del campione ritenga la sostenibilità un concetto realmente importante, mentre si riduce la percentuale di chi reputa l’argomento una “moda” (38% vs 47% del 2017). Sono, infatti, quasi 38 i milioni di italiani appassionati o interessati al tema, quasi 10 milioni in più rispetto alla precedente edizione.

Tra questi, quelli che mostrano il maggior interesse per il tema hanno un’età tra i 18 e i 34 anni, sono diplomati o laureati, studenti, impiegati o docenti. In grande crescita (41% rispetto al 30% della scorsa edizione) gli italiani che si dichiarano “interessati” al tema. In questo caso la percentuale è composta per la maggior parte da uomini adulti, di età compresa tra i 35 e i 54 anni.

Diminuisce sensibilmente, invece, la percentuale della popolazione poco o per nulla coinvolta dai temi legati alla sostenibilità (26% rispetto al 41% del 2017). Il campione rivela la presenza di un maggior numero di persone anziane (over 65 anni), con un titolo di studio basso o senza titolo di studio, soprattutto casalinghe e abitanti i centri medi.

Gli italiani hanno idee sempre più chiare su quali siano gli aspetti dell’argomento che meritano maggior attenzione. L’investimento in energie rinnovabili è il tema su cui si riscontrano maggiori consensi (96%), dato in costante crescita negli ultimi due anni. Proprio le fonti rinnovabili sono riconosciute dalla quasi totalità del campione (95%) come volano per il rilancio dell’economia, strategie energetiche che possono innovare e rendere il nostro Paese sempre più autonomo dal petrolio. In crescita anche chi riconosce l’importanza dei mezzi pubblici (96%), che, se potenziati, permetterebbero di ridurre l’utilizzo delle auto. Il campione esaminato risulta essere disposto a limitare la circolazione automobilistica per passare all’uso di bici, autobus e treni. Infatti lo sviluppo di piste ciclabili nei centri urbani, sebbene in leggera flessione rispetto al dato 2017, è ritenuto un aspetto prioritario dalla maggioranza della popolazione (64%) per creare città sempre più sostenibili.

La sostenibilità tra le mura di casa

Cresce il numero di italiani che pratica la sostenibilità tra le mura domestiche, passati dal 62% dell’edizione 2017 all’81% nel 2018.

In particolare, cresce l’impegno nella raccolta differenziata, praticata dal 92% degli intervistati, mentre l’uso di elettrodomestici a basso consumo energetico (70%) si attesta tra le principali abitudini degli italiani. Il 19% del campione attua comportamenti sostenibili legati alla mobilità e allo svago, il 33% degli italiani, infatti, evita di utilizzare l’auto a favore di mezzi pubblici o tipologie di trasporti meno inquinanti. Tra i comportamenti percepiti come maggiormente vantaggiosi per l’ambiente, si posiziona al primo posto l’uso di auto ibride o elettriche (38%), seguito dall’utilizzo della bici in sostituzione all’automobile tradizionale (36%) e dall’uso dell’energia rinnovabile per la propria abitazione (17%). Inoltre il 35% dichiara di consumare alimenti a km zero, gruppo a cui si aggiunge un 19% di popolazione che predilige gli alimenti biologici.

I comportamenti legati alla moda e allo svago mostrano un trend positivo: si attestano all’11%, quasi il doppio rispetto al 2017, i dati relativi alla popolazione che veste indumenti provenienti da materiali naturali e/o sostenibili e a coloro che utilizzano cosmetici naturali. Infine, aumenta la propensione a organizzare vacanze sostenibili o a basso impatto ambientale: il 5% della popolazione preferisce una vacanza di questo tipo a una tradizionale.

Cresce la spesa sostenibile

Diversi i motivi che spingono gli italiani a fare scelte sostenibili, anche spendendo di più. Una motivazione è la preoccupazione per l’ambiente e la salute del pianeta, che spinge l’86% degli italiani a effettuare comportamenti di acquisto sostenibili. Altra motivazione è quella connessa all’idea di benessere. Come rivela l’indagine, l’84% della popolazione adotta questo genere di comportamenti in quanto ritenuti più salutari. Anche a livello aziendale, il 90% del campione lega l’idea di sostenibilità al benessere dei lavoratori, più che alla stabilità economico/finanziaria dell’impresa.

Considerando le mura domestiche e gli investimenti sostenibili che gli italiani sono propensi a mettere in atto per la propria casa, il 73% è disposto a pagare di più per l’illuminazione a LED, il 68% per acquistare elettrodomestici a basso consumo, mentre il 31% per l’acquisto di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.

Nel settore alimentare cresce la percentuale di popolazione che predilige prodotti a km zero (64%) e prodotti da agricoltura biologica (52%).

Infine, aumenta il numero di italiani disposti ad affrontare una spesa maggiore per prodotti sostenibili, sia legati alla cura della persona (23%) che allo svago. Oltre a una maggiore propensione all’acquisto di auto ibride o elettriche (22%), cresce la percentuale di popolazione disposta a sopportare costi maggiori per abbigliamento e attrezzatura tecnica che permettono di effettuare attività di svago all’aria aperta. Fare trekking e praticare attività fisica sono ritenute di primaria importanza per il benessere fisico per il 71% degli italiani.

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