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Il mercato dell’edilizia e l’escalation dei prezzi

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edilizia e caro prezzi

È di tutta evidenza che lo scenario economico attuale vede il positivo apporto della ripresa economica, anche in termini di PIL, al settore dell’edilizia e delle costruzioni. Il comparto ha potuto beneficiare di una ripresa molto consistente, contribuendo in modo determinante a riportare il PIL nazionale a valori vicini, ma non ancora prossimi, a quelli del periodo pre-covid.

Tuttavia, in questo scenario, il forte aumento dei prezzi dei materiali, certificato di recente dal MIMS, il Ministero per la mobilità sostenibile (ex Infrastrutture), evidenzia una debolezza della nostra economia e in particolare di quella legata alle materie prime e ai prodotti per l’edilizia e le costruzioni.

I valori certificati dal MIMS sono eclatanti e vedono crescite record già nel III° trimestre 2021 per alcune tipologie di prodotti, come il legname per infissi (+78,7%), i mattoni in laterizio pieni comuni (+34,0%), le membrane impermeabilizzanti bituminose (+34,0%), gli infissi in alluminio (+32,9%), i mattoni in laterizio forati (+30,7%), il bitume (+25,4%), la rubinetteria (+23,5%), le tegole in laterizio (+20,4%), per restare solo agli incrementi superiori al 20%.

L’effetto penalizzante di questi aumenti, relativi comunque ai valori certificati dal MIMS per il III° trimestre 2021 (ai quali andranno aggiunti gli ulteriori aumenti registrati negli ultimi sei mesi, con crescite esponenziali ad esempio per l’acciaio e per il legno), è già presente nel mercato, con imprese che non riescono a rispettare i preventivi fatti un anno fa con prezzi completamente diversi e sta portando alla revisione dei preventivi stessi e in alcuni casi, non così rari, ad una rinuncia e cancellazione del contratto, a causa dei costi insostenibili che metterebbero le aziende fuori mercato.

È una situazione che il Governo sta cercando di risolvere, ma che si diffonde in tutta la filiera, che nel 2021 aveva vissuto un anno eccezionale e, nonostante queste criticità, si appresta a vivere un anno altrettanto positivo quest’anno, con alcune incognite, prima fra tutte la destabilizzazione mondiale dei mercati e una certa riduzione dell’effetto positivo innescato dalla dinamica ascendente del ritorno alla crescita mondiale post-pandemia.

I prossimi mesi saranno strategici per comprendere quanto il settore potrà effettivamente contare su uno scenario di maggiore stabilità rispetto a quello attuale e anche per capire cosa potrà accadere in futuro, rispetto alle evoluzioni dei bonus ordinari, del superbonus e degli altri strumenti straordinari oggi messi in campo e che stanno sostenendo in modo fondamentale l’economia dell’edilizia e delle costruzioni.

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