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Zanutta: “Per il 2021 mi aspetto una crescita a doppia cifra”

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I risultati 2020, la pandemia e le aspettative per il 2021. Nell’intervista a Vincenzo Zanutta, ad dell’omonima azienda, non mancano le riflessioni sul rincaro delle materie prime. Una “bolla che rischia di provocare un forte rincaro dei prezzi delle abitazioni”.

A inizio giugno Zanutta, gruppo udinese che opera nel settore casa, ha aperto la sua trentesima filiale a Milano, il Centro Edile in zona Greco-Pirelli, proseguendo nel progetto di espansione nel Nord Italia. Un’espansione avviata poco più di un anno fa con l’acquisizione dei punti vendita Internmake di Corsico (Mi), Brugherio (MB), Filago (Bg) e Orbassano (To), dove Zanutta ha posto le basi per la distribuzione di sistemi costruttivi a secco (cartongesso, pannelli, rivestimenti e isolanti).

Un’operazione che ha come obiettivo quello di spostare il baricentro delle attività commerciali dell’azienda in un’area particolarmente ricca di opportunità come quella rappresentata dall’hinterland milanese, come spiega l’amministratore delegato Vincenzo Zanutta. “Siamo interessati a coprire tutto il Nord Italia. Valutiamo situazioni che riteniamo interessanti in base a caratteristiche come visibillità, avviamento, spazi commerciali, finalizzate ad acquisire spazi o aziende – è il caso del Centro Edile di Greco – che rispettino i nostri piani di investimento. Oltre a guardare al lato avviamento commerciale – per noi sicuramente il principale – teniamo conto di molti altri aspetti, in modo da poter entrare in un’azienda e ricalibrarla secondo lo stile Zanutta. Siamo arrivati al Centro Edile di Greco per passaparola e, in un paio di incontri, abbiamo chiuso l’acquisizione con il precedente proprietario che aveva capito, che per rimanere sulla piazza milanese avrebbe dovuto fare una serie di investimenti. Ha trovato quindi in Zanutta un partner ideale ed è rimasto nella struttura come responsabile della filiale, mentre noi abbiamo debuttato nel mercato di Milano. Per ora continuiamo con l’edilizia, a seguire vedremo come integrare la sala mostra e la termoidraulica”.

Un’operazione strategica

Quella di Greco-Pirelli può essere definita un’acquisizione complementare a quelle effettuate precedentemente in Lombardia, per rispondere a una richiesta generata da un’area come quella milanese in costante espansione demografica. “Da questa nuova operazione per ora ci ripromettiamo di non perdere il 20% del fatturato nei primo semestre, come spesso succede nel caso di acquisizioni. In seguito, quando metteremo in atto gli investimenti e inizieremo a fare la corretta formazione del personale, contiamo che questa filiale generi un fatturato che si aggiri intorno ai 5 milioni di euro”. Al momento non sono previste altre acquisizioni, anche se Vincenzo Zanutta accenna a 4 o 5 trattative in corso, ma senza ancora nulla di concreto.

La multicanalità ha preso sempre più piede anche nel comparto edilizio, accelerando un trend che già esisteva. Una tendenza sulla quale anche il gruppo Zanutta sta investendo. “La multicanalità sta prendendo piede anche nel mondo dell’edilizia, e in particolare dell’edilizia cosiddetta “leggera” che riguarda termoidraulica e ferramenta, dove la percentuale sta raggiungendo il 30%, più o meno come gli altri comparti merceologici. Funziona meno invece in quel tipo di edilizia che sposta mezzi e strutture più pesanti e d’impatto. Come Zanutta stiamo rifacendo il sito di eCommerce cercando di investire per rimanere in un mercato diverso dal tradizionale con investimenti e strutture proprie”.  

Il 2021, anno della ripartenza

Il gruppo ha chiuso il bilancio 2020 con una crescita di circa l’11% rispetto al 2019 e con 131 milioni di euro di fatturato. “Il 2020 è stato un anno difficile a livello mentale cambiando all’improvviso il modo di ragionare e di lavorare. Nonostante ciò, tuttavia, la nostra azienda è cresciuta fatturando 131 milioni di euro e migliorando il margine. Abbiamo proseguito quindi in linea con il percorso iniziato qualche anno fa. Per ciò che riguarda il 2021 ci aspettiamo in generale che l’edilizia riesca a recuperare Pil e crescita con ricadute importanti anche sulle rivendite. Se questo – come spero – dovesse verificarsi, mi aspetto per Zanutta una crescita a doppia cifra”.

Un 2021 improntato a una “nuova normalità”, che in qualche modo impatterà anche su un gruppo strutturato e consolidato come Zanutta. “Cercheremo di muoverci meno e utilizzare di più quelle possibilità date dalla tecnologia, come le videochiamate o le conferenze virtuali. Non trascuriamo però la ripresa di quei contatti umani e personali con i dipendenti, i fornitori, i clienti, le filiali, così trascurati in questo anno di pandemia. Mi auguro che la nuova normalità verrà migliorata in alcuni aspetti, ma che l’umanità torni quella del periodo pre-Covid”.

La leva dei bonus fiscali

L’anno in corso significa anche bonus fiscali, importanti per una ripartenza dei comparti che fanno riferimento alla fornitura di materiali edili, alla termoidraulica, alla ferramenta, alle finiture per la casa.  “Sì, si sente “aria di ripresa” grazie anche ai bonus fiscali. In questo caso ritengo tuttavia che al momento non abbiano ancora espresso tutta la loro potenzialità perché c’è troppa burocrazia. La ripresa è trainata però da opere pubbliche e da investimenti concentrati sulla casa”.  

L’azienda, votata da sempre all’innovazione e alla ricerca nel campo dell’edilizia, alla scelta e alla selezione dei migliori brand per le soluzioni casa, deve fare i conti con le sfide che arrivano dal mercato. E tra queste c’è sicuramente quella dovuta alla crisi riguardante le materie prime e all’impatto che avrà sui costi.

“Si tratta di un problema impattante. Ci sono materiali come il ferro, il rame, il legno, le materie plastiche e gli isolanti, che stanno subendo rincari esponenziali. Tutti i settori della casa o direttamente come il ferro o il legno, o indirettamente come i macchinari. Questo comporterà poco nel breve periodo, ma se la bolla speculativa proseguirà oltre un anno rischiamo che i rincari vengano trasferiti sull’utente finale e sulla casa finita con un prezzo che potrebbe crescere anche del 50%. Andrebbe sottolineato che commercianti, produttori, imprese non centrano con questi rincari. Mi auguro che il mercato venga calmierato in breve tempo; se questo non dovesse avvenire potrebbe esserci un forte rincaro nei prezzi finali delle abitazioni”.

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