Multipoint sempre più multi

La crescita dei punti vendita dei multipoint nella distribuzione edile evidenzia una dinamica legata alla ricerca di economie di scala oggi necessarie per aumentare la competitività.

Il settore della distribuzione di materiali edili è in forte evoluzione. Gli anni post-covid – nei quali gli incentivi fiscali di carattere straordinario legati al superbonus 110%, prima, e al Pnrr, poi – hanno spinto il settore ad una velocizzazione di alcune tendenze che, peraltro, erano già in atto negli anni precedenti, anche se in misura contenuta.

La crescita del mercato delle costruzioni dal 2021 in poi, con l’incremento del valore degli investimenti dai 130 miliardi del 2019 agli oltre 240 miliardi annui del triennio 2024-2026, ha di fatto beneficiato tutte le categorie imprenditoriali e i settori produttivi, compreso il mondo della distribuzione dei materiali.

L’effetto dirompente di questa forte crescita è stata certamente un’importante crescita dei fatturati delle imprese, ma nel campo dello sviluppo delle strategie imprenditoriali si sono registrate molte innovazioni, soprattutto in ambito quantitativo, oltre che qualitativo, nella gestione dei mercati territoriali.

Alla crescita del mercato si è infatti affiancata una progressiva crescita dei punti vendita dei principali rivenditori, al punto che i primi 20 multipoint per dimensione del fatturato oggi sommano 353 punti vendita, quindi con una media di 18 punti vendita per insegna, anche se la variabilità tra le diverse insegne è molto elevata, infatti si va da un minimo di 3 punti vendita ad un massimo di 76.

Ma la strategia di crescita dimensionale la si vede anche nei gruppi e consorzi, che stanno anch’essi crescendo in numero di soci e affiliati, in quanto oggi per restare competitivi nel mercato è necessario impostare economie di scala che consentano di ottimizzare i processi e organizzare al meglio le attività, fattori che in imprese di minore dimensione risultano sempre difficile applicazione in base proprio alla dimensione e alla capacità innovativa che un’azienda di medio piccole dimensioni è in grado di attivare.

L’andamento del fatturato 2019–2024

Analizzando le prime 20 insegne multipoint per dimensione di fatturato (sono state considerate quelle con bilanci disponibili presso gli elenchi camerali alla data del 31/10/2025) emerge in primo luogo la forte crescita del fatturato complessivo, nel quinquennio 2019-2024, che mostra complessivamente un incremento medio del +84,7%, con una elevata variabilità che spazia dal +30,4% di Centroedile Milano al +156,7% di Zanutta.

Ovviamente la lettura delle crescite di fatturato va anche letta in congiunzione con la progressiva espansione delle reti di vendita, avvenuta in pratica esclusivamente per fusioni e soprattutto acquisizioni, con la forte crescita soprattutto delle realtà dimensionalmente più rilevanti.

Per dimensione di fatturato l’insegna multipoint con il valore più elevato è Zanutta, che nel 2024 ha superato i 300 milioni di euro, con 302 milioni, seguita da Eternoo con 216 e Orsolini con 156. Per numero di punti vendita al primo posto invece si posiziona Eternoo con 76, seguita da Zanutta con 57 e Orsolini con 30.

Ma al di là dei primi posti in classifica per giro d’affari e numeri di punti vendita, è interessante notare la dinamica di lungo periodo della crescita dimensionale, con Zanutta al primo posto con un +156,7% di fatturato tra il 2019 e il 2024, seguita da Caem Group con un +131,1% e da Eternoo con un +117,9%.

Nel breve periodo, nella dinamica congiunturale 2023-2024, invece solo 6 insegne su 20 mostrano un’ulteriore crescita, con Boscolo Bielo a dominare la scena, con un +21,9%, seguito da Zanutta con un +7,2% e da Invernizzi con un +4,9%. Buone anche le crescite di Eternoo, +3,8%, Vida con +2,9% e, anche se più contenuta, di Edilklima Group con un +1,6%. La media di crescita delle sei insegne in positivo è del +6,1%, mentre per le altre quattordici insegne la flessione media nel 2024 è stata del -6,7%. La media complessiva nell’andamento delle venti insegne multipoint analizzate è del -2,0%, dunque una flessione tutto sommato contenuta.

Punti vendita e fatturato medio

Altro elemento di estremo interesse è l’analisi della dimensione aziendale dei multipoint in relazione alla dimensione del giro d’affari rapportato al numero dei punti vendita. Mediamente le venti insegne analizzate mostrano un fatturato di 4,5 milioni per punto vendita, ma anche in questo caso con una forte variabilità, che spazia dai 2,7 milioni del Centroedile Milano ai 12 di Invernizzi.

Dunque modelli diversi, alcuni basati su una forte presenza locale e sulla capillarità, con punti vendita adatti al territorio servito, e altri invece più concentrati come aree di mercato e più orientati ad una presenza spesso accoppiata tra punto vendita e show room, oppure con presenza di sole show room in aree strategiche, ma con sistemi logistici e di consegna di materiali in grado di servire i propri clienti nell’arco delle 24 ore.

Redditività dei principali multipoint

Un ulteriore elemento di riflessione è la capacità competitiva delle diverse insegne multipoint, che può essere letta anche attraverso la lente della redditività. Da questo punto di vista, tenendo sempre come barra di riferimento il giro d’affari, e dunque la dimensione, non vi è una diretta corrispondenza tra dimensione del fatturato e redditività, un elemento che va messo in relazione soprattutto con i diversi modelli di offerta.

In linea generale pesando gli utili in rapporto al fatturato, la media complessiva porta un valore che nel 2019 era pari al 4,1% al 6,2% del 2024, con una forte incidenza nel 2023, anno certamente molto positivo e che ha fatto mettere molto “fieno in cascina” alle aziende, con il 14,8%.

Nel 2024 il cambiamento di mercato si è riflesso in un ritorno medio a valori ottimi se pur più contenuti, con otto insegne su venti con un valore più alto della media. In termini percentuali, la migliore redditività, certamente legata anche alla tipologia di mercato e ai servizi offerti in ambito lagunare, è quella di Boscolo Bielo, con un valore superiore al 19% di utili sul fatturato, seguito da Foresti con il 14,5%, da Cammi Group con il 13,7% e da Sined con il 12,8%.

In termini assoluti va invece segnalata l’ottima performance di Eternoo, con il 9,3% di utili in rapporto ad un fatturato di oltre 216 milioni di euro, che in valori assoluti sono pari a 20 milioni di euro. Ottimo anche il valore di Cammi Group, superiore a 14 milioni e di Foresti, a oltre 8 milioni.

Ma va anche segnalato che, nonostante la percentuale bassa, il livello di utili di Zanutta, superiori a 8 milioni, sono comunque un valore che evidenzia la possibilità, per questa e per le altre imprese più performanti in termini di redditività assoluta, di impostare politiche di sviluppo e strategie che sulla dimensione aziendale e sull’aumento della presenza territoriale, attraverso i punti vendita, consentono anche di ottimizzare e migliorare i processi mediante sistemi di gestione che solide e strutturate organizzazioni possono mettere in campo, rispetto a quelle di imprese di medio piccola dimensione.

Il riferimento è alla maggior parte delle imprese di distribuzione di materiali edili il cui fatturato medio, per le sole società di capitali, si aggira intorno a 1,7 milioni di euro. La taglia media dei multipoint è almeno tre volte la loro, e la dimensione assieme all’organizzazione e al sistema finanziario alle spalle è anche il segreto del successo di queste reti di vendita. La strada imboccata da queste insegne è l’unica strada oggi percorribile per dotare il nostro sistema commerciale di una rete efficiente ed efficace per supportare la filiera delle costruzioni.

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