CasaDoxa 2020: gli italiani pronti ad investire sulla casa
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BVA Doxa ha presentato CasaDoxa 2020, l’ultima edizione dell’Osservatorio nazionale sugli italiani e la casa, che propone uno sguardo a 360 gradi sui cambiamenti in atto nella società e nelle case degli italiani.
Dopo i mesi di lockdown, gli italiani sono pronti ad investire sulla casa, che si trasforma nel vero motore della ripresa. Se da un lato c’è chi è pronto a rinnovare i propri spazi quotidiani, dall’altro c’è chi vuole cambiare casa, magari puntando su edifici più moderni e sostenibili. È questo il ritratto degli italiani emerso da CasaDoxa 2020, l’ultima edizione dell’Osservatorio nazionale sugli italiani e la casa di BVA Doxa relativamente ai principali cambiamenti in atto nella società e nelle case degli italiani.
Le rilevazioni fanno riferimento al primo semestre del 2020 e hanno coinvolto
7.000 famiglie italiane per un totale di oltre 10.000 interviste su tematiche ad hoc. L’indagine è l’edizione 2020 di un Osservatorio nato alla fine del 2017 che si propone come un hub di snodo e di raccordo tra la domanda – composta dalle abitudini, dai comportamenti e dai desideri degli italiani nei confronti della casa – e
l’offerta, ovvero il mercato costituito da tutti gli operatori che insistono sul mondo della casa e che spaziano dalle banche, il real estate, il mondo delle costruzioni, l’arredamento fino a tecnologia, fitness, entertainment, food, logistica e assicurazioni.
Tre su cinque pronti a fare interventi o addirittura all’acquisto
Come rivela l’edizione 2020 di CasaDoxa, gli italiani sono pronti all’azione e hanno voglia di investire sulla loro casa. Il 58% delle famiglie italiane, infatti, si dichiara pronto ad agire sulla casa. In che modo? Il 46% sta già facendo o ha in mente di fare interventi sulla propria abitazione, mentre il 12% vorrebbe addirittura cambiare casa perché l’esperienza del lockdown ha evidenziato alcune inadeguatezze di quella in cui si abita attualmente.
Chi afferma di voler fare interventi migliorativi, però, raramente intende limitarsi a farne solo uno. Più frequentemente, infatti, ne realizzeranno due o anche più. Quindi, ad esempio, chi sta ripensando agli arredi (il 22%) sta anche pensando a migliorare l’organizzazione degli spazi (20%) o a ristrutturare una o più stanze (17%), magari migliorando allo stesso tempo le dotazioni tecnologiche (16%) o puntando sull’efficientamento energetico (11%). Inoltre, a essere oggetto di possibili cambiamenti sono tutti gli ambienti della casa: quasi la metà di chi farà interventi migliorativi ha intenzione di concentrarsi sulle zone living, pranzo e soggiorno e sui bagni, mentre la cucina e le camere da letto sono una priorità per 4 italiani pronti a fare interventi migliorativi su 10. Solo il 12%, infine, intende rinnovare il terrazzo o il balcone.
Ricerca della nuova casa: dopo il lockdown boom del 71%
La quota di quanti erano intenzionati a cambiare casa nei successivi 12 mesi nelle precedenti edizioni di CasaDoxa, sia nel 2018 che nel 2019, era sempre ferma al 7%. A giugno 2020, invece, dopo 100 giorni di lockdown e nonostante il timore di una crisi economica alle porte, il 12% delle famiglie dichiara di voler cambiare casa, facendo registrare un notevole aumento (+71%) rispetto agli scorsi anni. Tra chi vuole cambiare casa, 7 su 10 sono orientati all’acquisto, mentre cresce rispetto al passato la percentuale di quanti propendono per l’affitto (30%).
Un altro fattore che emerge dalla ricerca è la volontà sempre più marcata di andare a vivere in case nuove o riqualificate, moderne e al passo con i tempi, a fronte, tuttavia, di un’offerta di abitazioni ancora molto datata, con oltre il 70% delle case che hanno più di 30 anni. Si tratta di un trend in continua crescita: se nel 2018 solo il 39% degli italiani pronti a cercare una nuova casa puntava ad abitazioni nuove o riqualificate, nel 2019 si è saliti al 53%, per arrivare poi a quota 61% nel 2020.
Attenzione per le agevolazioni “green”: il 36% propenso a richiedere l’Ecobonus
Il nuovo che avanza, però, non è da rintracciarsi solo nella ricerca di edifici moderni, ma anche nel forte interessamento mostrato dalle famiglie italiane nei confronti delle nuove misure fiscali a favore delle riqualificazioni dell’esistente. A giugno 2020 l’80% degli italiani (+19% rispetto a marzo) dichiara di conoscere l’Ecobonus – detrazione fiscale promossa dal Governo e riconosciuta per i lavori di risparmio energetico effettuati sia su edifici singoli sia nei condomini – e il 36% (+9% rispetto a tre mesi fa) sarebbe propenso, almeno nelle intenzioni, ad utilizzare questo bonus.
«Nel corso dei primi mesi di quest’anno molti cambiamenti già in atto sono diventati irreversibili e il lockdown ha agito in qualità di fortissimo acceleratore – ha commentato Paola Caniglia, Head of Retail e ideatrice di CasaDoxa -. Già con le precedenti edizioni di CasaDoxa avevamo smentito una percezione molto diffusa e cioè che le case durante la giornata fossero pressoché vuote, e parlavamo perciò di case a ciclo continuo. Tuttavia, eravamo abituati ad una fruizione “separata” della casa, perché allo scorrere delle lancette dell’orologio si alternavano diverse persone e non c’era quasi mai una compresenza dei diversi componenti della famiglia, se non a cena e alla sera. Dal lockdown non è più così: la casa è diventata sincrona e simultanea per tutta la famiglia. Siamo dunque in presenza di una nuova alfabetizzazione della vita in casa, che ci costringe ad affrontare una riorganizzazione radicale che è mentale e relazionale ancor prima che fisica. In definitiva, il mondo ci è letteralmente entrato in casa».
«Il cambiamento più importante che abbiamo registrato è un generale cambio di prospettiva, che ancora una volta accelera un trend già in corso negli ultimi anni: le caratteristiche della casa o dell’appartamento, le caratteristiche dell’edificio e la zona/il quartiere in cui la casa è inserita sono sullo stesso piano, diventano ugualmente importanti – prosegue Andrea Tozzi Senior Manager di BVA Doxa e Project Leader di CasaDoxa -. La casa è sempre più vissuta e, di conseguenza, cresce la necessità di avere più spazio. L’edificio diventa sempre più un’estensione della casa, fino a quasi diventare una Super Casa. Assumono una forte rilevanza anche la presenza di servizi condominiali e delle possibili amenities legate all’edificio, elementi che per molti non sono più un nice to have, ma decisivi nella scelta della casa. Più in dettaglio, abbiamo alcuni driver di scelta “classici” che rimangono rilevanti (luminosità, piano dell’appartamento, presenza di garage ecc.), mentre altri risalgono il ranking delle priorità, e sono quelli legati al comfort e alla qualità della vita nella casa, l’attenzione alla salubrità e al benessere di chi abita e la presenza del contesto in cui la casa è inserita».
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