In calo la domanda di serramenti
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Oltre agli investimenti delle imprese anche gli intereventi pubblici possono migliorare o peggiorare le condizioni economiche e ciò vale anche per il mercato degli involucri edilizi che va di pari passo con quello delle costruzioni.
Secondo l’ultimo rapporto di Unicmi (Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei serramenti), il 2024 si è concluso con un leggero calo della domanda nel settore dei serramenti e delle facciate continue, segnando un -1,3% rispetto all’anno precedente.
Le previsioni per il biennio successivo confermano la tendenza negativa, con un’ulteriore contrazione pari a -1,6% nel 2025 e -1,7% nel 2026.
Buona parte delle contrazioni dipendono dalla rimodulazione degli incentivi fiscali (Ecobonus e Bonus Casa), tuttavia, anche con le riduzioni apportate gli incentivi fiscali per la sostituzione degli infissi hanno generato nel 2024 una domanda di serramenti di oltre 2,8 miliardi di euro soprattutto per quelli in PVC (65% del totale).
Il comparto residenziale rimane trainante
Diversa la situazione per le facciate continue, che dopo aver raggiunto gli 880 milioni di euro nel 2024, si prevede un ulteriore incremento a 922 milioni nel 2025 e 963 milioni nel 2026.
La crescita è trainata dalle nuove costruzioni nel terziario avanzato, che richiedono soluzioni architettoniche sempre più innovative. Rispetto ai serramenti, le finestre in alluminio-acciaio costituiscono la quota più rilevante con il 35% del totale, seguite dalle finestre in PVC (15,4%) e dalle facciate (12,2%). Le facciate ventilate e le persiane rappresentano rispettivamente il 7,1% e l’11,6% del mercato.
Nel 2024 il comparto residenziale rimane centrale, rappresentando complessivamente il 55,3% delle vendite e con il 38,6% che è generato dal residenziale rimpiazzo e il 16,7% dal nuovo. Il rimpiazzo, considerando anche i comparti terziario e commerciale, rappresenta circa il 52% delle vendite totali. Dall’analisi dei clienti serviti si evidenzia come i principali acquirenti siano i privati (36,6%), seguiti dalla grande impresa (24,1%), dai canali showroom (16,7%), dalla piccola impresa (14,8%) e dalla pubblica amministrazione (7,8%)
Se è vero che i dato potrebbero spingere al pessimismo, puntando sull’innovazione è possibile conquistare nuove fette di mercato. Con il Pnrr sono previste misure di sostegno per chi intende investire nell’efficienza energetica e anche le piccole e medie imprese possono contribuire al rinnovo del patrimonio edilizio.
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