L’Associazione Fornitori Mercatone Uno A.S. risponde ai Commissari
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Mentre il procuratore aggiunto di Milano Riccardo Targetti e il pm Roberto Fontana hanno dato il vaia alle indagini per l’ipotesi di bancarotta fraudolenta (per ora senza indagati), sul fallimento di Shernon, a seguito della lettera inviata dai Commissari Straordinari di Mercatone Uno a Il Sole 24 Ore e interamente pubblicata dal quotidiano domenica 2 giugno, l’Associazione Fornitori Mercatone Uno A.S. dichiara quanto segue:
“Abbiamo letto, con sorpresa, le precisazioni dei commissari pubblicate da Il Sole 24 Ore del 2 giugno 2019. Con sorpresa perché leggere che “non corrisponde al vero la notizia del pagamento di qualsiasi compenso … per l’attività svolta …” vuol dire in sostanza sconfessare se stessi. Infatti nella Relazione Finale nell’allegato 4, i commissari riportano, a loro firma, per ogni società nello stato passivo la voce “compensi commissari” nella colonna prededuzione.
Unica precisazione è che non hanno effettuato la somma, che qui riportiamo per facilità di lettura. Aggiungere altre parole all’argomento ci sembra sola speculazione. E ancora più che sorpresi, siamo amareggiati nel leggere che notizie sulla gestione di Mercatone Uno possono ledere la dignità, l’onorabilità e la professionalità delle persone coinvolte.
Siamo imprenditori e sappiamo che ancora prima delle notizie a ledere la dignità, onorabilità e professionalità sono i fatti. Come il fatto di aver consegnato ad un soggetto come Shernon Holdiing con un capitale sociale di 1 milione di Euro, una rete distributiva che perdeva nella gestione commissariale 5,5 milioni di euro al mese (265 milioni di euro complessivamente nella gestione commissariale). Non occorre essere esperti per comprendere che dopo il primo mese di gestione Shernon, era già in default. Ma se anche tale argomentazione fosse di difficile comprensione, basta ricordare alle persone coinvolte che nel giugno e luglio 2018 i nostri associati rimarcarono il fatto sia al Tribunale di Bologna che al MISE.
E, come informa l’ex ministro Carlo Calenda, senza aver posto in essere alcun controllo, per lo meno per fermare con tempo l’ulteriore voragine che ha generato altri 90 milioni di euro di buco; forse con il pensiero che tanto a pagare saranno i fornitori. Ma chi era preposto ad effettuare i controlli se non i Commissari? che avevano posto in essere tale cessione, e come sempre informa Calenda, era noto che il soggetto acquirente era ben poco solido (qui bisogna capire perché invece la Relazione dei Commissari del 19 ottobre 2018 recita il contrario: … la scelta di Shernon è motivata con le seguenti testuali parole … al fine di massimizzare le finalità della procedura ….).
Se stiamo parlando della dignità e professionalità delle persone coinvolte, ovvero oltre i 2000 dipendenti diretti e 10.000 dipendenti dell’indotto, pensiamo che tutte le notizie utili, anche se errate negli arrotondamenti, possano essere utili per stabilire cosa effettivamente sia successo nei tre anni di gestione commissariale sfociata nella disastrosa cessione a Shernon.”
Nel frattempo i dipendenti di Mercatone Uno stanno pensando di organizzare una manifestazione direttamente al Tribunale di Bologna per sollecitarne l’azione il prima possibile.
I compensi dei Commissari
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