Imprese artigiane, giardinieri in aumento
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Se complessivamente per il mondo dell’artigianato non è un buon momento, per alcune specifiche categorie, al contrario, le tendenze sono positive. E’ il quadro tracciato da Unioncamere e InfoCamere sull’evoluzione dei mestieri artigiani negli ultimi 5 anni.
Il settore conta oltre 1,3 milioni di imprese e nel quinquennio 2013 – 2018 ne ha perse quasi 100.000. Ma alcuni “mestieri” crescono, raggiungendo anche numeri consistenti.
Aumentano le imprese di pulizia e quelle che si occupano di tatuaggi e piercing. Crescono i giardinieri (+ 3.554) e le agenzie per il disbrigo delle pratiche. Aumentano anche le imprese che confezionano accessori d’abbigliamento o le sartorie su misura, così come i designer, di moda e per il settore industriale. Si riducono invece le imprese di costruzioni e quelle che si occupano di ristrutturazione (-24 000 muratori), i “padroncini” addetti ai trasporti su strada, gli elettricisti, i falegnami e i meccanici.
In termini percentuali, ad aumentare di più tra settembre 2013 e settembre 2018 sono i servizi di pulizia (45%), le imprese artigiane di giardinieri (+27%) o quelle che si occupano della riparazione e manutenzione dei macchinari (+16%). A due cifre anche la crescita delle attività di confezione di vestiti da sposa o da cerimonia e le sartorie su misura (+11%). Tassisti, panettieri e parrucchieri/estetisti registrano incrementi meno elevati, compresi tra il +3,1 e il +1,4%.
Negli ultimi cinque anni, le maggiori sofferenze nel mondo artigiano hanno riguardato invece le imprese di costruzione, quelle di trasporto e le attività di falegnameria (-20% in tutti i casi). Le lavanderie si riducono del 17%, i piastrellisti del 15%, gli imbianchini del 14%, i fabbri del 13%. Anche le attività che realizzano lavori di meccanica generale, come la tornitura o fresatura, lasciano sul campo l’11% delle imprese.
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