Eisenwarenmesse – IHF e la voglia di una produzione europea
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Dopo oltre quattro anni a Colonia si è svolta l’ EISENWARENMESSE – INTERNATIONAL HARDWARE FAIR che ha visto la partecipazione di circa 25.000 visitatori da 125 Paesi. Un’edizione considerata positiva per contatti di qualità e serietà della proposta. La prossima edizione si terrà a Colonia dal 3 al 6 marzo 2024.
Non è importato ai 1.400 espositori di 50 Paesi che l’edizione 2022 dell’Eisenwarenmesse – IHF non abbia registrato i numeri dell’ultima edizione, quella del 2018 con 2770 espositori da 58 paesi e oltre 47.000 visitatori da 143 paesi, anzi per qualche espositore è stato addirittura meglio :”meno confusione, ma più visitatori motivati”, “più contatti di qualità” “addirittura qualche ordine. Cosa che non si vedeva in fiera da anni”.
Queste le ricorrenti affermazioni raccolte presso gli espositori italiani e non, in un’edizione dove c’era effettivamente molta voglia di ritrovarsi e, al netto di una domenica partita un po’ in sordina, le altre giornate sono state scandite da flussi di visitatori importanti (soprattutto nelle giornate di lunedì e martedì).
“Il senso di sollievo per il fatto di potersi finalmente incontrare di nuovo di persona, dopo tanto tempo, si percepiva chiaramente tra tutti i nostri espositori e visitatori per tutta la durata della fiera”, ha dichiarato Oliver Frese, Chief Operating Officer di Koelnmesse GmbH. “Si aveva la sensazione che una grande famiglia si riunisse di nuovo dopo un lungo periodo di lontananza”.
Occupati i padiglioni 10, 11 e 3, con le presenze asiatiche molto contenute – a causa delle continue restrizioni dei viaggi – e concentrate soprattutto nell’11.3, ad essere protagonista in questa edizione è stata soprattutto l’Europa, con oltre il 60% degli espositori. Ma non solo.
Quello che è successo in questi ultimi 4 anni che hanno visto una pandemia, seguita dal rincaro delle materie prime, dei trasporti, dell’attuale crisi energetica, per non parlare della situazione geopolitica, sta gradualmente portando a ripensare il modello produttivo. La sensazione, molto netta, percepita raccogliendo pareri e opinioni presso espositori italiani e stranieri, è che l’Europa stia tornando ad essere un interessante luogo dove riportare la produzione e che lo scarto tra una produzione domestica (europea) e cinese non è più così ampio.
DIY Boulevard, il viale si “allunga”
Certamente meno costoso di un vero e proprio stand e, quindi, con una buona dose di attrattività, l’area dedicata al DIY Boulevard è cresciuta e, in questa edizione, ha presentato 56 espositori per un’area espositiva lunga 272 metri.
L’idea, realizzata In collaborazione con l’associazione dei produttori Haus & Garten, ha offerto ai produttori l’esperienza unica di poter allestire un vero e proprio “POS” in linea con il proprio marchio, con un’esposizione autentica della propria merce.
Interessante anche l’Area eCommerce, una piattaforma per trovare e presentare soluzioni digitali. La gamma di prodotti e servizi spaziava dai sistemi di negozio e di pagamento elettronico all’archiviazione e all’elaborazione dei dati, fino all’ottimizzazione dei motori di ricerca. I contenuti dell’area eCommerce sono stati curati da nomi importanti come eBay, OTTO, DHL, Facebook e Shopware.
La voce degli espositori (sulla fiera e sul mercato)
C’era una grande attesa, essendo stata effettuata l’ultima volta nel 2018. I padiglioni erano solo 3, con una significa riduzione dello spazio rispetto alle passate edizioni. Soprattutto si è ridotta la partecipazione di piccoli espositori di Cina, India e Taiwan (obiettivamente non una grande perdita)
A sorpresa il comparto elettroutensili si è mostrato molto più presente, con aziende come Milwakee, Metabo, Skill. Anche i brand di StanleyBlack&Decker, pur con uno spazio in gran parte occupato dal licensing, è tornata a farsi vedere.
Buona la presenza degli italiani, presenti in tutti e 3 i padiglioni con una concentrazione nel 10, grazie al gruppo coordinato dalla sede italiana di KoelnMesse e nel DIY Boulevard, con la presenza della collettiva Made4DIY.
L’affluenza dei visitatori è stata certamente inferiore al passato ma, a detta della maggioranza degli intervistati è stata qualificata e molto positiva, e…udite udite…diversi espositori hanno siglato degli ordini in Fiera! Cose d’altri tempi, per chi si ricorda…il SIFUC a Napoli.
Una nota importante. La riduzione di un giorno, il mercoledì, dove la Fiera è deserta, porterebbe ad un minor costo per gli espositori, non tanto per il costo stand, ma per il pernottamento, notoriamente caro a Colonia.
Abbiamo raccolto alcune impressioni da parte di espositori soprattutto stranieri e di settori differenti, sulla situazione di mercato e ne è emerso un quadro abbastanza comune.
La prima parte dell’anno è stata positiva, poi gli effetti negativi che tutti conosciamo si sono fatti sentire e progressivamente gli acquisti della clientela sono calati, in conseguenza di una minor presenza di consumatori nei punti vendita e di uno stock elevato.
Il segmento DIY è quello che ha sofferto maggiormente e in generale il risultato ad oggi è negativo (ad una cifra) per la quasi totalità delle aziende che abbiamo intervistato.
Molto più forte il calo con il settore online, dopo il boom del biennio precedente, mentre ha tenuto maggiormente il settore professionale.
Ovviamente hanno ottenuto risultati migliori le aziende che hanno diversificato, inserendo nuove linee di prodotto o grazie ad acquisizioni o fusioni si presentano con una immagine rinnovata ed una gamma ampliata.
Sembra che ci sia una significativa tendenza a ridurre l’import da Cina e Far East, sia per i problemi di logistica, tempistica e anche dei costi (vedi cambio € / $)
Grazie a questi fattori, i produttori europei diventano più appetibili e questo è un segnale molto positivo nel medio termine.
La preoccupazione maggiore delle aziende è il costo dell’energia, in modo particolare dove il costo finale del prodotto è in parte significativa legata a questo fattore.
In generale comunque il mix costi (trasporti, energia, materie prime) resta un problema dominante anche se sul versante materie prime la situazione è sicuramente migliore rispetto a 2020-2021, sia per costi che per reperibilità.
Da non dimenticare il problema dei salari che nei rinnovi contrattuali giocheranno un ruolo nell’aumento costi / prezzi, dopo anni di inflazione vicina allo zero e stipendi poco mossi.
Un ringraziamento particolare alle aziende che hanno collaborato
RHODIUS, METABO, MOBIL PLASTIC, JUMBO SCALE, ALBERTS, WOLFCRAFT, SKIL, LASERLINER, GYS, ALFER, CRC, MADE4DIY.
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