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Wolfcraft Italia. Carlo Botta passa il testimone ad Antonio Pomi

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Chiamato in Wolfcraft, il 1° di marzo 1990, per costruire e guidare la filiale italiana del prestigioso marchio di accessori per il fai da te, questo 31 dicembre 2017 Carlo Botta lascia e sancisce il passaggio di consegne al suo successore. Dal 1° gennaio, infatti, il posto di responsabile Wolfcraft Italia sarà di Antonio Pomi. Manager di esperienza, viene da quasi 8 anni in Husqvarna Italia, dove ha ricoperto il ruolo di responsabile commerciale, e precedentemente, dalla Sveden, azienda che produce, utensili per l’edilizia. Caratteristiche che ben si addicono alla complessità e ampiezza dell’offerta Wolcraft e che hanno indubbiamente pesato sulla scelta del candidato.

TEN – Diyandgarden, alla vigilia dell’avvicendamento, ha incontrato tutti e due, Carlo Botta e Antonio Pomi e, l’intervista che ne segue, è il risultato del contributo di entrambi.

Il passaggio di testimone si inserisce in un momento particolarmente favorevole per l’azienda tedesca che chiude l’anno molto positivamente. “ L’anno si chiude bene, soprattutto per quanto riguarda i gruppi italiani, dove riscontriamo aumenti fino a due cifre. Siamo molto soddisfatti perché praticamente senza aumento prezzi, registriamo una buona crescita. Del resto, è stato un anno molto dinamico: abbiamo realizzato molte rivisitazioni nei punti vendita, abbiamo rifatto e ampliato moltissime pareti e, in alcuni casi, sostituito la concorrenza. A questo si aggiungono le nuove aperture e diverse operazioni promozionali che hanno avuto successo”.

Quindi gamme ampliate e maggiore presenza nei punti vendita?
In generale è un processo abbastanza continuo con clienti, con i quali c’è un’ottima collaborazione e dove, periodicamente, vengono riviste le pareti espositive ed ampliata la gamma. Certamente hanno giocato fattori come la soddisfazione per i prodotti, la loro qualità e il servizio che, in termini di spedizioni, non scende mai al di sotto del 98%, con quasi 3.000 referenze. Questo ha comportato un aumento globale del fatturato , che a livello europeo sfiora il 9%, rispetto ad un budget del 4%. Nonostante questo salto notevole Wolfcraft ha saputo reagire con la produzione ed il servizio non ne ha risentito.

Questo è sintomatico del fatto che la qualità comincia ad essere requisito importante nella scelta d’acquisto del consumatore o un segno evolutivo della distribuzione?
Intanto va fatta una netta distinzione tra i nostri prodotti: gli accessori/prodotti di consumo e gli articoli tecnici, che sono più specifici e di prezzo maggiore. Se, in genere, con i prodotti più costosi, troviamo maggiori difficoltà nelle catene DIY, al contrario riscontriamo un’evoluzione positiva presso la clientela tradizionale, professionale, che ha clienti che hanno capito i vantaggi di un prodotto dalle prestazioni maggiori. A ciò si affianca il grande valore aggiunto di Wolfcraft che è rappresentato dall’innovazione, dalla ricerca & sviluppo che riesce a mettere a punto prodotti unici. Un valore che ci viene riconosciuto e che viene percepito su tutte le gamme, perché il miglioramento è un “in progress” che coinvolge tutte le referenze. Non ultimo l’evoluzione continua sul packaging, al fine di rendere sempre più chiare ed esaustive le informazioni (l’esposizione, i colori, la didattica, ecc), per agevolare le vendite.

Innovazione, per l’appunto. Quali le novità per il 2018?
Come da tradizione le novità saranno presentate alla Fiera di Colonia.

E, in questa situazione estremamente favorevole l’altra importante novità è il passaggio di testimone in Wolfcraft Italia…
Sì. La scelta è stata abbastanza lunga e oculata. Ci siamo rivolti ad una società di head hunter che ha fatto una selezione molto accurata e a dicembre dell’anno scorso abbiamo selezionato Antonio Pomi. La ricerca era orientata verso una persona che avesse esperienza nel settore, un’età tra 40 e 50 anni, che provenisse da una multinazionale e avesse conoscenza sia del canale grande distribuzione sia del tradizionale. Nella selezione c’erano altri candidati, sicuramente validi, ma con meno esperienza e conoscenza di prodotti differenziati. Wolfcraft ha in gamma punte che costano pochi centesimi e banchi da lavoro che costano 300 euro. Una gamma ampissima e totalmente differenziata come utilizzo, specifica e distribuzione. Antonio proveniva da Husqvarna, azienda con un assortimento complesso e differente (accessori Gardena e macchine Mc Culloch), ma con il medesimo approccio e metodologia. Questo è stato un punto molto favorevole, unito alle caratteristiche della persona e alla notevole sintonia, riscontrata, con la filosofia aziendale. Antonio Pomi ha passato tutte le fasi della selezione ma, in sincerità, va detto che la scelta l’avevo fatta già a partire dal curriculum.

Quali i primi impatti con la realtà Wolfcraft?
E’ stata un’esperienza molto positiva, fin dalle selezioni, considerando la tempistica velocissima. Dal primo colloquio diretto con l’azienda, avvenuto il 22 dicembre 2016, alla conferma arrivata il 27, fino alla visita in sede, con Reinhard Wolff in persona, nei primi giorni di gennaio 2017. Fin dal primo colloquio il ruolo era già stato definito e, quindi, tutto è stato molto chiaro fin dall’inizio. Era previsto un primo affiancamento, con la prospettiva di assumere la responsabilità della filiale italiana. Anche l’incontro con Reinhard Wolff mi ha colpito molto favorevolmente. Non un mero appuntamento di lavoro ma una mezza giornata passata insieme per fare conoscenza. Uno dei fattori che mi ha particolarmente gratificato è la sensazione che Wolff volesse veramente sapere se fossi convinto della scelta. Mi disse: “Io confermo l’impressione positiva e tu cosa ne pensi?”.

“28 anni fa ci fu lo stesso approccio con me, quando incontrai Reinhard per la prima volta – commenta Carlo Botta -. Voler esser certi che il candidato sia convinto….direi una rarità nell’ambito di una assunzione. Una grande filosofia”.

Come vi siete organizzati e in che modo avete lavorato fin’ora?
Antonio Pomi ha iniziato in Wolfcraft il 3 di Aprile. Chiaramente ci siamo dati delle priorità e abbiamo condiviso tutte le informazioni ma, va detto, che è stato piuttosto facile trovare la strada da seguire pur portando avanti il lavoro quotidiano. L’intento era quello di trasmettere la storia di Wolfcraft Italia, il passato ma anche il presente. La conoscenza del prodotto è un aspetto complesso, ma più semplice. Diverso è raccontare la storia e i passaggi che si sono avvicendati in questi anni.

Tuttavia l’ingresso di Pomi non è l’unica novità di fine anno…
Vero. Contemporaneamente è partita anche la riorganizzazione della forza vendite e durante lo scorso meeting nazionale di settembre è stato possibile, per Antonio, fare la conoscenza di tutti gli Agenti e avviare con loro un nuovo rapporto. La seconda novità è che Antonio Pomi sarà affiancato nel corso del 2018 da un collaboratore. Quindi non si tratta di un semplice passaggio. C’è una successione ma anche un ampliamento, che si rende necessario per la mole di lavoro e la diversificazione. Tra la crescita del fatturato, l’e-commerce e la complessità delle richieste dei clienti, è indispensabile.

Sono aperte le ricerche?
No, non ancora. Per i primi mesi voglio assumermi la totale responsabilità della gestione del lavoro quotidiano, condizione che reputo necessaria per arrivare meglio alla definizione della persona idonea.

E cosa farà Carlo Botta?
Intanto mi godrò una vacanza e sicuramente un mese sabbatico. Meritato a 65 anni….Poi chi vivrà vedrà. Non nego il dispiacere perché il lavoro mi è sempre piaciuto, mi ha dato grandissime soddisfazioni e poi mi dispiace lasciare questa “Famiglia”. Ma, al contempo, sono soddisfatto del passaggio che avviene con Antonio, una persona che ritengo molto valida e che sta facendo e saprà fare molto bene. Ringrazio tutte le persone con cui ho lavorato in questi anni e con cui ho condiviso tanti progetti e successi e…Auguri di Buone Feste a tutti.

Nella foto: da sinistra, Antonio Pomi e Carlo Botta

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