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Nell’Italia del bricolage i furti valgono 198 milioni di euro

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furti nei centri brico
Redazione

E’ l’ammontare delle differenze inventariali calcolate dal report “Retail Security in Europe. Going Beyond Shrinkage” realizzato da Crime&Tech, spin off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il supporto di Checkpoint Systems. In particolare, tra il 2015 e il 2017 la media delle differenze inventariali in Europa per il comparto bricolage ha raggiunto l’1.0% dell’intero fatturato, con un costo economico totale pari a 2.990.816.000 euro.

Per l’Italia sono state evidenziate delle cifre altrettanto considerevoli: il valore delle differenze inventariali nel DIY è 198 milioni di euro l’anno e la spesa in misure di sicurezza equivale a 209 milioni di euro. Sommando questi dati a quelli corrispondenti degli altri settori commerciali, si ottiene poi un valore di shrinkage pari a 3,3 miliardi di euro annui contro gli 1,5 miliardi di euro all’anno che i retailer spendono in media in misure di sicurezza. Il costo totale attribuibile alle perdite nell’intero settore retail in Italia può quindi essere stimato sui 4,8 miliardi di euro all’anno, un valore che corrisponde all’incirca a 80 euro pro capite annui.

Lo studio rivela inoltre quali sono i prodotti più rubati per numero nel Fai- Da-Te: l’elettroutensileria, gli accessori di telefonia seguiti dagli strumenti di idraulica, colla e nastro adesivo e i cacciaviti. Secondo invece una classificazione per valore degli articoli, si mantengono in cima alla lista gli elettroutensili, seguiti da cacciaviti e viti, accessori per la casa e per la telefonia.

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