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Ikea e la casa del futuro. Molto, molto green

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Redazione

Questo il tema della partecipazione di Ikea alla Design Week, dove ha allestito una “Temporary Home”, in collaborazione con BASE a Milano e ospitato 5 designer italiani e internazionali.

Dal 5 al 12 settembre 5 designer emergenti hanno utilizzato lo spazio a sua disposizione per condividere la sua visione di Future living, all’insegna dei valori che accomunano IKEA e BASE: creatività, sostenibilità e ricerca nel campo dell’innovazione. 

In particolare, Alberto Costa, HF Retail Designer di IKEA Italia, e l’officina e studio di progettazione Miocugino hanno promosso una riflessione sulle modalità di vivere gli spazi abitativi, riviste alla luce delle abitudini emerse nel corso dell’ultimo anno.  Lavorando con il range IKEA con una duplice ambizione: rendere la casa uno spazio trasformativo e permettere, al suo interno, l’incontro tra la dimensione funzionale e la sfera emotiva. Questa e le altre quattro stanze-atelier sono state aperte al pubblico durante tutta la settimana, per osservare i processi di lavoro e incontrare la comunità residente.

Da sx Alberto Costa e Laura Schiatti

“Per realizzare la casa del futuro, ci siamo voluti allontanare dalla narrazione che la vuole solo hi-tech e dotata di ogni tipo di comfort.  Ci siamo invece basati sui dati emersi da una ricerca commissionata a The Sprout Studio, che racconta una verità differente: la casa del futuro sarà una casa sostenibile e fortemente personalizzata, che riflette, attraverso l’ottimizzazione degli spazi, l’attenzione alle risorse materiali, spirituali e di tempo. È per questo motivo che il titolo del nostro progetto è: Future Living, enough is more.” – dichiara Alberto Costa.

Il concetto espresso da “enough is more” incontra il significato di “Lågom”, una parola svedese tradotta letteralmente con “abbastanza”, che si riferisce all’importanza di utilizzare al meglio ciò che abbiamo, imparando a sfruttarlo al meglio. “Per salvaguardare il nostro futuro e il futuro del nostro Pianeta – prosegue Alberto Costa – è importante che questo diventi un nuovo modo di scegliere quello di cui abbiamo bisogno e di vivere. Per quanto riguarda la personalizzazione degli spazi, abbiamo scelto di andare oltre le caratteristiche funzionali che riflettono le abitudini, abbracciando anche la storia e la dimensione emotiva di chi li vive.”  

I designer

Anna-Sophie Dienemann, fashion designer tedesca, condurrà – in collaborazione con Goethe-Institut Mailand – una riflessione sulla dimensione relazionale del distanziamento attraverso dei distanziatori indossabili che ha progettato durante la pandemia a partire da una tenda pop-up.

Nell’ambito di Centrinno, il progetto europeo curato da Nema Rete Nuove Manifatture e il Comune di Milano, e con il supporto di Superforma, il product designer Vicente Varella – attraverso un processo che si basa su Human centered design e Circular design- restituirà vita ai materiali di scarto attraverso la manifattura digitale.

l designer Julien Gorrias, grazie alla collaborazione con Institut Français Milano – Institut Français Paris, mostrerà, tramite alcune sperimentazioni, come materie e forme si plasmano attraverso movimento, interazioni ed emozioni.

Stardust Architects – studio di architettura e design di Bucarest fondato da Anca Cioarec e Brîndușa Tudor -, in collaborazione con l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, presenta invece un’installazione che guarda ai rifiuti come risorse, trasformando fogli e pezzi di carta raccolti a Bucarest e nel quartiere Tortona durante i giorni della residenza artistica in tessuti urbani riciclati.

Miocugino e IKEA Italia – Il progetto “Enough is more”

Dal momento che le persone continueranno a spostarsi nelle grandi città e saranno costrette a vivere in spazi sempre più piccoli, è necessario che questi ultimi si adattino a seconda delle esigenze. Per questo motivo, la struttura dell’appartamento riprogettato da Miocugino e IKEA Italia, è stata costruita intorno al ponteggio e gli spazi sono stati organizzati sfruttando la dimensione verticale e in modo da avere un effetto fisarmonica.

La scarsità di risorse e l’aumento esponenziale della domanda di acqua potabile sarà una delle principali sfide del futuro prossimo: nella casa progettata da IKEA e Miocugino non ci sono lavastoviglie e rubinetto, ma sistemi che – nel rispetto delle esigenze estetiche – consentano di riciclare l’acqua piovana e permettano un risparmio anche dal punto di vista energetico. Nella cucina non è prevista la presenza del frigorifero, né di un’area per la conservazione del cibo a basse temperature: il sistema alimentare attuale non è sostenibile e dovrà essere rivisto a favore del consumo di alimenti nuovi e ad oggi considerati atipici, come gli insetti.

L’attenzione alla sostenibilità è visibile anche dall’utilizzo di materiali e dalla presenza di prodotti di lunga data, che dimostrino l’importanza che deve essere riconosciuta agli oggetti, al di là del mero consumo e in nome del nomadismo – inteso come capacità di portare con sé ciò che fa sentire bene e “a casa”. La persona diventa così il punto di incontro tra il passato e il futuro. Fondamentale, inoltre,  la personalizzazione degli spazi dove la storia e la dimensione emotiva di chi li vive diventino protagonisti.

Nell’angolo della casa adibito a Factory, il duo Miocugino ha prodotto con l’utilizzo di una stampante 3D elementi con cui personalizzare ulteriormente l’ambiente o apportare modifiche che permettano di ospitare nuove soluzioni.

Il salotto la terrazza di BASE ripensati da IKEA Italia per la Design Week

In occasione di “We Will Design” e del progetto Temporary Home, IKEA ha inoltre firmato il make-over della stanza di casaBASE adibita a salotto, che, da tradizionale fulcro della casa, ha ospitato i momenti di incontro tra i designer e con il pubblico, in un autentico e fruttuoso scambio di visioni.

Anche la terrazza di BASE è stata ripensata da IKEA: uno spazio verde di decompressione e condivisione, prolungamento di casaBASE e nuova piazzetta urbana.

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