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Francesco Ingegnoli: “continuiamo la ricerca e lavoriamo sull’archivio”


I semi sono stati gettati oltre due secoli fa. Il legame di Ingegnoli con la città di Milano è qualcosa di profondamente radicato nella storia della metropoli, nel suo sviluppo urbanistico, nella cultura e nell’arte.

Una presenza ininterrotta, che nel periodo più recente ha trovato spazio in via Salomone: un garden center, Il Giardino di Ingegnoli”, un’area spedizioni e dall’altra parte della strada il quartier generale dell’azienda. Da qui vengono inviate ogni anno in tutta Italia 120mila copie del celebre catalogo e qui viene gestito tutto il lavoro di ordini, ma anche di ricerca sulle varietà e le sementi, che ha da sempre contraddistinto l’attività della famiglia.

È Francesco Ingegnoli a guidare la visita al garden center, che si trova nella sede attuale dal 1996: circa 6.500 metri quadri, una dozzina di dipendenti nei periodi più intensi, un totale di 35 in tutta l’azienda. Subito accanto, il deposito spedizioni di circa 4.000 metri quadri, con i camion parcheggiati in attesa di portare ai quattro angoli del paese dalle piantine più piccole alle migliaia di buste di semi da giardino e da orto.

All’interno del “Giardino di Ingegnoli”, l’offerta comprende piante e fiori, terricci e concimi, vasi e accessori per il giardinaggio. Il garden si articola tra zone all’aperto, serre chiuse e una zona negozio che propone decorazioni, fiori finti, sementi. “Finora – spiega Ingegnoli – non abbiamo mai introdotto il settore pet, per carenza di spazio”. Quali sono le caratteristiche di un garden con una così antica storia alle spalle? “Una è di certo la fiducia nei clienti rispetto alla qualità che proponiamo. Nel nostro garden inoltre non è prevista la vendita self, ma solo assistita. Questo perché riteniamo importante dare al cliente la giusta consulenza e attenzione”.

Tra i servizi che il garden offre ci sono il noleggio di piante e fiori per allestimenti e soprattutto una affermata attività di realizzazione giardini. “Il nostro ufficio tecnico – prosegue Francesco Ingegnoli – si occupa della progettazione e della manutenzione di terrazzi e giardini e abbiamo circa 60.000 clienti tra Milano e l’hinterland e le province lombarde di Como, Varese, Lecco, Bergamo, Monza e Brianza. Un punto di forza è certamente la possibilità per i clienti di venire qui al garden e scegliere di persona, con la consulenza dei nostri esperti, le piante per i loro spazi verdi”.

Nell’area negozio trova ampio spazio un solido bancone in legno, dietro il quale sono esposte centinaia di varietà di sementi tra quelle selezionate da Ingegnoli. “Qui il cliente privato può trovare piccole confezioni anche di sementi professionali, con varietà resistenti per esempio a malattie e problemi che potrebbero addirittura distruggere l’orto di casa”, prosegue Francesco Ingegnoli.

Da più di duecento anni la sua famiglia è impegnata in una attività di ricerca, tra avventurosi viaggi all’estero, collaborazioni con università e centri di ricerca che hanno condotto a primati che hanno fatto la storia della botanica italiana. Come quello di aver importato per la prima volta il kaki, a fine ‘800, per la sua commercializzazione, o l’ibridazione del grano francese che si usava nella campagne di Lombardia, con quello basso “scoperto” in una lunga esplorazione tra Cina, Giappone e gli Stati Uniti, perché resistesse meglio alle tempeste estive.

“Siamo un’azienda con più di due secoli di storia alle spalle – racconta Francesco Ingegnoli – che è sopravvissuta a ogni genere di evento. La nostra grande fortuna è stata quella di avere i vivai e dunque le risorse per uno sviluppo costante e per salvarsi nei momenti peggiori”. La famiglia Ingegnoli è arrivata a Milano da Sesto Calende a inizio ’800, rilevando un vivaio nella zona tra corso Buenos Aires e Centrale. “Quando è stata proclamata l’Unità, la rete ferroviaria si è sviluppata in tutto il paese e così la nostra distribuzione ha potuto raggiungere ogni angolo d’Italia”, ricorda Ingegnoli. All’epoca la produzione si trovava a Cologno e Lambrate, per un totale di quasi cento ettari, ma la crescita della città ha pian piano sottratto gli spazi e oggi le piante sono coltivate da una rete di collaboratori, anche in Francia e Germania. “Puntiamo molto su varietà e novità particolari che in Italia non si trovano e continuiamo il nostro lavoro di ricerca, anche alla luce delle nuove esigenze e dei cambiamenti del clima. Sicuramente la nostra clientela è cresciuta molto, dal punto di vista della cultura del verde”.

In un mondo ormai dominato dal web, come resiste il catalogo cartaceo? “Diciamo che ormai è diventato un oggetto a cui i clienti non possono rinunciare e che continuano a chiederci, da ogni parte d’Italia, anche se poi sempre più spesso l’ordine viene fatto online – spiega Ingegnoli – Per costruire il sito abbiamo fatto ormai vent’anni fa un lavoro davvero enorme. Il catalogo continua però a prevalere nell’immaginario, anche come testimonianza storica, se si pensa che in molti casi è stato preso come oggetto di studio per la storia dell’agricoltura, della botanica e della biodiversità”. L’azienda ha di recente lavorato anche al suo archivio, con l’intenzione in futuro di metterlo a disposizione degli studiosi. Dentro infatti si trovano testimonianze e documenti di particolare valore tra cui, per fare qualche esempio, lettere come quelle con cui Giuseppe Verdi ordinava piante e semi per i suoi oltre 800 ettari di terreni.



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