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Distribuzione e brico, la sorpresa delle insegne alimentari

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Redazione

Le attività legate al rifacimento degli ambienti domestici supportati dai fondi messi a disposizione dal governo hanno consentito di mantenere molto positivi gli andamenti del settore del bricolage.

Secondo i dati dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, il comparto brico, nel 2022, ha registrato un ulteriore recupero del fatturato di +6,6% rispetto al 2021 e di +10,5% nel quinquennio 2018-2022, arrivando a una quota di mercato pari al 12,3% sul totale Non Food.

Tra le tendenze più rilevanti che hanno sostenuto la crescita del comparto, l’Osservatorio ha evidenziato il crescente interesse per i metodi e le tecniche di lavorazione artigianale tradizionale; un diffuso interesse per le pratiche sostenibili ed ecocompatibili e, infine una forte attenzione alla qualità e alla durata dei progetti fai-da-te.

Nel 2022 la ripartizione delle vendite totali del comparto conferma la prevalenza del segmento del “giardinaggio, tempo libero e autoaccessori” (pari al 51,5% delle vendite totali, contro il 53,0% del 2021), per cui si è rilevato un incremento del giro d’affari di +3,6% rispetto al 2021 (+9,0% tra 2018 e 2022). Segue il segmento “edilizia e fai da te” (48,5%, +1,5 punti percentuali), che ha aumentato il proprio fatturato di +10,0% rispetto al 2021, evidenziando una crescita anche nel medio periodo (+12,2% rispetto al 2018).

La distribuzione rimane più o meno stabile

I negozi specializzati rimangono il principale canale di vendita per il settore del bricolage con una quota di mercato del 63,3% (-0,3 punti percentuali rispetto al 2021) e un incremento del giro di affari (+6,1%), scelti principalmente per il rapporto di fiducia che si crea con il rivenditore e la presenza di personale competente.

Le GSS (Grandi Superfici Specializzate), con una quota del 29,6% (+0,3 punti percentuali rispetto al 2021), registrano un calo dei punti vendita (-29 esercizi in un anno), ma proseguono la loro crescita in termini di fatturato (+7,6%). Le grandi catene hanno integrato servizi, arricchito gli assortimenti e rafforzato il canale online in una logica omnicanale.

Resta stabile la quota delle GSA (Grandi Superfici Alimentari), pari al 7,1%, ma cresce il loro giro d’affari (+7,2% rispetto al 2021 e +4,7% nel quinquennio) nonostante gli assortimenti in genere abbastanza ridotti e la concorrenza dei negozi specializzati.

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