Capdeville, Bricocenter: “2024? Sviluppo su diretti e franchising”
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L’anno che sta per finire e le prospettive per il prossimo. Ma soprattutto lo sviluppo e gli obiettivi dell’insegna che passano dal terminare i rebuilding all’apertura di nuovi negozi.
Di questo e di altro abbiamo parlato con Frédéric Capdeville, Ceo di Bricocenter.
Il 2023 è ormai sul finire. Cosa possiamo dire di quest’anno? E come è andata a Bricocenter?
La prima parte del 2023 ha beneficiato dello slancio positivo del biennio 2021/22 poi, però, il mercato ha iniziato a rallentare. Per quanto riguarda Bricocenter va detto che oltre all’impulso positivo e generalizzato del mercato si sommano i risultati ottenuti dall’operazione rebuilding sui diversi punti vendita; rebuilding che hanno portato ad un amento del fatturato.
State terminando l’operazione di rinnovamento dei negozi?
Stiamo valutando altre superfici, come ad esempio, i negozi di Rivoli, Colonella, Muggia. Un’operazione che proseguirà e si chiuderà, come nei programmi, entro il 2024.
Qual’ la reazione del cliente rispetto al punto vendita rinnovato e in che modo tutta la parte dedicata al progetto sta influenzando i fatturati?
Certamente tutta l’area dedicata al miglioramento dell’habitat sta avendo un impatto positivo in tutti i sensi, sia sul fronte fatturato sia nel gradimento dei clienti. C’è anche molta soddisfazione nel rilevare che i reparti dedicati al mantenimento e riparazione, il cui spazio è stato ridotto, non hanno subito contraccolpi sul fronte fatturato. E questo è un fattore importante. Certamente è il concetto globale del negozio ad essere migliorato, dall’offerta, alla formazione del personale e l’assistenza. E questo ha portato indubbi benefici.
Benefici che sicuramente si sono riflessi sulla battuta di cassa. In che termini?
Lo scontrino si è alzato naturalmente perché abbiamo introdotto una gamma di prodotti più “alta” e perchè vendiamo progetti. Uno degli esempi migliori è il negozio de L’Aquila, che realizza quasi il 40% in più – tra scontrino e servizi – rispetto a prima.
Poi ci sono i progetti cittadini, vedi Milano Corsica. Ne vedremo altri?
Milano Corsica è quasi un altro concetto rispetto ai “ville moyenne” e sta funzionando bene. Per questo abbiamo in previsione di mettere mano al punto vendita di via Washington e di via Pellegrino Rossi, sempre a Milano.
Possiamo anticipare qualcosa su via Washington?
Via Washington è un 2.000 mq., che per un negozio cittadino è molto, e abbiamo in mente spazi più ampi per l’area expo dedicata a porte, fienstre, mobili, ecc ma anche per l’area confort con riscaldamento e climatizzazione.
Quali obiettivi per il prossimo 2024? E come si prospetta il mercato?
La ripresa, dopo la pausa estiva, è iniziata più o meno alla pari, e questo è un dato positivo, ma penso che il 2024 non sarà un anno facile per il mercato. Per quanto riguarda Bricocenter proseguiremo con il piano di miglioramento dei negozi, come da programma, ma stiamo lavorando per aprirne di nuovi sia in forma diretta sia in franchising.
Su quale tipo di franchising volete focalizzare la vostra ricerca?
Punteremo su città più piccole, rispetto ai negozi “ville moyenne” che lavorano su centri abitati di 30/50 mila famiglie. Con il franchising la nostra idea è di aprire in centri di 10/20 mila famiglie, con formati compresi tra 1.000/1.500. Certamente, dipenderà anche dall’imprenditore e se ha metrature più ampie potremo certamente prenderle in considerazione, anche se su piazze di quel genere non è facile.
Un formato più piccolo, diciamo entro i 500 mq, all’interno dei centri cittadini? Si potrebbe prevedere? E potrebbe funzionare?
Fatto bene sicuramente può avere successo ma, al momento, non è la nostra priorità. Abbiamo ancora molta da sviluppare e realizzare. A cominciare dai i formati ville moyenne (da 2 a 4.000 mq) dove abbiamo ancora circa 60/70 posizioni da conquistare e poi con il franchising il cui potenziale è illimitato. A questo va aggiunto tutto lo spazio di miglioramento della nostra offerta omnicanale.
Perché un imprenditore dovrebbe scegliere di affiliarsi a Bricocenter?
Perché abbiamo la forza di un brand conosciuto, una buona gamma di i prodotti a marchio che lasciano un buon margine e una supply che consente una bella gamma senza stock, con una rotazione a livello finanziario interessante. Si tratta di un’offerta costruita sulla base dei bisogni dei clienti che comprende un pacchetto di 10/12 mila referenze della massima efficacia, al miglior costo, supportato da un sistema informatico robusto. È una proposta sulla quale abbiamo lavorato per ben due anni e che può prospettare all’imprenditore un aumento di fatturato del 20-30% in più, a parità di superficie.
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