A.Capaldo Spa presenta la nuova linea di prodotti C.Line
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Nella suggestiva cornice di Feudi di San Gregorio, A. Capaldo Spa ha presentato il nuovo progetto che prevede il lancio di ben 14 classi merceologiche riunite sotto un unico brand.
Non chiamiamolo private label ma brand. Su questo assunto di base si diparte la filosofia del progetto C.Line che vuole rappresentare il segno tangibile di un cambiamento dovuto e voluto per affrontare le sfide del mercato presente e futuro.
E la C.Night del 6 dicembre (alla quale TEN-diyandgarden ha partecipato.ndr), è stata l’occasione per scoprirlo, questo progetto, di fronte ad un evento di presentazione alla forza vendite, che ha coinvolto la proprietà nella persona di Sergio Capaldo, direttore generale e Cristian Bonacini, direttore commerciale, arrivato in forze all’azienda da un anno.
“Un pensiero in contro-tendenza, volutamente contro-corrente, che è anche una scommessa sul segmento dei centri specializzati, dei garden center, dei brico autonomi: dei territori e delle persone” ha affermato Sergio Capaldo.
C.Line: come è perché
Ma andiamo con ordine. Durante la presentazione Cristian Bonacini che ha esordito parlando dei cambiamenti del mercato, leggi on line e crescita della Gds, come fatti innegabili: ” Che ci piaccia o no è cambiato il contesto e se noi continuiamo a fare la cose nello stesso modo non possiamo pretendere che il risultato sia differente. Cosa possiamo fare per continuare a crescere? Dobbiamo creare la nostra marca, un brand che sfrutti la potenzialità di Capaldo, la sua attrattività sul mercato, la visibilità e unicità. Dobbiamo far sì che il legame con il cliente non dipenda solo dall’abilità di Capaldo di fare commercio, ma creare un elemento in più che ci leghi al rivenditore e perché no anche al consumatore finale“.
E, ancora: ” “la forza distributiva, dall’acquisto passando per la logistica fino al rapporto con il cliente, è il cuore pulsante dell’azienda, il risultato di una storia condotta con impegno e lungimiranza dalla famiglia Capaldo. Questo vantaggio competitivo ci ha reso consapevoli della fiducia e della credibilità che abbiamo presso il rivenditore, di cui abbiamo sondato esigenze ed aspettative. C.Line rappresenta appunto una promessa a favore dei rivenditori”.
La genesi del marchio. Simboli, colori, packaging e mascotte
Ed è proprio per il patrimonio che il brand Capaldo rappresenta che la scelta non è ricaduta, come spesso accade su nomi di fantasia ma, al contrario, facendo del proprio nome il brand di un’ampia linea di nuovi prodotti.
C.Line nasce dalla valorizzazione della “grande C gialla e nera” simbolo di Capaldo, della sua famiglia e dei suoi valori. Il lavoro sul marchio, condotto assieme a Ithaca Studio, agenzia veronese specializzata nel no-food, “è stato concepito come una sorta di recupero artistico: intervenire senza cancellare – ha spiegato Nicolò Fazioni per Ithaca -. Ne emerge una C, scavata all’interno dal profilo di un lupo un “hirpus”, simbolo non solo e non tanto di un territorio ma di un “metterci la faccia”.
Il risultato è nato utilizzando principi di marketing scientifico con una serie di panel group di controllo e validazione. In particolare il tema del packaging, creato grazie ad una collaborazione continua con l’ufficio comunicazione aziendale, guidato da Alessandra Capaldo, è stato uno dei più ragionati: mixando il product design con un approccio di “psicologia del consumatore ”, come lo studio sulla percezione dei colori anche nei soggetti affetti da daltonismo o altre patologie ottiche.
I colori dei prodotti richiamano naturalmente il giallo e il nero di Capaldo con l’eccezione del turchese per la linea tools. Giallo e nero, con l’elemento di stacco del bianco anche per il packaging dove sarà il cappello della mascotte a cambiare. Sarà infatti il lupo tuttofare “Capy”, in pieno stile vintage americano a guidare la divisione in categorie, presentandosi con un berretto e un simbolo diverso.
C.LIne: cosa comprende e a chi si rivolge
Entrando nel dettaglio, C.Line comprende 14 classi merceologiche con un posizionamento medio: “Attualmente siamo intorno a 700 prodotti, con l’obiettivo di arrivare, nel giro di pochi mesi a 2.500 articoli – spiega Sergio Capaldo -. Abbiamo svolto diverse ricerche in Cina, per individuare il produttore adatto; una ricerca che non è stata mossa dal prezzo ma dall’esigenza di trovare una fabbrica che garantisse la giusta qualità e precisione”.
A chi si rivolge? ” Coerentemente con Capaldo e i suoi valori. Sulla base di quello che abbiamo vissuto e visto, riteniamo che portare questo marchio nell’on line diretto e nella grande distribuzione, soprattutto alimentare, sarebbe un errore”, prosegue Sergio Capaldo.
“Ci rivolgeremo al canale tradizionale e alla gds brico indioendente e laddove c’è un’autonomia locale degli ordini – aggiunge Cristian Bonacini . Il nostro cliente deve sapere che se vende il nostro prodotto guadagna ed è tutelato“.
Il modello di business illustrato è B2B2C e verterà su una prima serie di azioni rivolte proprio al rivenditore e alla sua valorizzazione. Non mancheranno (questa è una novità.ndr) azioni rivolte al consumatore finale per promuovere la conoscenza del nuovo marchio.
“Ore di lavoro, di impegno, di passione da parte del nostro team, hanno preso vita in questa meravigliosa serata. Eravamo elettrizzati, e lo siamo ancor di più ora che cominceremo a presentarci ai clienti” ha concluso Alessandra Capaldo.
“Il pensiero per cui “si è sempre fatto così” non è più sostenibile – ha aggiunto Sergio Capaldo -. Capisco che il cambiamento possa spaventare ma, a fronte delle tendenze del mercato, è obbligatorio e, se ben guidato, potrà portare nuove soddisfazioni. E’ certamente un elemento di rottura per la A.Capaldo Spa, ma è un elemento al quale teniamo e crediamo particolarmente”.
PS: Una curiosità che ci piace evidenziare è che sulla base di questo lavoro è nata una partnership tra A. Capaldo Spa e l’Università Iusve di Venezia, riferimento italiano nel mondo del marketing e della comunicazione. In questo mese di dicembre è previsto il lancio di un lab all’interno del corso in Advertising & Marketing, proprio in questo stesso mese, che produrrà una challenge tra oltre 100 giovani promesse universitarie che ragioneranno sul branding del nuovo marchio.
“Un’occasione di stimolo, di apertura ma anche un modo per collegarci direttamente ai giovani e collaborare ad una formazione che sia commisurata alle esigenze aziendali”, ha confermato Sergio Capaldo.
PS1: A tenere a battesimo la nascita di C.Line è stata la testimonial Giulia Pisani, ex centrale di pallavolo, telecronista RAI e team manager Nazionale Italiana Under 16, una delle ex atlete più riconoscibili del panorama pallavolistico italiano.
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