icona categoria

Osservatorio Findomestic 2020

Secondo l’Osservatorio dei consumi Findomestic, giunto alla 27esima edizione, i consumi di beni durevoli nel 2020 perdono l’11,4% dopo sei anni di crescita consecutiva. In Lombardia, Marche e Veneto i cali più pesanti.

Nell’anno dello tsunami Covid che ha stravolto abitudini e consumi degli italiani, la spesa per i veicoli si riduce del 15,7%, ma cresce il valore di segmenti chiave legati alla trasformazione tecnologica della casa come l’Information Technology (+23,5%) e i piccoli elettrodomestici (+9,5%). Secondo i dati della 27esima edizione dell’Osservatorio Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia, gli acquisti di beni durevoli scendono nel 2020 a 61,3 miliardi di euro con una contrazione dell’11,4% rispetto al 2019, in linea con il trend dei consumi tout court.

I cali più pesanti si registrano in Lombardia (-12,7%), Veneto (-12,4%) e Marche (- 12%). “Si interrompe così la dinamica positiva che durava da sei anni consecutivi – commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic -. L’andamento dei consumi riflette i cambiamenti radicali innescati dall’emergenza sanitaria. L’esplosione dello smart working e della didattica digitale integrata ha restituito centralità alla dimensione familiare, orientando il lifestyle verso la funzionalità, la sicurezza e il comfort degli ambienti domestici. Lo spiegano chiaramente due dati: il +30% dei congelatori e il +37% dei wine cabinet. La casa diventa, al contempo, un rifugio e uno spazio sempre più votato al benessere”.

L’analisi regionale

I beni durevoli (veicoli, mobili, elettrodomestici e hi-tech, ecc.) monitorati da Findomestic, società di credito al consumo del Gruppo BNP Paribas, pesano per il 6,3% sui consumi totali, un valore sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno (6,4%). Nei primi due trimestri dell’anno i durevoli hanno subito un calo rispettivamente del 20,8% e del 31,1%, per arrivare poi al rimbalzo del 13% nel periodo compreso fra luglio e settembre. Con una spesa complessiva di 12,3 miliardi di euro, la Lombardia rimane la regione con la maggiore incidenza in valore assoluto (7,5%) sui consumi dei durevoli, davanti al Lazio con 5,9 miliardi (3,6%) e al Veneto con 5,8 miliardi (3,5%). Il territorio lombardo, tuttavia, è anche quello che patisce il calo percentuale più consistente (-12,7%), seguito dal Veneto (-12,4%) e dalle Marche (-12%). La contrazione si rivela, invece, meno marcata in Molise (-7,9%), Friuli Venezia Giulia (-8,4%), Puglia e Trentino Alto Adige (-8,7% per entrambe).

Gli acquisti per la casa

I due grandi comparti del settore casa evidenziano andamenti divergenti: alla dinamica negativa dei mobili (-10,6%) fa da contraltare la perfetta stabilità della tecnologia consumer (-0,1%), come rileva l’Osservatorio Findomestic.

I mobili. L’arredamento aveva iniziato il 2020 con il piede giusto: il +2% di gennaio e il +2,9% di febbraio sono stati annullati dalle gravissime perdite innescate dal lockdown primaverile, con il -53,4% di marzo e addirittura il -85,5% di aprile. La risalita è lenta e faticosa, ma la tendenza pare ormai avviata in maniera definitiva sui binari della ripresa: il mercato raggiungerà i 13,6 miliardi alla fine dell’anno.

L’analisi regionale restituisce la misura precisa del cospicuo contributo al comparto da parte della Lombardia: 2,71 miliardi, in decrescita dell’11%. Nettamente distaccate le regioni al secondo e terzo posto, ovvero il Lazio con 1,31 miliardi (-9,8%) e il Veneto con 1,25 miliardi (-10,9%). Le perdite percentuali più consistenti si registrano in Sardegna (-13%), Basilicata (-12,8%) e Calabria (-12,6%). Il canale online con una crescita del 32% arriva a pesare il 13% all’interno di un mercato in cui le famiglie italiane, da tradizione, continuano a preferire i punti vendita fisici.

Tech: i top. Nell’ampio paniere della tecnologia consumer, le performance dei mercati risultano particolarmente variegate. L’impennata dell’information technology (+23,5%) alimenta un giro d’affari complessivo da 2,4 miliardi di euro: si tratta dell’unico segmento con bilanci positivi in tutti i singoli mesi del 2020, con un picco di crescita del 47,8% a maggio. Tra i prodotti di maggior successo figurano le webcam (+60,3%), i pc portatili (+53,1%) e anche i tablet (+20,7%): un chiaro esito della svolta smart del lavoro e dell’istruzione. Dei 2,4 miliardi spesi dagli italiani in I.T., 480 milioni sono concentrati in Lombardia (+30%), 248 in Veneto (+20,9%) e altrettanti in Emilia Romagna (+22,1%). La regione che fa segnare la crescita maggiore è la Liguria con +32,1% (74 milioni totali), mentre nel Lazio l’espansione del mercato si ferma al 17,9% (a quota 202 milioni).

Ai numeri dell’I.T. contribuisce lo sviluppo dell’e-commerce, che incide sugli acquisti con una quota del 26,5% segnando un’accelerazione del 53% rispetto allo scorso anno. Nel comparto tech, anche l’andamento dei piccoli elettrodomestici è decisamente favorevole: con un bilancio in aumento del 9,5% il segmento tocca un valore di 1,7 miliardi di euro. La variazione positiva è maturata soprattutto tra maggio e giugno (rispettivamente +36,5% e +36,7%) grazie in particolare alle vendite di tagliacapelli (+60,6%) e robot da cucina (+28,2%), riflesso delle nuove esigenze sviluppate durante il lockdown scattato a marzo. Anche per i piccoli elettrodomestici è in forte crescita l’apporto degli acquisti tramite l’e-commerce: +53,9% in valore e incidenza al 34,8%.

E-commerce preferito dal 56% degli italiani

.La scalata dell’e-commerce si rispecchia in un altro dato rilevato dall’Osservatorio Findomestic: oggi oltre la metà degli italiani – per la precisione il 56% – preferisce comprare su Internet anziché in negozio. È la prima volta che i canali digitali scavalcano quelli fisici nelle intenzioni d’acquisto. Tendenza che, seppur condizionata da variabili contingenti come le chiusure delle attività o le limitazioni alla mobilità, si è andata via via consolidando anche con l’allentamento delle restrizioni tant’è che oggi il 44% dichiara di acquistare di più su web rispetto all’era pre-Covid.

Da marzo ad oggi, sono tanti gli italiani che hanno acquistato online prodotti mai acquistati precedentemente sul web: il 22% ha fatto per la prima volta la spesa alimentare, l’11% ha acquistato piccoli elettrodomestici, il 10% ha ordinato telefoni, libri, cosmetici e articoli per il fai-da-te e l’8% ha comprato giocattoli e prodotti informatici. Ad aver beneficiato di più del contributo dell’online è proprio il mercato della tecnologia consumer dove l’incremento della spesa sul web (+46%) è riuscito a compensare nei primi 9 mesi dell’anno la riduzione dei consumi sul canale fisico (-8%) permettendo all’intero comparto di chiudere sui livelli del 2019 (-0,1%).

Il credito al consumo

Il mercato del credito al consumo, come certificano i dati Assofin, registra dopo i primi 10 mesi dell’anno una flessione delle erogazioni del 22,2%: un inevitabile contraccolpo della caduta dei consumi determinata dalla crisi pandemica. Findomestic mostra, alla fine di ottobre, un andamento leggermente migliore rispetto alla media: -20,6%. “Il 2020 era partito con uno slancio positivo – spiega il direttore generale di Findomestic, Gilles Zeitoun -. Nei primi due mesi dell’anno, infatti, si era rilevata una crescita rispetto al 2019. L’effetto lockdown ha frenato la domanda, innescando un calo che, a livello di mercato, ha raggiunto il 65,7% ad aprile”.


Facci sapere cosa ne pensi

© SAGA s.r.l.
Ogni diritto sui contenuti è riservato ai sensi della normativa vigente. I contenuti di diyandgarden.com non possono, neppure in parte, essere copiati, riprodotti, trasferiti, caricati, pubblicati o distribuiti in qualsiasi modo senza il preventivo consenso scritto della società SAGA srl.

In 10 minuti vogliamo tenerti aggiornato
sulle novità del DIY and Garden. Lascia la tua email


Privacy policy